Per Niccolò, una persona che ha sempre avuto molte difficoltà ad apprezzare quello che la vita gli pone davanti, ostinandosi a trovare sempre il lato negativo e mai quello positivo, esistono ben poche cose in grado di farlo sentire davvero bene.
Una di queste, senza nemmeno il bisogno di a spiegare perché, sono le serate trascorse al parchetto, in compagnia dei suoi amici.
Serate che, se si aggiunge la presenza di Andrea e la luce che dura fino a tardi, diventano ancora più belle.Non hanno mai stabilito un momento preciso in cui vedersi, basta semplicemente che uno di loro scriva un messaggio che si ritrovano tutti quanti lì, abbandonando qualunque cosa stessero facendo in favore di una bottiglia di birra e di un pallone.
Stavolta è stato Niccolò a convocarli tutti, ma, ora che li osserva in viso, uno per uno, ha perso il coraggio di fare qualsiasi cosa.
Lui e Andrea, nonostante i loro caratteri inclini a tenersi tutto dentro, stanno imparando ad accettare l'enormità del sentimento che li lega, così come hanno capito che non possono continuare a nascondersi da tutti, soprattutto da quelle persone che hanno il diritto di sapere, di gioire con loro di questo nuovo, bellissimo capitolo di vita.
"Regà"
esordisce Niccolò all'improvviso, alzando di poco il tono di voce per sovrastare il volume della musica, che viene prontamente abbassato da Alessandro."C'è...c'è una cosa che devo dirvi"
continua passandosi una mano tra i capelli e facendo capire a tutti che la partita di calcio, per stasera, era soltanto una semplice scusa.Mentre parla tiene lo guardo fisso in direzione dei sassolini e delle foglie ingiallite che crescono tra le crepe dell'asfalto, tutti dettagli che, in momenti come questo, si fanno più interessanti che mai.
"Che?"
lo invita Valerio con un sorriso, dopo aver notato l'agitazione che invade ogni centimetro del suo corpo e che, per qualche strana ragione, un po' si avverte anche nei movimenti imbarazzati di Andrea.Niccolò, però, continua a restare in silenzio, limitandosi ad alzare di poco gli occhi e a cercare un appiglio in quelli di Adriano e del biondo.
Entrambi gli rispondono con un cenno di incoraggiamento con la testa, e lui, con un sospiro profondo, riesce finalmente ad ammettere tutto."Io..io e Andrea, ecco..io-"
comincia a dire subito dopo, prendendo un respiro profondo ma ritrovandosi quasi subito a balbettare e a mettere insieme parole senza senso.A metà frase si blocca e resta con lo sguardo perso in quello dei suoi amici che, ignari dell'enorme confusione che gli annebbia la vista, lo osservano con un misto di curiosità e divertimento, aspettando che riordini le idee e ricominci a parlare.
"Stiamo insieme"
termina però Andrea al posto suo, trattenendo il respiro senza trovare il coraggio di guardare nessuno in faccia.A quelle parole tutti si voltano nella sua direzione, impiegando qualche secondo buono a realizzare quello che si sono appena sentiti dire.
Non appena lo fanno, però, le loro reazioni stupite sono tutte pressochè le stesse, tutte meno quella di Gabriele."Ve l'avevo detto io!"
esulta infatti quest'ultimo andando contro allo stupore generale e lasciando Niccolò e Andrea, se possibile, ancora più spiazzati dei loro amici.Il moro, che non ha quasi avuto modo di accorgersi dell'intervento del suo ragazzo, si volta verso il riccio senza capire, ancora stupito da come le cose si siano risolte in fretta e, in fin dei conti, da come si siano risolte bene, a giudicare dai sorrisi e dai commenti dei suoi amici.
"Valè me devi na birra"
aggiunge poi Gabriele come se fosse la cosa più normale del mondo, meritandosi un'occhiataccia e una serie di parole poco carine da Valerio, accompagnate dallo sguardo smarrito del moro, che continua a non capire.Non sa di essere stato osservato da tutti ad ogni incontro, così come non sa che il riccio aveva esposto l'ipotesi della loro relazione a tutto il gruppo ma che, nonostante l'evidenza, non era mai stato preso davvero seriamente.
Gabriele conosce il moro da anni e, insieme ad Adriano, è l'unico che lo ha visto crescere, che ha ascoltato ogni suo sfogo e che ha imparato a leggergli negli occhi, ancora prima che apra bocca.
