Kageyama
Quel che può sembrare un gesto da idiota, non lo era. Avevo rifiutato Hinata perché sapevo che non avrei mai potuto renderlo felice.
Uno come me? Fidanzato con uno come lui? Sarebbe stato il colmo per tutti i miei principi che m'imponevano di provare di nuovo qualcosa di serio per qualcuno.
Generalmente nelle pochissime relazioni (due) di poco conto, mi comportavo normalmente, ma se qualcuno o qualcuna mi faceva ingelosire appositamente, non perdevo tempo nel lasciare quella persona.
Ero un tipo solitario e non ero fatto per le storie d'amore, anzi mi facevano venire il diabete le frasi dolci, non avevo nemmeno mai detto "ti amo" e di sicuro se mai mi fossi rifidanzato non sarei stato assolutamente il primo a dirlo.
Ero una persona molto egoista, che agiva furtivamente prendendo tutto ciò che mi interessava e quando mi scocciavo, o distruggevo il tutto o lo abbandonavo, è un comportamento abbastanza deplorevole e raccapricciante, ma in fondo ero io e non riuscivo a cambiare.
La stessa cosa valeva per Hinata, quello stupido mandarino però aveva qualcosa di diverso. Non solo lo volevo inspiegabilmente ma quando ce l'avevo, lo lasciavo sfuggire facendolo scappare da me. Avrei davvero voluto stringerlo a me alcune volte ma poi mi rendevo conto di essere ridicolo.
***
"Hai sentito? Kuroo ce l'ha a morte con Hinata" disse Tanaka prima di iniziare gli allenamenti. Non che m'interessasse -invece morivo dalla voglia di sapere altro- ma Yamaguchi chiese il perché.
"Hinata e Kozume si sono lasciati"
Questo era? Certo ero felice della loro rottura -avrei dovuto essere triste ma no, proprio non ci riuscivo- solo che avercela a morte con qualcuno sembrava un po' esagerato.
E lì, quando realizzai, mi pietrificai un attimo.
Forse Hinata aveva raccontato tutto a Kenma? Non ho mai voluto problemi con nessuno, figuriamoci con quel ritardato di Kuroo. Poteva negarlo ma si capiva che Kenma gli piaceva e magari era per questo che ce l'aveva con Hinata.
Gli allenamenti finirono più tardi del solito e ne fui felice, volevo continuare ad allenarmi però mi resi conto che stavo esagerando, raccolsi la mia roba e uscii dallo spogliatoio dove vidi Kuroo appoggiato alla porta che mi guardava come se avesse voluto mangiarmi vivo.
Non era difficile fare 2+2 quindi un po' infastidito mi diressi verso l'uscita pronto ad affrontarlo.
"Ti serve qualcosa?"
"Ci conosciamo già quindi non servono presentazioni, sono venuto solo a dirti che devi stare lontano da Kenma e Hinata, fine del discorso."
"Sì ma è stato Hinata a baciarmi, non ho colpe e poi faccio quello che voglio, di certo non mi faccio comandare da te, Kuroo."
Ci parlavamo così apertamente perché come ha detto, ci conoscevamo già grazie alle nostre famiglie che abitavano vicine.
Da piccoli eravamo quasi migliori amici ma con il passare degli anni e la morte di Kith, abbiamo iniziato ad odiarci, perché sì, anche lui la conosceva e un giorno mi accusò dicendo che la causa della sua morte ero io.
Ed era vero, quindi in quel momento aveva agito così per proteggere Hinata e Kenma e un po' lo capivo, ma non erano quelli i modi.
"Non voglio perdere tempo con te, stai lontano da loro." Non volle ascoltare la mia risposta poiché incazzato se ne andò prima che potessi parlare, tipico atteggiamento suo.
***
"Tobio, vorrei parlarti di una persona" disse mio padre a tavola davanti a mio fratello, si guardavano quindi avevo già capito che era qualcosa di cui avevano parlato in privato.
"Dimmi" risposi titubante.
"Sai che ultimamente i soldi scarseggiano e ormai non puoi farti carico di tutto...volevo presentarti Jenny Wachun Kamuchan, figlia di un'importantissima impresa edilizia, abbiamo pensato che magari potevi conoscerla-"
Non-volevo-credere-alle-mie-orecchie.
Mio padre e mio fratello che mi facevano rinunciare alla libertà di amare solo per salvare i debiti della casa? Avevo ragione, da quando è morta mamma erano impazziti, mio padre perennemente depresso e mio fratello più fatto che mai.
"Non ci penso nemmeno" dissi tranquillo senza scompormi affatto.
"Sapevo che avresti risposto così, e se ti dicessi che è la cugina di Kith?"
Usare un'importantissima persona morta per farmi avvicinare a quella ragazza e ai loro scopi? Non più sconvolto, ma disgustato e inorridito.
"Può essere anche la più perfetta del mondo, non sposerò mai nessuno se sarò costretto."
Perché sì, era ovvio che puntavano anche direttamente al matrimonio.
