Certo che è strano.
È strano come si passi l'intera vita a nascondersi dagli altri, a crollare in silenzio e a celare i mille pezzettini di anima dietro a un semplice "tutto bene, tu?", quando in realtà si avrebbe solo bisogno di qualcuno disposto ad ascoltarci, a capire i nostri silenzi.È strano perché lo si fa sempre, ma poi basta una persona, chiunque essa sia, per farti parlare, per farti buttare fuori quello che hai dentro da troppo tempo.
E Andrea pensa che sia strana davvero quella voglia che ha di confidarsi con Niccolò, e al contrario vale la stessa cosa.
Entrambi non conoscono quasi nulla dell'altro ed entrambi vorrebbero saperne di più, anche se non ne capiscono il motivo.Chissà, forse sarà l'essersi incontrati in un luogo abbandonato da tutti, sarà che il moro sente di aver trovato forse la sola persona simile a lui sulla faccia della Terra, o magari sarà che sono le uniche persone già sveglie in tutto il quartiere, fatto sta che si ritrovano di nuovo in un silenzio imbarazzante, senza riuscire a parlare nonostante la grande, enorme necessità di farlo.
"Alla fine l'hai completata la canzone?"
chiede Andrea facendosi coraggio, per poi schiarirsi la voce e riportare per la centesima volta la mano in tasca, senza mai ricordarsi di avere lasciato a casa le sigarette."Sì...grazie ancora per avermela riportata"
dice il moro, capendo finalmente cosa sta cercando l'altro da tutta la mattina.
A colpo sicuro trova nei jeans delle sigarette e un accendino, e gliele porge, rendendolo subito più felice."Figurati"
risponde Andrea distrattamente, più impegnato ad aspirare l'odore del tabacco, che lo rilassa immediatamente."Mi piaceva un casino, non poteva restare inconclusa"
aggiunge buttando fuori il fumo dalla bocca, ma la sua frase non ottiene l'effetto sperato.Niccolò lo osserva per un po' in silenzio, prima di abbassare gli gli occhi sulla punta delle scarpe e serrare le labbra, senza parlare.
Andrea capisce subito che qualcosa gli dà fastidio, ma, dato che con le sue parole aveva tutt'altra intenzione, non riesce a capire quale sia il problema.
"Che c'è?"
"Non devi dirlo per farmi un piacere"
ammette Niccolò a bassa voce, senza riuscire a reprimere, nemmeno stavolta, quella sensazione che tutti provino pena nei suoi confronti.Andrea resta un attimo spiazzato dalla sua risposta, nonostante anche lui abbia sempre reagito male a quei pochi complimenti ricevuti nel corso degli anni.
"Guarda che mi piace davvero"
"Non va bene a un cazzo di nessuno quello che faccio, perché per te dovrebbe essere il contrario?"
continua imperterrito Niccolò, utilizzando un tono brusco che, forse, ad un'altra persona non sarebbe andato bene, ma che ad Andrea non fa ne caldo né freddo."Non vuoi un complimento?"
chiede il biondo divertito, smuovendo di poco lo scudo che il moro si è creato davanti, facendolo vacillare leggermente."No, cioè, sì m..."
balbetta infatti, rendendosi conto che forse Andrea pensava davvero tutte le cose che ha detto."Allora, facciamo così: adesso me la fai sentire, e poi ti dico cosa ne penso. Va bene?"
risolve il biondo, sorridendo leggermente per il comportamento di Niccolò e sistemandosi a gambe incrociate, pronto ad ascoltare con attenzione quelle parole che, per qualche motivo a lui sconosciuto, lo avevano toccato dentro.Il moro ci pensa su un secondo, ma arriva sa conclusione che non avrebbe senso perdere quell'occasione, per niente al mondo.
"Mi serve il piano però"
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|| 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐞 ||
FanfictionL'amore. L'amore non ha formule, l'amore non ha né regole né mezze misure. L'amore succede, e basta. Qualcuno ha detto che chi ama vince sempre, ma quando si ama davvero qualcuno si ha la costante sensazione di perdere. Il desiderio, però, resta sem...