Niccolò si è sentito così agitato davvero poche volte nella vita.
Con un occhio osserva la strada sotto di lui, attendendo di vedere un ciuffo biondo spuntare dall'angolo di fronte, mentre con l'altro presta attenzione solamente ai suoi genitori, seduti sul divano affianco a lui, in attesa.
Ha sinceramente paura di non venire accettato del tutto, né lui né Andrea.Suo papà, come era prevedibile, non ha preso per nulla bene questa notizia inaspettata, ma, almeno in sua presenza, non ha aperto bocca.
Il moro ha ascoltato di nascosto la discussione che lui e sua mamma hanno avuto dopo cena, e nel ripensarci gli si stringe lo stomaco.
Spera solo che questa serata, in un modo o nell'altro, serva a fargli cambiare idea."È arrivato"
dice qualche secondo dopo, schiarendosi la voce e staccandosi dalla finestra, pronto a scendere in strada ed accogliere il suo ragazzo, nella speranza di ritagliarsi un piccolo momento solo per loro.
Mentre salta i gradini a tre a tre sente il cuore rimbombargli forte nel petto, e sorride."Ehi..come sto?"
lo saluta Andrea sottovoce, cingendogli la vita con le mani ed attirandolo a sé, per riuscire a posargli le labbra sulla fronte ed inspirare il suo profumo.
Gli tremano le mani e si sente sulle spine da giorni: ha un immenso bisogno di quel contatto fisico."Sei stupendo"
risponde Niccolò afferrando al volo la necessità del biondo, soddisfandola con un bacio più lungo del solito sulle labbra, che ha la capacità di tranquillizzare entrambi in pochi secondi."Rilassati"
aggiunge poi, sistemandogli le pieghe della camicia e chiudendogli - un po' per gelosia e un po' per farlo divertire - un bottone in più.Dopo qualche istante trascorso stretti in quella sorta di abbraccio basta uno sguardo per capire che è il momento di andare, e, anche se controvoglia, si separano e salgono le scale mano nella mano.
Niccolò avverte perfettamente l'umido del sudore di Andrea a contatto con la sua pelle, e non può far altro che stringere un po' più forte le dita attorno alle sue, per fargli capire che va tutto bene.
Il biondo sospira e chiude gli occhi e, quando li riapre, si trova davanti entrambi i genitori di Niccolò."Piacere, Andrea"
si presenta facendosi coraggio ed allungando una mano nella loro direzione, indossando il sorriso migliore e l'espressione più rilassata che è riuscito a trovare."Anna..lui è Sandro. Vieni, entra pure"
prende parola la mamma di Niccolò, vedendo che il marito non accenna a muovere un muscolo, il tutto sotto lo sguardo critico del moro, attentissimo a cogliere qualsiasi dettaglio fuori posto.Nota che suo papà non parla e si limita a seguire le scelte di Anna, con le labbra serrate e lo sguardo basso, ma in cuor suo si augura che questo momento passi in fretta, così come le sue stupide convinzioni.
In pochi minuti si ritrovano tutti seduti attorno al tavolo, ed è in quel momento che Sandro, davanti ad un piatto di amatriciana fumante, decide di prendere parola, per provare a rompere il ghiaccio."Allora Andrea..che fai nella vita?"
Ironia della sorte, ha scelto la domanda più banale e più complicata che potesse rivolgere ad uno come Andrea.
Quest'ultimo si irrigidisce ed abbassa immediatamente lo sguardo, in un gesto sospetto che però viene interpretato da tutti, per sua fortuna, come segno di grande timidezza."Lavoro in un ristorante..non cucino, però"
risponde qualche istante dopo, fingendosi estremamente interessato dalla fantasia a fiori della tovaglia, per non dover sostenere lo sguardo di nessuno.Solo all'ultima frase si volta verso Niccolò, che scoppia a ridere e scuote la testa, ripensando alle inutili ore trascorse a spiegargli le basi della cucina, senza nessun risultato all'infuori di un pentolino bruciato e una scottatura sul dorso della mano.
"E menomale, direi"
ribatte infatti il moro, facendogli l'occhiolino e meritandosi una gomitata ben poco amichevole, che gli impone di smetterla di prenderlo in giro.Anna alterna lo sguardo tra loro due senza capire, ma bastano semplicemente quegli sguardi d'intesa, assieme alle loro innocue prese in giro, per farla sorridere come non faceva da un po' di tempo a questa parte.
Sa che in Niccolò, da quando ha incontrato Andrea, qualcosa è scattato, e questa serata impregnata del loro amore gliene sta dando l'attesissima conferma.
