Hinata
"Coach!" dissi salutandolo quando lo vidi uscire da
un negozio di fiori poco dopo casa mia.
Inutile dire che parlammo del matrimonio e tutto, mi disse anche che Tobio sarebbe venuto, ma ciò che mi chiese successivamente attirò la mia attenzione.
"Shoyo, volevo chiederti se anche Zenki verrà."
"Zenki? Come lo conosci?"
"Quindi suppongo che non te l'abbia detto. È il nipote adottivo di Kina, da quando ha saputo del matrimonio non ha più voluto parlarle, avevano un bel rapporto e non voglio vedere la mia futura moglie triste. Parlano ancora ma poco, mi ha riferito che siete diventati amici e ho pensato che te l'avesse detto"
"No, non ne sapevo niente" non capivo perché se la fosse presa per il loro matrimonio.
"Non preoccuparti allora, ma non riferirgli niente." Mi salutò e feci lo stesso.
Anche se il coach mi aveva detto di non dirglielo l'avrei fatto eccome, perché dovevo capire e sapere il motivo del suo silenzio.
***
"Zenki...voglio parlarti di una cosa" gli dissi mentre stavamo facendo la quinta partita di seguito ai videogiochi, era bravo anche lui ma nessuno superava Kenma.
Un brivido mi scivolò lungo la schiena quando lo pensai. Kenma.
Chissà com'era ulteriormente cambiato.
Provai quasi una piccola sensazione nostalgica quando vidi che dove ci sedevamo per giocare facendo maratone che duravano ore, al posto di Kenma c'era lui che stringeva in mano un joystick che una volta era suo.
"Dimmi" rispose non staccando gli occhi dallo schermo luminoso davanti a noi.
"MA FINISCILO! COSÌ LO LASCI IN VITA!" gridò quasi esausto, devo dire che era davvero difficile sconfiggerlo e quando lo facevo, non solo pretendeva ma ESIGEVA la rivincita perché non si capacitava.
"Perché non mi hai detto che Kina è tua zia?" posò subito il joystick e mi guardò come se avessi detto qualcosa di scioccante.
"Come lo sai?"
"Rispondi prima alla mia domanda" non la stavo prendendo seriamente, volevo solo sapere.
"Non sono affari tuoi."
"Perché non vuoi che si sposino? Finalmente il coach è felice dopo-"
"Credi che me ne importi? Non riesco ad accettare che un verme come lui possa sposare la zia che si è sempre presa cura di me fin da bambino, è una nobile. E lui un normale povero qualunque. Merita di più."
Non seppi cosa rispondere, non tanto per il fatto che la cosa era difficile da elaborare, ma perché? Il coach non era né ricco né povero.
Quindi anche io che ero uno normale non potevo essere suo amico?
"Cosa?"
"Hai sentito bene. Mia zia non merita gente come lui. Non te l'ho detto perché non volevo offenderti ma non ho la minima intenzione di chiedere scusa." Mi aveva mostrato un altro lato di sé.
"Però se la pensi così allora perché sei mio amico?"
"Tu? Non c'entri in questa storia, è una cosa tra me e la mia famiglia."
"Però sono uno 'normale' no? Non sono ricco come te." Non posso negare che mi ero offeso.
"Dove vuoi andare a parare?"
"Dimmelo tu. Hai detto che uno qualunque come il coach non può stare con una nobile. Ma allora se ragioni così perché sei diventato mio amico?"
Mi guardò come se stessi dicendo cose senza senso, non accettava di avere torto, cercava sempre pretesti per scappare dalle cose che non gli andavano bene, quella volta decisi di semplificargli la vita però.
"Io-"
"Non ti preoccupare ho capito, credo che ora dovresti andare" Lo stavo palesemente cacciando da casa mia. Le sue parole furono dolorose, tanto.
Passai il pomeriggio a girarmi e rigirarmi nel letto, cercando una risposta a tutto ciò che riguardava la questione di Zenki. Il suo tono era serio e cupo, non l'avevo mai sentito usare quel timbro di voce. "Magari non va d'accordo con il coach?"
"Forse Kina si è concentrata di più sulla sua vita?" "Zenki ha paura di perdere Kina ed è per questo che in un momento di rabbia ha detto quelle cose perché era spaventato e quindi non le pensa veramente?"
Non lo sapevo e non l'avrei mai saputo se Zenki non mi avesse più parlato.
Avevo paura che la nostra amicizia finisse, non lo volevo certo, ma se la pensava così non c'era nient'altro da fare.
Mi sarei sempre sentito a disagio, inferiore, con pochi soldi mentre lui aveva una villa, una piscina, uno yacht e chi più ne ha più ne metta.
Il telefono squillò.
"Dimmi." Dissi glaciale sperando che percepisse tutta la mia indifferenza.
"Vorrei parlarti per chiarire, posso venire a casa tua?" il suo tono pentito e dolce mi fece sciogliere, era impossibile avercela con lui, aveva fatto lo sforzo di chiamarmi in fondo.
"Stai prendendo il vizio di venire a casa mia tardi?" chiesi in modo ironico e immaginai che girasse la faccia a destra e a sinistra mentre mi rispondeva dicendo "Nono per carità, giuro che questa è l'ultima volta!"
"Non è così facile parlarne. Da quando ero piccolo, l'unica che si è presa cura di me è stata zia Kina, avevo stabilito un legame forte con lei e sentivo di potermi fidare, poi mi sono trasferito in America e solo a febbraio sono tornato in Giappone, dove l'ho trovata a baciarsi con il tuo coach. Non è stata una delle migliori accoglienze della mia vita ma era cambiata. Non sembrava interessarsi più a me e accettai la cosa, in fondo non costringo nessuno a volermi bene. Però quando venni a sapere che si sarebbe sposata con l'uomo che l'ha cambiata, non ci ho visto più. Il fatto dei soldi era solo un pretesto per nascondere la mia paura di perderla completamente. Mi hai fatto ragionare e ho capito che lui la fa felice, io intanto non sono nessuno per impedirle di esserlo. Scusami se ho reagito così."