Si sapeva che in Giappone c'era questa disgustosa 'usanza' che faceva accoppiare due persone ricche o due persone che avrebbero portato frutti e guadagni alle loro famiglie, quindi la domanda era spontanea, perché quella ricca ragazza avrebbe dovuto o voluto fidanzarsi con me?
"Tobio parliamoci chiaramente, non abbiamo più soldi e non possiamo affrontare il prossimo mese, mi hanno licenziato e tu rischi di crollare se continui a lavorare così eccessivamente. Se ti fidanzi con quella ragazza il padre mi assumerà nella sua azienda e lo stipendio sarebbe davvero abbondante perché quell'uomo ha riconosciuto le mie capacità e crede che potrei puntare più in alto se mi unissi a lui. Allora vuoi continuare a sopravvivere o vivere una vita dove posso renderti felice? Inoltre ultimamente tuo fratello ci ha indebitati ancora di più e di questo passo rischiamo di non mangiare più in questa casa. Per non parlare del fatto che non posso più pagarti le cure-"
Era stato licenziato? Da quando? E perché non me l'aveva detto? Non feci caso all'ultima frase. Non mi preoccupavo per me.
Mio fratello ci aveva indebitati ancora? In che senso? Come? Rischiavamo di perdere la casa e non potevo impedirlo? Davvero era quella l'unica soluzione per salvarci? Stavano piegando il mio pensiero distorcendo la realtà, ma la mia debolezza prevalse e alla fine crollai.
"Se questo servirà per salvarci allora lo farò, ma voglio che Kaminari sia fuori dalla famiglia."
Non potevo accettare che un pezzo di merda come lui continuasse a danneggiare quel poco che ci era rimasto.
"Kaminari è tuo fratello, siamo una famiglia e anche se non andate d'accordo sono sicuro che le cose cambieranno" sì certo, diceva sempre così.
"Tobio sei un vero idiota, smettila di avercela con me." Disse Kaminari.
"Papà le cose stanno così: o lui trova un lavoro e io accetto di stare con quella ragazza, o è fuori da questa casa. Se resterà sarò contentissimo di lavorare ancora di più perché è da stupidi perdonarlo sempre, non posso permettere che lui goda di tutti i nostri sforzi peggiorando anche le cose."
Nel giro di pochi mesi non avrei potuto nemmeno alzarmi dal letto in realtà.
Avevo messo mio padre faccia a faccia con mio fratello, fin da piccolo lui l'aveva sempre giustificato senza capire che se non lo sgridava o faceva qualcosa per cambiare la situazione allora non sarebbe mai cambiato.
La mia espressione severa e corrucciata fece intimorire mio padre facendogli capire che non stavo scherzando, ero fottutamente serio.
"Kaminari allora che ne dici di trovarti un lavoro?" gli chiese in modo comprensivo, e pensare che stava parlando con uno di 25 anni.
Credevo che mio fratello rispondesse con le solite scuse o giustificazioni, magari fu proprio per il fatto che glielo chiese nostro padre.
"Vedo cosa posso fare, ma non ti assicuro niente." E fu così che quell'asfissiante pranzo finì e rinunciai alla libertà di innamorarmi di chiunque.
Avevo bisogno di tempo per pensare così fumai qualche sigaretta, mi appoggiai alla finestra guardando il panorama da camera mia.
Mi era sempre piaciuto avere una grande distesa verde sotto casa, mi faceva sentire tranquillo e a volte mi perdevo nei ricordi di me e Kith che giocavamo ad arrampicarci sugli alberi divertendoci da pazzi.
La chiamavo "scimmietta" anche per questo, ma faceva sempre male ricordarsi di lei.
Gli allenamenti iniziavano ad essere più pesanti e non riuscivo più a gestire i lavori part time che facevo, ero esausto. Quella sera lo ero davvero tanto e decisi di mandare tutto a fanculo, mi buttai nella doccia e iniziai a maledire l'anno in cui tutto era precipitato.

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𝐈𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐦𝐢 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞🕊 |𝐤𝐚𝐠𝐞𝐡𝐢𝐧𝐚|
Fanfiction|𝙍𝙀𝙑𝙄𝙎𝙄𝙊𝙉𝘼𝙏𝘼| -\𝙗𝙤𝙮 𝙭 𝙗𝙤𝙮/-(𝙠𝙖𝙜𝙚𝙝𝙞𝙣𝙖)~𝙨𝙢𝙪𝙩~/𝙛𝙡𝙪𝙛𝙛\[+18] 𝙐𝙣 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙤 𝙖𝙣𝙖𝙛𝙛𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙤, 𝙛𝙧𝙚𝙙𝙙𝙤 𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙪𝙣 𝙨𝙚𝙜𝙧𝙚𝙩𝙤. 𝙐𝙣 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙚𝙜𝙧𝙤, 𝙘𝙪𝙧𝙞𝙤𝙨𝙤 𝙚 𝙥𝙞𝙚𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙫�...