Aveva bisogno di vedere e sentire suo figlio così."Abiti qui a Roma, giusto?"
"Sì..a due minuti da qua. Ho pensato un po' di volte di andarmene via, ma penso che adesso non ce ne sia più bisogno"
risponde Andrea posando la forchetta sul piatto ormai finito, per poi gettare uno sguardo dolce a Niccolò e strappando un sorriso a Sandro, il primo di tutta la serata.
Il moro lo nota all'istante, e una piccola speranza gli si accende nel petto."Come vi siete conosciuti voi due?"
chiede poi suo papà, rivolgendosi ad entrambi."L'ho incrociato per strada, e abbiamo cominciato a parlare. Parlare per modo di dire, in realtà. Diciamo che lui mi ha mandato a quel paese nel giro di due minuti"
"Non è vero!"
ribatte Niccolò nell'ascoltare quella fin troppo veritiera descrizione del loro primo incontro, senza però riuscire a trattenere un sorriso."Senti..se mi rompi le palle è il minimo"
"Cercavo solo di essere gentile"
"Rompipalle."
insiste Niccolò incrociando le braccia al petto e fingendosi offeso, mentre i suoi genitori li guardano sorridendo, riscaldati da quell'amore che si avverte forte e chiaro, in ogni loro gesto, parola o sguardo.Dopo questo scambio di battute Anna si alza dalla sedia, intenzionata a sistemare un po' la tavola, e Sandro coglie al volo questa opportunità.
In assenza di scuse migliori per restare solo con Andrea chiede a Niccolò di andare ad aiutare sua mamma, e lui, dopo aver fatto un cenno di incoraggiamento al biondo, fa come gli è stato detto."Niccolò ti avrà sicuramente detto che non ero d'accordo, ecco..riguardo ad alcune relazioni"
esordisce Sandro pochi istanti più tardi, facendo trasalire Andrea ed interrompendosi solo per ricevere un lieve cenno del capo da parte sua, che gli conferma che il suo discorso venga capito al cento per cento."Oggi invece vi ho guardati, e mi avete fatto ricredere. È raro vedere due persone innamorate come voi"
continua andando dritto al punto, esprimendo a voce i pensieri che gli sono passati per la testa durante quella cena, che gli hanno fatto cambiare completamente idea su un argomento che lui riteneva sbagliato da tempo."Da quando ti ha conosciuto è diventato un'altra persona, completamente.
A volte faccio fatica a credere che sia lo stesso che un anno fa non metteva neanche il naso fuori da camera sua..e penso sia questo che dovrebbe fare l'amore. In qualunque senso lo si intenda"Andrea resta in silenzio, temendo di rovinare tutto con delle parole troppo banali.
Inconsciamente ha sempre saputo di aver cambiato Niccolò in meglio, ma sentirselo dire da altre persone, che hanno notato e notano tutt'ora quel cambiamento, lo fa sentire immensamente felice."Sono contento che ti abbia trovato..davvero."
aggiunge Sandro strappandolo dai suoi pensieri, parlando di fretta per non farsi sentire da suo figlio che, dopo averli lasciati soli per qualche minuto, sta tornando con un vassoio pieno di pasticcini tra le mani.Andrea si maledice per non aver mai aperto bocca in tutto quel discorso, ma non sa che va bene così: l'obbiettivo di Sandro era solo quello di fargli capire che, da oggi, farà sempre parte della loro famiglia.
Avranno modo di conoscersi meglio più avanti, di parlarsi senza imbarazzo."Tutto bene?"
chiede Niccolò sottovoce, sedendosi accanto al biondo ed accarezzandogli la gamba con la mano, per poi indicare con un cenno del capo suo padre.
Andrea annuisce e gli sorride, prendendo il coraggio a due mani e lasciandogli un bacio veloce sulla guancia, prima di posare la nuca sulla sua spalla.Niccolò arrossisce, sentendosi però ad un tratto più leggero, per poi iniziare a giocare con i capelli del biondo, tra un pasticcino e uno sguardo rassicurante di sua mamma, che lo fa sentire nel posto giusto.
È questo che voglio, pensa Niccolò qualche minuto dopo, mentre osserva il biondo parlare, ridere e scherzare con i suoi genitori, come se si conoscessero da anni.
Dovrebbe essere ogni giorno così, per tutta la vita.
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|| 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐞 ||
FanfictionL'amore. L'amore non ha formule, l'amore non ha né regole né mezze misure. L'amore succede, e basta. Qualcuno ha detto che chi ama vince sempre, ma quando si ama davvero qualcuno si ha la costante sensazione di perdere. Il desiderio, però, resta sem...