Dopo quel pomeriggio, Niccolò non ha più più ricevuto notizie di Andrea.
Non hanno litigato, e quella chiamata non sarebbe stata nemmeno tanto grave se Niccolò non l'avesse presa in quel modo, ma ormai è andata così.Entrambi hanno aspettato un messaggio o una chiamata da parte dell'altro, ma questa loro attesa snervante non è servita a molto. Andrea non trova il coraggio di premere invio per paura di disturbare il moro, per paura di peggiorare le cose, mentre Niccolò, ormai, ci ha perso le speranze.
Non riesce a capire dove abbia sbagliato, e non è ancora riuscito a trovare un motivo valido per la fuga improvvisa di Andrea. Questa domanda gli toglie il sonno, quel poco di tranquillità che era riuscito a trovare e lo fa sentire, di nuovo, terribilmente solo.
La solitudine, al mondo, viene vista in tanti modi diversi.
C'è chi la ama e chi non la sopporta, chi cerca insistentemente la compagnia di qualcuno e chi, piuttosto che spiccicare due parole, preferirebbe morire, e infine c'è Niccolò, che negli anni è riuscito a comprendere il suo rapporto con essa.Ama stare da solo quando può scegliere di farlo.
Ama la solitudine quando può decidere di lasciare i suoi amici al bar e di tornarsene a casa in silenzio, con l'unica compagnia dei suoi pensieri.
Ama la solitudine scelta, e non la solitudine come unica scelta.A questi pensieri Niccolò sospira, mentre osserva il tramonto fuori dalla finestra.
Metaforicamente quei raggi rosati dovrebbero riuscire a riscaldarlo, così come incendiano le lenzuola e i tasti del pianoforte, ma non è così.
In silenzio appoggia la testa al vetro e getta uno sguardo alle poche nuvole in lontananza, per poi abbassarlo in direzione del suo cellulare, ormai scarico.Da mesi si domanda perché debba sempre essere lui quello che soffre e quello che subisce, ma oggi ha toccato il fondo.
Non sopporta più questa situazione e, se la vita non vuole mai correre nella direzione giusta, allora sarà lui a cambiare rotta.~~~~~~
I pensieri di quella sera, stranamente, non hanno lasciato a Niccolò un vuoto nel petto e, anzi, lo hanno aiutato.
Ha deciso di prendere una strada diversa da quella abituale, forse più complicata, ma è decisamente stufo di restare fermo.Ha dormito sei lunghe ore di fila, si è svegliato riposato e, per la prima volta, ha preso il bus per la scuola con il sorriso sulle labbra.
Ora, però, tutta questa sicurezza gli sta lentamente venendo meno, mentre cerca con lo sguardo una persona fuori dall'istituto.Lo vede poco più in là, riconoscendolo grazie agli stessi capelli ricci e scarmigliati di sempre, chino sulle ginocchia e intento a cercare qualcosa nello zaino.
Niccolò si avvicina piano, chiedendosi se questa sia davvero la scelta migliore."Adriano?"
lo chiama poi a bassa voce, talmente bassa che per qualche istante teme di non essersi fatto notare.Il riccio, però, lo ha sentito benissimo.
Non ha nemmeno avuto bisogno di alzare lo sguardo per capire a chi appartengano quella voce e quelle scarpe, per le mille volte che la ha sentita e che le ha viste.
Lui e Niccolò sono cresciuti insieme, sin da piccoli hanno sempre potuto contare l'uno sull'altro in qualsiasi ora del giorno e della notte, almeno fino a che il moro, con un litigio e delle parole troppo pesanti, ha rovinato tutto.
Adriano si fa coraggio e prende un bel respiro, prima di alzare lo sguardo verso Niccolò.
"Ciao..come va?"
risponde schiarendosi la voce, nel tentativo di scacciare dalla testa le immagini della loro ultima discussione.
Lui che cercava di farlo ragionare, Niccolò che tratteneva le lacrime e che gli sputava addosso frasi irripetibili e mai meritate davvero.
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|| 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐞 ||
FanfictionL'amore. L'amore non ha formule, l'amore non ha né regole né mezze misure. L'amore succede, e basta. Qualcuno ha detto che chi ama vince sempre, ma quando si ama davvero qualcuno si ha la costante sensazione di perdere. Il desiderio, però, resta sem...