Dopo il cannone di Han, la giornata si rivelò "tranquilla", quindi noiosa per i capitolini.
Evelyn era ancora sconvolta dalla rivelazione che ci aveva fatto Han prima di morire. Non potevo certo biasimarla... non mi sarei mai aspettata il comportamento simile da Francis: i Favoriti lo avrebbero mangiato a colazione.
La temperatura durante la notte era scesa notevolmente rispetto alle altre sere e né io né Evelyn eravamo attrezzate per poterla passare senza rischiare di morire congelate.
La ragazzina si rannicchiò contro di me;
notai che in una delle mani teneva stretto il coltello di Han.
<Jessie, non credi anche tu che tra pochi giorni finirà tutto?> mi chiese ad incerto punto.
<Hai ragione. Gli strateghi stanno battendo troppo la fiacca...>
La stavo chiamando. Eccome se lo stavo facendo.
<Posso farti un regalo?>
<Un regalo?> domandai io sbalordita. <E perché mai dovresti farmi un regalo?>
Lei sorrise e rispose:<Perché tu vincerai. E voglio che ti ricordi di me.>
<E se non dovessi farlo?>
Lei scosse il capo, come se avessi detto qualcosa di sbagliato. <Tu vincerai e basta. Lo sanno tutti.
Haymitch ha detto che ai mentori e alle accompagnatrici piaci un sacco, e anche agli strateghi.>
<Agli strateghi non penso moltissimo. Ti ricordo che ho un bellissimo non classificato nel curriculum.>
<Sei formidabile.>
Nessuno me lo aveva mai detto prima.
Forse Theo qualche volta, dopo aver risolto il problema alla centrale elettrica e aver ridato la l'elettricità a tutta Panem.
Evelyn, mentre ero assorta nei miei pensieri, tirò fuori il regalo che voleva tanto darmi: una spilla dorata.
<È una ghiandaia imitatrice. Nel mio Distretto è un simbolo di fortuna.>
E io ne avevo tremendamente bisogno.
<Grazie, Evelyn. Io, però, non ho nulla da darti.>
<Tu mi hai tenuta in vita per più di una settimana. Questo, per me, basta e avanza.>
Poi mi applicò la spilla sulla tuta e le diede due colpetti sopra.
<Perfetto.>
Ricominciammo a parlare.Verso metà della giornata arrivò un paracadute indirizzato a me.
"Crane continua a sganciare un sacco...
Mi dispiace per Francis.
Theodore"Aprii il pacchetto e ci trovai dentro due pagnotte intere, due sacchetti pieni di carne e frutta essiccate, due borracce di acqua e una medicina.
Sia Evelyn che io scottavamo: la nottata ci aveva indebolite e probabilmente avevamo anche la febbre.
Evelyn mise tutto nello zainetto che avevamo preso al defunto Han e se lo mise in spalla.
<Coraggio, abbiamo dei Favoriti da distruggere.>
Il suo entusiasmo durò ben poco; ben presto ci trovammo faccia a faccia con Hector, in perlustrazione, che ghignò non appena ci vide bene.
<Mi stavo giusto domandando quando ti avrei rivista, elettricista.>
<E io sono comparsa dal nulla... puf!>
Hector teneva la lancia in mano e talvolta le lanciava qualche occhiata languida: anche lui pareva stanco di quella situazione.
<Facciamola finita.> propose.
Io accettai e scoccai la frusta sul terreno per intimidirlo; la verità era che neanche io sapevo quello che stavo facendo.
Potevo anche, quasi, sentire le risate di Templesmith e Flickerman, che forse ora facevano il tifo per Hector e le altre Favorite.
Tirò la lancia senza che me ne accorgessi; beh gran bella morte di merda.Un gridolino strozzato mi ricordò che io ero ancora viva e che dovevo uccidere Hector: Evelyn si era piazzata tra noi due e aveva una lancia che le perforava il petto.
<Vinci per me.> fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di morire tra le mie braccia.
<Patetica...> commentò Hector, che si mise in posa dopo il colpo di cannone per sfidarmi in una lotta corpo a corpo.
Estrassi la lancia dal corpo esile di Evelyn e appoggiai il cadavere della ragazza su una roccia vicina a noi.
Replicai il gesto di lutto e poi mi girai verso Hector, che stava ridendo come un matto.
<Il tuo ragazzo non potrà più salvarti. Avanti, Electron, dì le tue ultime preghiere.>
Mentre lui prendeva la rincorsa, io scaldai la punta metallica della lancia, nella speranza che essa prendesse fuoco.
Non ce ne fu il tempo, così la lanciai in direzione di Hector, che si ritrovò con uno spuntone che gli perforava il cranio.
Nello stesso istante in cui cadde all'indietro, si udì il colpo di cannone.
Mi avvicinai ed estrassi la lancia, poi girai i tacchi e me ne andai con lo zaino in spalla, una lancia e una frusta.
Gran bel bottino.
Cercai di dimenticarmi di Evelyn, ma fu più difficile del previsto;
e poi mancava ancora Francis. Non avevo notizie di lui da qualche giorno.
Chissà che cosa gli avrebbero fatto quelle due arpie se avessero scoperto che ad uccidere Hector ero stata io.
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ʟᴀ ᴛʀɪsᴛᴇ sᴛᴏʀɪᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ʀᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴅᴇʟ ᴅɪsᴛʀᴇᴛᴛᴏ 5
FanfictionCaesar mi sorrise, mostrando tutti i suoi bellissimi, e fintissimi, denti bianchi come il marmo, e, al posto di rincuorarmi, mi chiese se avevo qualcuno da cui tornare finiti gli Hunger Games. Udendo quella domanda mi misi a ridere: chi mai avrebbe...