Quale fu la mia grande emozione quando vidi che Kalina aveva pescato i nomi di due diciottenni abbastanza nutriti e vogliosi di tornare indietro dall'Arena.
Preston e Lively.
Scelsi lei, così carina con quei capelli biondi e ricci.
Avevo, nella mia testa, già immaginato come avrei potuto "venderla" agli sponsor. Ne avrei sicuramente parlato con Eda.
Preston non era contento di essere il tributo di Theo; mi aveva confessato che voleva avere me come mentore. Era un mio grande fan.
Non sapevo se essere onorata oppure di prenderlo a sberle davanti a tutta Capitol City. Scelsi la prima.
Theo ed io guardammo le altre mietiture.
Decidemmo di fare un resoconto ai nostri tributi più tardi, permettendo loro di andare a riposare.
<Quest'anno potremmo vincere.> disse Theo, carico come non mai.
<Non sempre quello che esce dalla bocca di Caesar è vero. . .> commentai io, spegnendo la televisione.
Il mio amico si mise le mani tra i capelli e sbuffò.
<Per favore, Jes! Abbiamo due tributi in forma. Possiamo farcela.> ripeté lui.
Scossi la testa, mordendomi il labbro. <Quello dell'1, Theo. Gloss.>
<Non lo so. . .>
<È un volontario. Sappiamo entrambi che a Capitol apprezzano. Li apprezzano moltissimo.>
Theo mi guardò.
<Quest'anno sei tu che getti la spugna?>
Mi ricordavo quelle parole. Le avevo usate l'anno precedente all'inizio dei giochi, nonostante avessimo una dodicenne e un tredicenne.
<Non intendevo questo. Non mettermi in bocca parole che non ho detto.>
Theo sorrise.
<Kalina?> mi chiese poco dopo.
<Aveva delle faccende da sbrigare. . .> risposi.
La verità era che non le andava di stare con Theo dopo aver scoperto, l'anno scorso, che lui ed Effie avevano passato la notte assieme dopo il loro colossale litigio.
<Quanto vorrei che Preston non mi trattasse come un reietto.> sospirò Theo, cercando di cambiare argomento.
<Ma che t'importa. . . Fa' del tuo meglio. Si accorgerà nell'Arena di aver commesso una stronzata nel non ascoltarti.>
Lui mi guardò sbalordito. Anni addietro non mi sarei mai permessa di pronunciare frasi simili.
Stavo cominciando a comportarmi come Snow. Ero la sua copia al femminile.
La cosa mi spaventava. E non poco.
<Scusa.> dissi infine. <Non so davvero che cosa mi sia preso. Sarebbe meglio se io andassi a dormire un po'. . . Domani mattina devo avere un aspetto decente, altrimenti avrò la prima pagina a causa delle mie occhiaie.>
Theo ridacchiò e mi diede appuntamento alla colazione del giorno dopo.
Camminai fino al mio scompartimento e mi fiondai sul letto, soffice come al solito, cadendo, in poco tempo, in un sonno profondo.
Mi svegliai di soprassalto due, o forse tre, volte prima di alzarmi definitivamente dal letto.
Avevo sognato degli ibridi che mi azzannavano alla gola come faceva Enobaria; deglutii al solo pensiero di doverla rivedere. Che volesse saltarmi addosso e farmi fare la stessa fine di Zach?
Scacciai quei pensieri e mi diressi verso il vagone ristorante.
Un profumo dolciastro, che avevo sentito prima solo a casa di Effie, mi "perforò" le narici, facendomi rabbrividire.
Preston stava chiacchierando con Lively. I due parevano conoscersi già; e sapevo quello che stava frullando nella testa di Theo.
Infatti lo udii tempestarli di domande.
Salutai tutti e presi posto vicino a Lively.
Frugai nella tasca alla ricerca della sigaretta magica, ma Seneca era riuscito a requisirmele tutte prima della partenza.
Tirai un pugno sul tavolo, facendo sobbalzare i due tributi, non abituati ai miei attacchi di rabbia.
<Pardon.> dissi a denti stretti.
<T-Tranquilla. . .> balbettò Preston, deglutendo poco dopo.
Quando Kalina entrò nel vagone, il silenzio piombò all'improvviso.
<Buongiorno.> sussurrò lei.
I tributi ed io ricambiammo.
Theo la seguì con lo sguardo. Bevve tutto il succo d'arancia e si alzò prima che l'accompagnatrice potesse sedersi.
Li sentii confabulare.
Udii delle scuse, più che sincere, da parte di Theo.
Kalina si girò verso di lui e l'abbracciò, facendogli scivolare il bicchiere dalle mani.
Dopodiché l'allegria tornò a regnare sovrana.
<Kalina Von Ert.> si presentò ai due tributi, che fino ad allora l'avevano solamente vista alle mietiture.
Anche i due ragazzi si presentarono a loro volta, tendendo la mano all'accompagnatrice.
<Che strategia useremo per sopravvivere?> domandò Preston, pronto a vincere.
Theo ed io ci scambiammo uno sguardo d'intesa.
<Mi pare più che ovvio:> diede un'occhiata anche a Kalina. <sarete la coppia dei 63° Hunger Games!>
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ʟᴀ ᴛʀɪsᴛᴇ sᴛᴏʀɪᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ʀᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴅᴇʟ ᴅɪsᴛʀᴇᴛᴛᴏ 5
FanfictionCaesar mi sorrise, mostrando tutti i suoi bellissimi, e fintissimi, denti bianchi come il marmo, e, al posto di rincuorarmi, mi chiese se avevo qualcuno da cui tornare finiti gli Hunger Games. Udendo quella domanda mi misi a ridere: chi mai avrebbe...
