ᴀʟʟᴇᴀɴᴢᴇ ᴅɪ ғᴏʀᴛᴜɴᴀ ᴇ ɪɴᴛᴇʀᴠɪsᴛᴇ sᴄᴏᴍᴏᴅᴇ

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La mattina seguente andai a parlare con Myriam e le dissi ciò che avevo appreso sui miei genitori; lei scoppiò in un pianto e mi chiese scusa per non essere stata in grado di salvarli.
Mi promise che avrebbe fatto di tutto per riportare a casa Francis e me e che non avrei dovuto preoccuparmi di nulla.
Prima di recarmi al Centro di Addestramento per la prova finale, aprii il biglietto che Seneca mi aveva fatto recapitare.

"Buona fortuna per oggi.
Comunque vada, avrai il mio sostegno; anche a costo di andare contro la volontà dei miei genitori.
Tanto anche Gae è della mia stessa opinione.
Non vedo l'ora di vederti in televisione sta sera.
Con affetto,
Seneca Crane"

Chiusi il biglietto e lo nascosi sotto al libro che tenevo sul comodino, poi mi diressi con Francis e i nostri mentori al centro di addestramento.

Haymitch e Chaff mi salutarono, ma non fu permesso loro di avvicinarsi: Myriam voleva che ci concentrassimo.
Francis ed io, assieme agli altri tributi, fummo condotti in una stanza appartata e fatti accomodare in ordine di Distretto.
I ragazzi dell'11 e del 12 ci salutarono nuovamente, mentre il fenomeno del 2, non appena mi vide, si portò un dito alla gola e finse di tagliarsela come avvertimento.
Francis mi toccò il ginocchio e sussurrò:<Ho trovato degli alleati.>
<Perché? Dobbiamo anche allearci con qualcuno?> chiesi al ragazzino.
<Beh sì... non lo sapevi?>
Feci le spallucce e gli domandai chi fosse così pazzo da allearsi con noi due; Francis sorrise e mi rispose che i tributi dell'11 e del 12, su consiglio dei loro mentori. In effetti avrei dovuto aspettarmelo.
<E Myriam mi ha obbligato ad accettare.>
<E così hai fatto.>
Francis annuì e si mise a mangiarsi le unghie per l'ansia.
Piano a piano, tributo per tributo, fummo chiamati dagli strateghi per la prova definitiva; io, essendomi rifiutata di partecipare agli allenamenti, non sapevo fare un granché.
Quando arrivò il mio turno, entrai nella stanza e vidi che su un tavolino c'erano delle armi di ogni tipo; mi guardai attorno e notai che il gruppetto di strateghi era in attesa che io facessi qualcosa di eclatante e degno di nota.
Sul tavolino non trovai nulla di mio interesse e tornai a fissare gli strateghi, tutti zitti.
Decisi, quindi, di prendermi gioco di loro: presi una sigaretta, la accesi e l'appoggiai sulle labbra; poi schioccai le dita per attirare completamente la loro attenzione e mostrai loro i medi.
Vedendo i loro visi inorriditi pensai che fosse meglio lasciarli giudicare; mi diressi verso il mio appartamento.

Durante il pomeriggio arrivarono i risultati.
<Tocca a te!> esclamò Francis, tirandomi per la manica della tuta.
Sentii i battiti accelerare fino a che non uscì il mio risultato.
Theo e Myriam sgranarono gli occhi, mentre Kalina si mise a starnazzare come un'anatra; gli stilisti non osarono aprire bocca: erano tutti sconvolti.
Theo si sbloccò e mi saltò addosso:<Ma io ti ammazzo! Io ti ammazzo prima che tu entri nell'Arena! Non classificato! Ripeto, NON CLASSIFICATO?! Hai una vaga idea di che cosa stia a significare ciò? Che nessuno si offrirà di farti da sponsor!>
Io mi misi a ridere e gli appoggiai una mano sulla spalla:<Non ne avrò bisogno.>
Myriam mi afferrò per un braccio e mi intimò di non azzardarmi ad approfittarmi delle provviste che avrebbe ottenuto Francis.
Il ragazzo, infatti, nonostante la giovane età, era riuscito ad ottenere un buon sette.

Kalina si era rifiutata di parlarmi e di aiutarmi a preparare l'imminente di intervista con Caesar Flickerman, così dovetti arrangiarmi e mantenere la calma prima di strangolare i miei preparatori.
Gli stilisti prepararono gli abiti di Francis e mio con estrema cura e precisione; sul colore non si erano molto sforzati: eravamo di nuovo vestiti di viola, con delle saette applicate sulla schiena.
La mia truccatrice pensò che mi avrebbe fatto piacere avere ai lati delle palpebre disegnate delle ulteriori saette, e così fece.
Non appena uscimmo dalle nostre rispettive stanze, i mentori e l'accompagnatrice, anche se ancora in collera con la sottoscritta, ci riempirono di complimenti e ci assicurarono che avremmo fatto un figurone.

ʟᴀ ᴛʀɪsᴛᴇ sᴛᴏʀɪᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ʀᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴅᴇʟ ᴅɪsᴛʀᴇᴛᴛᴏ 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora