21. "Ci sono io, che vuoi che succeda?"

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Niccolò ha sempre amato il mare.
Non sa bene perché, ma ogni volta che si trova con gli occhi puntati a quell'infinita distesa azzurra si sente libero, spensierato e, di sicuro, più ottimista nei confronti della vita.
Sin da piccolo si ritrova in questa particolare condizione, e anche oggi, seduto al tavolino di un bar di fronte alla spiaggia, con le guance già leggermente arrossate e i capelli arruffati dal vento, le sensazioni che prova non sono poi tanto diverse.

Questo suo amore sconfinato per il mare e, forse, anche il bisogno di starsene un po' per conto proprio, lo hanno portato ad arrivare all'appuntamento addirittura in anticipo, evento più unico che raro.
Sa aspettando Gabriele e Andrea, e nel frattempo ha deciso di provare a scrivere qualcosa, ispirato dalla brezza marina, dal sole che sta cominciando la sua discesa verso l'orizzonte e dalle zaffate di salsedine che gli riempiono i polmoni, regalandogli la spinta giusta per buttare giù qualche parola.

Senza aprire bocca si muove leggermente sulla sedia, accavallando una gamba all'altra ed appoggiandosi completamente contro lo schienale di ferro, per poi posare il quaderno sulle ginocchia e restare a fissarlo per una manciata di secondi, leggermente dubbioso.
Con una mano si scosta i capelli dal viso, mentre con l'altra porta distrattamente la matita alla bocca, rigirandola tra i denti e tenendo gli occhi costantemente chiusi.

Quando li riapre, però, nota un'ombra allungata avvicinarsi a lui e capisce che il suo momento di tranquillità è arrivato al capolinea.

"Ciao Nì!"
la voce e una pacca ben assestata sulle spalle da parte di Gabriele glielo confermano, obbligandolo a chiudere di scatto il quaderno e a nascondere il suo operato.

Ricambia il saluto con un cenno del capo e ritorna in una posizione più accettabile, aspettando con pazienza che l'amico si tolga la felpa, accomodandosi di fronte a lui.

"Come va?"

"Non c'é male..dammi qua, che poi devo scappare"
risponde Gabriele allungando una mano nella sua direzione, indicandogli la bottiglia di birra.
Niccolò ci mette un po' a realizzare il senso di quelle parole ma, quando lo fa, resta un attimo disorientato.

"Che? Mi lasci da solo con Andrea?"
domanda quasi inconsapevolmente, senza rendersi conto di aver usato un tono di voce quasi spaventato.
D'altronde, però, da quando ha avuto la conferma di provare davvero qualcosa nei confronti del biondo, sta cercando in ogni modo di evitarlo.

Ha quasi paura di stargli accanto senza nessuno attorno, forse perché sa che mandare via i suoi sentimenti sarà un'impresa quasi impossibile e che, fino a quando non ci riuscirà del tutto, sarà totalmente vulnerabile a al suo sguardo, alla sua voce, alla sua persona.

"Sì..è un problema?"
ribatte il riccio visibilmente confuso, cercando un qualunque contatto visivo con l'amico.

"No..no. Figurati, no"
cerca di rimediare Niccolò, con i pensieri completamente offuscati dalla semplice idea di dover restare da solo con l'unica persona sulla faccia della Terra in grado di farlo sentire debole ed indifeso.

Senza aggiungere altro alza gli occhi e sforza un sorriso, nella speranza che, così facendo, riesca a mascherare i battiti accellerati e tutte le emozioni che sta provando in questo momento.

"Vabbè, io vado..Andrea poi viene, sì?"
annuncia Gabriele dopo aver gettato un'occhiata all'orologio, senza sapere cos'altro fare per spezzare la tensione.

"Si, si..dovrebbe arrivare"
assicura lui sospirando e riportando lo sguardo in direzione delle onde, per distrarsi dalla leggera morsa sta cominciando ad avvertire all'altezza dello stomaco: è contento che Gabriele, finalmente, abbia trovato una ragazza con cui passare le sue serate, ma non riesce a non sentirsi geloso.

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