Aveva anche detto che non si sarebbe scusato, un tantino bipolare o semplicemente pentito?
Quindi mi ero avvicinato alla verità. L'avevo capito, Zenki non era proprio il tipo che giudicava in base ai soldi altrimenti non si sarebbe ritrovato in camera mia, alle 23:55 del 3 luglio a parlarmi di ciò che lo faceva stare male.
Non ricordo bene cosa successe dopo, ricordo solo la sua domanda.
"Posso restare a dormire qua? O è un problema? È tardi e mi scoccio di andare alla stazione"
Deglutii, l'ultima volta che un ragazzo aveva dormito in camera mia non era finita bene.
"Certo" Stavo iniziando ad agitarmi. Per lui era una cosa normale anche se sapeva del mio orientamento, e certo anche per me lo era, ma non riuscivo a calmarmi.
"B-buonanotte" Mi maledissi mordendomi la lingua, speravo che non notasse la mia ansia, il fatto che balbettassi stava ad indicare che ero irrequieto e agitato.
Per dirgli buonanotte mi girai e sorprendentemente vidi che non era di spalle, mi stava guardando con i suoi occhi vitrei.
Il battito stava iniziando ad accelerare e sentii una specie di piccolo fastidio nei pantaloni, sperai che si girasse ma non accadde.
"Davvero?" disse.
Davvero cosa? Che ce l'avevo duro e non sapevo nemmeno io perché?
Certo sono gay ma ciò non significava che mi piacevano tutti.
O probabilmente il mio coso era soltanto impazzito.
Deglutii abbassando la testa per non balbettare e risposi.
"Cosa?" Si avvicinò guardando le mie labbra, ero confuso e non capivo cosa volesse fare ma per fortuna ci arrivai prima che accadesse l'impensabile.
Voleva baciarmi. Accesi la luce della lampada e alzai la testa dal cuscino.
"Ma che ti è saltato in mente Zenki? Hai fumato?"
"Io...sono etero" e non l'avevo mai messo in dubbio, ma qual era la motivazione del suo gesto allora?
"E non ho detto il contrario, ma allora perché-"
"Hai ragione, volevo dirtelo, non sono più così tanto sicuro che mi piacciano solo le ragazze"
Okay, questa era difficile da digerire.
"Provi interesse per i ragazzi?" capivo benissimo come si sentiva.
"Non tanto, magari sono etero curioso?"
"Mmm c'è qualcuno in particolare che ti fa dubitare della tua eterosessualità allora?" riprovai, essendo più specifico e cercando in tutti i modi di tranquillizzarlo, non avrei mai voluto che si sentisse 'sbagliato' come me quando realizzai di essere gay.
"Sì."
"Ti va di dirmi chi è?"
"E dai smettila di trattarmi come se fossi tuo figlio! Non penso di-" Non voleva dirmelo, stava girando e deviando attorno al discorso.
"Wo, deve piacerti davvero tanto questo ragazzo" dissi scherzando dopo aver visto le sue pupille dilatate, magari lo stava pensando.
"Sì certo ora buonanotte."
***Il giorno del matrimonio arrivò.
Per la prima volta nella mia vita misi un profumo da uomini abbastanza forte da far girare le persone per strada, e no, non mi sto vantando, era davvero forte.
"Chissà come reagirò" "Chissà cosa accadrà" tutte domande che mi facevo pensando a Tobio e a quando l'avrei rivisto.Per favore se volete, leggetelo:
-Spazio Autrice-Heyyy ciauu, la foto rappresenta una parte del sogno di Hinata hahahah
Volevo dirvi che questa parte sarà necessaria per il prossimo capitolo anche se è noiosa, lo so🥺 Quello successivo sarà particolare e bello, lo prometto, o almeno, spero che vi piacerà.
Un grazie particolare a chi ha votato e sta seguendo la storia capitolo per capitolo, non so davvero come descrivere a parole la mia felicità e quanto vi sia riconoscente, inizialmente non ci credevo nemmeno io. Certo, per gli altri potrà essere una cosa da poco avere 1,6k letture, ma per me significa tanto. Grazie Grazie Grazie.
La storia finirà con 40 parti, beh non ne sono sicurissima ma credo di sì, ci vediamo al capitolo 36 allora❤️

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𝐈𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐦𝐢 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞🕊 |𝐤𝐚𝐠𝐞𝐡𝐢𝐧𝐚|
Fanfiction|𝙍𝙀𝙑𝙄𝙎𝙄𝙊𝙉𝘼𝙏𝘼| -\𝙗𝙤𝙮 𝙭 𝙗𝙤𝙮/-(𝙠𝙖𝙜𝙚𝙝𝙞𝙣𝙖)~𝙨𝙢𝙪𝙩~/𝙛𝙡𝙪𝙛𝙛\[+18] 𝙐𝙣 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙤 𝙖𝙣𝙖𝙛𝙛𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙤, 𝙛𝙧𝙚𝙙𝙙𝙤 𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙪𝙣 𝙨𝙚𝙜𝙧𝙚𝙩𝙤. 𝙐𝙣 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙚𝙜𝙧𝙤, 𝙘𝙪𝙧𝙞𝙤𝙨𝙤 𝙚 𝙥𝙞𝙚𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙫�...