Il grande giorno è arrivato.
Andrea, forse più agitato di Niccolò, è già sveglio, mentre quest'ultimo non sembra avere alcuna intenzione di farlo.
Si è addormentato tra le braccia del biondo, e non si è ancora mosso da quella posizione.Andrea, più lo guarda dormire stretto a lui, con il viso posato sul suo petto, più vorrebbe restare così per sempre, ma la sveglia che sta squillando per l'ennesima volta fa intendere tutt'altra cosa.
A malavoglia la spegne ed incomincia a passare le dita tra i capelli del moro, massaggiandogli delicatamente la nuca, sapendo quanto quel gesto lo faccia stare bene.
Niccolò, ormai sveglio, sospira e si stringe a lui, mentre nella sua testa si delineano le immagini di tutto quello che dovrà fare oggi, facendogli nascere una strana agitazione nel petto."Che ore sono?"
mormora qualche secondo dopo, aprendo un occhio e richiudendolo subito dopo, infastidito dalla troppa luce nella stanza."È ora di andare"
risponde Andrea con un sorriso, mentre lo guarda nascondere la testa contro al cuscino e lamentarsi a bassa voce.
Capendo che il suo risveglio andrà ancora per le lunghe il biondo si alza e gli lascia un bacio sulla schiena, prima di andare in bagno e rivestirsi, nella speranza di non essere troppo in ritardo.Niccolò, appena resta solo, si tira a sedere e si passa una mano tra i capelli, estremamente nervoso.
Ha paura di non essere all'altezza.
Non vuole sbagliare, non vuole sentirsi dire che quello che fa non va bene, non vuole deludere tutte le persone che non hanno ancora smesso di credere in lui.
Non vuole sentirsi di nuovo un fallimento, non adesso che sta andando tutto per il verso giusto.Mentre cerca di non cedere alla tentazione di mollare tutto e scappare il più lontano possibile dalla città sente Andrea rientrare in camera, con un asciugamano legato in vita.
Niccolò gli sorride, ma il biondo nota subito lo sconforto dipinto sul suo viso.
Preoccupato si avvicina a lui e gli cinge la vita con le mani, per poi posare il mento sulla sua spalla e lasciarci sopra alcuni, piccoli baci."Che c'è?"
domanda tra uno e l'altro, facendolo rabbrividire."Non..non so se sono capace."
"Si che lo sei"
"Senti. Sai che non ho mai visto una passione intensa come la tua? Per la musica, dico. Quando suoni o scrivi...resterei a guardarti per sempre. E non lo dico perché sono di parte, lo sai."
comincia a dire Andrea, sedendosi di fronte a lui ed incrociandogli le gambe dietro la schiena, così da riuscire ad attirarlo a sé.
Con le dita gli accarezza piano il viso, mentre pensa a cosa dire e lo guarda negli occhi."Hai la possibilità di dire al mondo quello che senti, Nì. E so che lo farai nel migliore dei modi. Fidati di me"
continua cercando di convincerlo, anche se sa benissimo di esserci già riuscito.Niccolò è fatto così: insicuro fino al midollo, per ogni singola cosa.
Anche per quelle che è nato per fare.
Tante volte ha solo bisogno di una piccola spinta, che gli faccia capire che sì, ce la farà eccome."E mettiti questa, che ti sta benissimo"
aggiunge poi Andrea alzandosi dal letto e lanciandogli una camicia nera, che il moro prende al volo ed osserva per qualche istante, con un piccolo sorriso che si fa spazio sul suo volto.Senza dire niente scuote la testa e comincia a vestirsi, sotto gli occhi di Andrea che lo guardano attenti, innamorati di ogni singolo suo gesto.
Una volta che entrambi sono pronti per uscire è già tardi, e la corsa verso il palazzo che ospita lo studio si rivela essere più complicata del previsto.
Si perdono e sbagliano strada un paio di volte, maledicendo in tutte le lingue del mondo la loro pigrizia e le strade tutte uguali, ma alla fine ci riescono lo stesso.
Alle nove precise Niccolò si ritrova davanti alla porta chiusa dello studio, con il cuore in gola e le mani sudate.
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|| 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐞 ||
FanfictionL'amore. L'amore non ha formule, l'amore non ha né regole né mezze misure. L'amore succede, e basta. Qualcuno ha detto che chi ama vince sempre, ma quando si ama davvero qualcuno si ha la costante sensazione di perdere. Il desiderio, però, resta sem...