Vuoi volare con me?

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Kageyama

Mi sono appena svegliato nel letto dell'ospedale di Natori.
Sento una specie di pesantezza leggera sul petto, ma credo sia per l'intervento.
I neon sul soffitto della stanza sono quasi accecanti, è notte fonda, però riesco a distinguere una figura, seduta sulla sedia, alla mia destra.
Ha la testa abbassata, la fede al dito, e intravedo qualche lacrima, metto a fuoco, ed è mio padre.
Singhiozza, quasi si dispera, ma non capisco perché.
Sono stato appena operato, no?

"Tobio..." mi dice mentre focalizzo lo sguardo su di lui, non ha il coraggio di guardarmi in faccia.
"Mi dispiace..." continua, e non riesco proprio a comprenderlo.
"Perché?"
"Il tuo corpo ha rigettato gli organi, rischiavi di morire durante l'operazione se non li avessero rimossi."
Sospiro profondamente, vorrei piangere.
Vorrei urlare.
Vorrei gridare.
Vorrei mandare a puttane tutto.
Ma non lo faccio.
Non ci riesco.
Da quant'è che non piango? Anni?
Da quant'è che le lacrime non bagnano il mio viso gelido?
Però non rimpiango di averci sperato, non mi maledico per essermi illuso, e questo è merito di Shoyo.
"Non fa niente, avrei dovuto aspettarmelo." Rispondo provando a calmarmi.
Cosa devo dire? Cosa devo pensare? Chi devo incolpare? Nessuno.
Cerco di alzarmi, ma mio padre mi trattiene.
"Perdonami, perdonami Tobio, per favore." Mi sta implorando di perdonarlo? E per che cosa?
"Non sono stato affatto un padre esemplare da quando mamma ci ha lasciato, sono rivoltante."
Vuole che lo perdoni per questo? Tutti sbagliano ogni giorno, ma non sempre chiedono scusa.
Non rispondo.
Che devo rispondere?
Non lo so.
Mi mancano le parole, la testa mi gira e cammino come se fossi ubriaco, sarà di sicuro l'effetto degli antidolorifici.
Prima di entrare in bagno, prendo il telefono e noto una notifica.
Clicco il pannello delle notifiche e mi accorgo che è Shoyo, un video.
Lo apro subito, contento che il mio messaggio si è caricato e sorrido non appena guardo quella registrazione.
Sembra felice, ma c'è qualcosa che non va.
Ha una specie di doppia cintura addosso, c'è per forza qualcosa che non torna però.
Non sta piangendo, sta sorridendo, uno di quei sorrisi che mi fanno sciogliere per quanto siano dolci.
Ascolto e guardo tutto il video, parola per parola, minuto per minuto.

Shoyo: "Hey Tobio! Guarda! Sto volandoo! Ci credi? Sono su un aereo e ti sto raggiungendo, sto facendo questo video perché mi sto annoiando, spero solo che non si caricherà prima che arrivi, in tal caso lo eliminerò perché doveva essere una sorpresa!-" continua a sorridere, ma sembra forzato.
"Volevo dirti-" un rumore lo interrompe, le luci si accendono e si spengono, ma lui sorride, continua a sorridere.
"Sai è difficile riuscire a parlare in questa situazione-" i rumori sembrano essersi fermati e lui ne approfitta. Con il braccio fa movimenti al di fuori dello schermo e prende una specie di scatolina nera, sta piangendo.
Sta piangendo e sta sorridendo, ho gli occhi incollati allo schermo.
"Forse non vedrai mai questo video, e allora non mi lascio sfuggire il poco tempo che mi resta. Kageyama Tobio, vuoi sposarmi?" e poi una serie di rumori frastornanti, le luci spente, e buio.

No.
La mente inizia a immaginare le peggio cose.
No.
L'aereo non poteva essere precipitato.
No.
Sento un malore, una specie di dolore acuto colpire il petto, il cuore.
Inizio a respirare velocemente, quasi smetto di farlo.
No.
Esco dal bagno vacillando e appoggiandomi ai muri del corridoio, scendo al piano di sotto.
L'ansia e la preoccupazione si stanno cibando di me, cerco di ignorare tutto, ma non ci riesco.
Il battito accelera, i pensieri non vanno via, l'ascensore sembra non scendere mai.
Mi viene da vomitare.
Per fortuna ho raggiunto e non so come, l'entrata dell'ospedale.
Sullo schermo della tv vedo proiettato il telegiornale, una sequenza di immagini raccapriccianti, e poi la giornalista parla.
La sua voce mi fa male. Resto in piedi, in preda a una tempesta di preoccupazioni che man mano crescono dentro di me.

𝐈𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐦𝐢 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞🕊 |𝐤𝐚𝐠𝐞𝐡𝐢𝐧𝐚|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora