-> il capitolo contiene un piccolo spoiler, verso la metà di esso, del prequel di Hunger Games - La Ballata dell'usignolo e del serpente. <-
***
<È tutto pronto?> chiese Effie a Portia e a Eda.
Le due stiliste si guardarono e poi annuirono.
Diana entrò, sbattendo la porta e urlando come una pazza.
Riuscii a captare la frase "Snow è qui."; all'inizio non ci diedi molto peso.
Che cosa sarebbe mai venuto a fare Snow al mio matrimonio?
Ah sì. Doveva rovinarmelo.
Balzai dalla sedia e intimai, gridando, alle quattro donne di stare zitte per un minuto.
<Ma sei acida anche il giorno del tuo matrimonio?> domandò Myriam sulla soglia, che bloccava il passaggio a Kalina e alla madre di Drew e Zaphyra.
<Beh. . . se scopro a due ore dall'inizio della cerimonia che Snow si è, gentilmente, fatto in quattro per venire fino a qui, la cosa non può far altro che agitarmi. Cazzo.>
<Mi spiegate perché il presidente è qui?> chiese Haymitch, che si era affacciato alla finestra.
<HAYMITCH, SPARISCI!> strillò Effie, chiudendo le tende e piazzandosi davanti alla finestra.
<Ecco, ora non possiamo neanche guardare l'oceano. Grazie tante, Effie.> commentai.
Solo l'idea di vedere Snow in prima fila con il suo ghigno stampato in volto, mi fece rabbrividire.
Già avevo dovuto scegliere come location il Distretto 4 solo perché il 5 non era abbastanza cool per i capitolini, e per i miei futuri suoceri in particolar modo, e inoltre dovevo avere Snow qui.
Per me era uno strazio.
<Non può vederti prima del matrimonio!> esclamò Effie, alludendo a Haymitch.
<Non mi sto mica sposando con lui.> le feci notare.
<Mamma, mamma!>
Elvis entrò nella stanza e ci informò che c'era un cambio di programma.
<Cosa intendi con questo, Elvis?> gli chiesi con grande apprensione.
<Ti porta Snow all'altare.> rispose Theo.
Per poco non mi venne un mancamento;
Snow? Snow?! Perché mai doveva rovinarmi così le nozze?
Non poteva, che ne so, rivoluzionare il buffet?
Il viso di Theo era buio: ci tenenva a portarmi all'altare come se fosse mio padre. E anche io.
Presi una sedia e la lanciai contro il muro.
Le capitoline strillarono, mentre Myriam inclinò la testa di lato.
<M-Ma non era di Mags?> chiese Diana.
<Sì.> risposi. <Gliela ricompro.> aggiunsi subito dopo.
Eravamo in ritardo. Tutta colpa di Snow che non si era presentato puntuale.
Non appena mi vide, rimase folgorato dalla mia bellezza; modestamente parlando ero vestita veramente bene e sembravo una divinità.
Mi fece un sacco di complimenti e rimarcò il fatto che Seneca fosse molto fortunato a sposarmi.
Quando le ragazze se ne andarono, il clima tra noi due gelò improvvisamente.
<Lei non doveva venire.> gli dissi prima di prenderlo sottobraccio.
Snow ridacchiò. <Non mi sarei mai perso il matrimonio dell'anno.
Lei deve ringraziare il suo futuro marito.
L'ha protetta sempre. E non smetterà di farlo.>
<Lo so.
Giusto per informazione. . . ha intenzione di fare anche il discorso durante il pranzo, oppure lascerà parlare Heavensbee?>
I suoi occhi chiari mi squadrarono dalla testa ai piedi.
Era insopportabile da sostenere.
<Non le aggrada che sia io ad accompagnarla all'altare?>
<Considerato che entrambi vorremmo la morte l'uno dell'altra, proprio no.>
<Che caratterino. . . mi ricorda tanto una donna che conoscevo.>
<Sua moglie?> domandai.
Non sapevo nulla della sua vita privata. E non che tenessi particolarmente a conoscere ogni dettaglio.
Snow scosse il capo e continuò con il racconto di un amore impossibile.
Sarebbe potuta essere anche una bella storia, ma la ignorai.
<Semmai la dovesse trovare, il suo nome è Lucy Gray.>
<Mhmh. . .>
<Possiamo andare.
Si ricordi di sorridere, mi raccomando.> mi rammentò lui.
Era pieno di fotografi e giornalisti;
non capitava tutti i giorni di poter assistere a un matrimonio tra un capitolino e una vincitrice e come location una meravigliosa spiaggia del Distretto 4.
Mags si era offerta di ospitarmi in casa sua.
E da lì Snow ed io partimmo alla volta della spiaggia;
il Villagio dei Vincitori, al Distretto 4, si trovava nei pressi di una delle spiagge più belle del Distretto intero. Sabbia finissima e chiara. L'acqua dell'oceano, invece, era limpida, quasi brillantinata.
Nonostante fosse appena arrivato l'autunno, il cielo ci aveva dato tregua, un bel sole era spuntato e illuminava lo spettacolare scenario davanti a me.
Da lontano riuscii a intravedere Seneca, che si girava costantemente verso Plutarch e Gae, che sembravano essere gli unici in grado di calmarlo.
Quello corrispondente al matrimonio, era il periodo in cui non riuscivo a sopportare la vista di Plutarch Heavensbee. Diamine se l'odiavo.
Non riuscivo a capire come riuscisse a essere un ribelle e al tempo stesso lavorare, senza rimorsi, per gli Hunger Games.
Proprio una bella copertura.
Percorsi la "navata" lanciando qua e là tutti gli invitati: gli eccentrici amici e parenti di Seneca a sinistra, mentre a destra i miei di amici. Quelli semplici e vivi per miracolo.
Seneca mi sorrise non appena mi vide e mi baciò il dorso della mano quando arrivai in prossimità dell'altare.
Potevo tranquillamente udire la voce di Caesar Flickerman mentre descriveva il mio vestito ai suoi amati telespettatori.
<Mi piacete. State attenti.> sussurrò Snow a Seneca e a me.
Mi diede una lieve carezza sulla schiena e lasciò che il celebrante cominciasse il rito.
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ʟᴀ ᴛʀɪsᴛᴇ sᴛᴏʀɪᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ʀᴀɢᴀᴢᴢᴀ ᴅᴇʟ ᴅɪsᴛʀᴇᴛᴛᴏ 5
FanfictionCaesar mi sorrise, mostrando tutti i suoi bellissimi, e fintissimi, denti bianchi come il marmo, e, al posto di rincuorarmi, mi chiese se avevo qualcuno da cui tornare finiti gli Hunger Games. Udendo quella domanda mi misi a ridere: chi mai avrebbe...