I suoi sentimenti erano fin tropo chiari, e non gli è risultato per nulla difficile intuire cosa ci fosse dietro a quei nuovi comportamenti, a quel nuovo ed insolito modo di fare."Avete veramente scommesso?"
domanda Niccolò sempre più incredulo, senza riuscire a trattenere una risata nervosa, causata sia dall'assurdità di quella situazione, sia dall'immensa liberazione che avverte in questo momento."Sì, perché?"
risponde ovvio Gabriele, stringendosi nelle spalle e lasciandogli una pacca sulla spalla, prima di raggiungere Valerio con un enorme sorriso soddisfatto stampato in volto, pronto a rinfacciargli la sua piccola vittoria."No, no.. niente"
dice Niccolò ridendo e scuotendo la testa, per poi passare in rassegna tutti i suoi amici con lo sguardo, trovando solo occhiate rassicuranti e molto più interessate a quella scommessa, piuttosto che alle sue parole. Forse non se ne accorgono nemmeno, ma bastano quei piccoli dettagli per farlo sentire subito meglio, per trasmettergli quella tanto attesa sensazione di normalità."Spero..spero non cambi nulla per voi, ecco"
dice poi lui all'improvviso, cambiando argomento ed attirando nuovamente l'attenzione generale su di sé, ancora titubante all'idea che quel discorso si possa già considerare concluso."Ma che deve cambiare Nì?"
domanda Alessandro ovvio, avvicinandosi a lui e passandogli una mano dietro alla schiena, un po' per rassicurarlo e un po' per prenderlo in giro, per fargli capire che, come sempre, le sue sono solo delle stupide paranoie."Lo sai com'è, basta che non state tutto il tempo a dirve robe da diabete o a limonà"
aggiunge Gabriele senza mezzi termini, venendo fulminato all'istante dallo sguardo imbarazzato di Niccolò."Dai, partitina?"
domanda Valerio venendo in suo aiuto e salvando tutti da quella situazione scomoda, attirando subito l'attenzione generale.
Gli altri corrono verso il centro del parcheggio, mentre Niccolò e Andrea restano fermi in disparte, aspettando che tutti quanti siano troppo presi dalla partita per fare caso a loro."È andata bene"
commenta il biondo avvicinandosi di qualche passo e voltandosi in direzione del ragazzo accanto a lui, che sta osservando le figure dei suoi amici che si rincorrono in controluce, più leggero che mai."Sì"
conferma quest'ultimo piegando la testa di lato ed appoggiandola sulla spalla di Andrea, sospirando e godendo in silenzio di tutte le stupende sensazioni che gli stanno riscaldando l'anima, una dopo l'altra."Avevo ragione io"
osserva il biondo riferendosi alla fatica che ha dovuto fare per convincere Niccolò ad aprirsi con gli altri, pur sapendo quanto l'idea di avere torto possa dargli fastidio."Taci"
ribatte infatti il moro, tentando inutilmente di reprimere un sorriso, mentre si posiziona di fronte ad Andrea e gli accarezza distrattamente i capelli, facendolo avvicinare sempre di più al suo viso.Delicatamente appoggia le labbra sulle sue e ci lascia sopra una serie di piccoli baci, socchiudendo gli occhi ed aspettando che anche lui faccia lo stesso.
"Mi sa che non stiamo rispettando l'unica condizione che ci hanno dato"
sussurra Andrea poco dopo, separandosi impercettibilmente e riferendosi alle parole di Andrea, strappando così un piccolo sorriso a Niccolò."Se ne faranno una ragione.."
ribatte quest'ultimo portandogli le braccia attorno alla nuca ed attirandolo a sé, mentre osserva quel paio d'occhi verdi che si ritrova davanti, profondi ed illuminati dalle ultime luci della sera.Resta così per un po', finché non resiste più e torna a cercare rifugio in quelle labbra che, dopo una vita trascorsa sott'acqua, sono state la prima, vera boccata d'ossigeno che gli è stata concessa.
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|| 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐞 ||
FanfictionL'amore. L'amore non ha formule, l'amore non ha né regole né mezze misure. L'amore succede, e basta. Qualcuno ha detto che chi ama vince sempre, ma quando si ama davvero qualcuno si ha la costante sensazione di perdere. Il desiderio, però, resta sem...