Capitolo 22

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Kageyama

Alla fine non lo andai a trovare in ospedale.
Nonostante avessi ammesso i miei sentimenti, non ce la facevo.
I giorni passavano e a breve avremmo dovuto decidere se tornare al karasuno o restare in quelle squadre. Era una scelta difficile e non lo volevo ammettere, ma senza di lui non volevo tornare ed ero più sicuro che volesse restare all'Inarizaki.

I miei problemi si stavano ingrandendo sempre di più, fino a diventare ingestibili. Kiruzumi mi stava con il fiato sul collo, tenevo alla mia vita ma di sicuro non mi sarei messo a spacciare come un idiota.
Non sapevo cosa fare, non mi era mai capitato di essere così preoccupato o in ansia per qualcosa, era come se avessi un macigno sul cuore che mi faceva litigare costantemente con la mia coscienza facendomi stare talmente male da non riuscire a distrarmi con niente.
Anche il mio segreto rischiava di uccidermi.
Oltre al problema di Shoyo e il fratello di Kiruzumi, c'era anche quello di Jenny. Sapevo perfettamente che aveva una cotta per me e nonostante questo continuavo ad uscirci insieme per il mio egoismo, volevo salvare la mia famiglia e me stesso. Magari poteva sembrare che la stessi illudendo, e già, era proprio così.
Non m'importava più niente di lei, dei suoi sentimenti, volevo solo proteggerla da Kiruzumi e speravo di riuscire a fare anche quello.

***
Kiruzumi: Allora. Che hai deciso?

Finii di mangiare quando mi arrivò questo messaggio da un numero sconosciuto, ma sapevo già che era lui. Che avrei dovuto rispondergli? Stavo per perdere il controllo di tutto e l'unica persona che me lo faceva ritrovare era morta.
Solo in pochi momenti ero spensierato e tranquillo, e accadevano quando pensavo a Shoyo.

Io: Non lo so ancora.

Non volevo mettermi nei casini e cercavo di uscirne pulito ma capii che avrei dovuto sporcarmi le mani per forza. Perché doveva essere tutto così difficile? Perché a soli diciassette anni mi ritrovavo a risolvere problemi che riguardavano anche la droga? Com'era iniziato tutto questo?
Non ci capivo più niente e iniziai seriamente a perdere le staffe.
Per quanto odiassi con tutto me stesso mio fratello, gli volevo bene ugualmente, ma era lui che aveva sempre distrutto la famiglia.

Kiruzumi visualizzò quel messaggio senza rispondere.
Sospirai e ragionai un attimo, se li avessi denunciati alla polizia avrei dovuto includere per forza mio fratello, quindi era così che dovevo sporcarmi le mani?
Non avrei mai avuto il coraggio di farlo. Non volevo rovinarmi la vita con quella roba bianca schifosa e allo stesso tempo volevo anche salvarmi ma ogni giorno che passava diventava più difficile farlo.
In quel periodo, mi riusciva complicato tenermi le cose dentro.
Non capivo il perché visto che ero abituato a farlo, ma poi realizzai.
Shoyo mi aveva promesso che ci sarebbe sempre stato, mi aveva dato così tante attenzioni senza saperlo e mi affezionai.
Tanto in un modo o nell'altro però sarei morto comunque.
Era forse sbagliato? Era forse un errore volere che rimanesse vicino a me?
Era sbagliato non volere che lui mi abbandonasse nonostante il mio segreto che avrebbe inevitabilmente distrutto entrambi?
No.
Perché finalmente avevo trovato chi mi aveva inconsapevolmente salvato e di certo non me lo lasciavo sfuggire come se nulla fosse.
Sì, sono molto egoista vero?
Volevo che mi aiutasse, che mi ascoltasse.
Non avevo mai chiesto supporto a nessuno anche perché non ne avevo mai bisogno e anche se ne avessi avuto non l'avrei chiesto ugualmente.
Non ci riuscivo lo stesso, il mio orgoglio non me lo permetteva e sapevo che a lungo andare sarei crollato.

***
"Che hai? Sembri...preoccupato" disse Jenny mentre mi diede un bacio sulla guancia per salutarmi. Stavamo per andare all'ennesimo appuntamento del mese, la settimana dopo ci saremmo presentati alle nostre famiglie per ufficializzare il nostro fidanzamento. Mi dava fastidio che ci sperasse, in tutti quei mesi in cui ero uscito con lei le avevo detto molte volte che non avrei mai potuto ricambiare ma era ostinata e magari masochista poiché continuava a provarci senza ottenere nessun risultato.
Quando dicevo una cosa, rimaneva così.
La vedevo come un'amica e basta, non ci sarebbe mai stato nient'altro.
Iniziai a smetterle di raccontarle alcune cose della mia vita poiché realizzò che avevamo fatto sesso da ubriachi e non sapeva se urlare dalla gioia o piangere perché non se ne ricordava.
In ogni caso, non potevo fidarmi cecamente di lei, diceva tutto ai suoi amici e se qualcuno di loro aveva qualche legame con Kiruzumi per via della droga allora sarei stato fregato.
"Niente." Con lei cercavo sempre di essere più freddo.
"È da un po' che non mi parli di te, sei sicuro che vada tutto bene?"
Avevo imparato a sopportarla quando si comportava da bambina ma alcune volte era troppo espansiva e impulsiva, mi riusciva difficile gestirla.
"Non sono cose che ti riguardano, Jenny." dissi accendendomi una sigaretta.
"E dai non fumare in macchina! Sai che odio la puzza! È nauseante!"
"Mi sono dimenticato dove dobbiamo andare" Era la prima volta che scordavo il luogo in cui avrei dovuto portarla, sembrò sorpresa anche lei, solitamente non mi sfuggiva niente. Ma proprio niente.
Ero solo troppo stressato, anche per via del segreto.
"Sulla ruota panoramica! Quella ispirata a Tokyo ghoul!"
Dubitai della sua affermazione, se non mi sbaglio l'ultima volta che era andata su una giostra del genere, aveva vomitato non appena era scesa.
Pensai di essere l'unico che odiava leggere manga e vedere anime, preferivo di gran lunga i film o le serie tv.
"Giusto."

𝐈𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐦𝐢 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞🕊 |𝐤𝐚𝐠𝐞𝐡𝐢𝐧𝐚|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora