🔞
EpilogoHinata
"Yuki passerà il pomeriggio con tua madre?" in questo momento, sono sposato con l'amore della mia vita che mi sta chiedendo se mia madre passerà questo pomeriggio con nostra figlia Yuki.
Sono passati quasi venti anni dall'estate in cui io rischiai di perdere la vita e Tobio di suicidarsi perché pensava che fossi morto. E quindici dal momento in cui avevamo adottato Yuki.
Una bambina sorridente, felice, solare, ecco perché abbiamo scelto questo nome, poiché significa appunto, felicità. Lei è la nostra felicità.
Ha gli occhi marroni, i capelli neri, i lineamenti del suo viso adolescenziale sono ancora dolci e poco definiti, ma anche se ha solamente quindici anni, rimarrà la nostra bambina per sempre.
Spesso è ribelle, anzi, soprattutto in questo periodo perché sta frequentando un ragazzo e Tobio è terribilmente geloso, in realtà la sua è anche preoccupazione e talvolta litighiamo perché vuole proibirle di uscire, ma glielo consento sempre perché anni fa giurai a me stesso che i miei figli sarebbero stati liberi di amare chiunque, anche a costo della mia stessa vita. Ovviamente però, sono un genitore anch'io, e se noto comportamenti o atteggiamenti strani nei ragazzi che mia figlia frequenta, sono in dovere di avvertirla e metterla in guardia.
Ma Yuki non è stupida né ingenua, figuriamoci irresponsabile.
Infatti, fin da piccola, ha dovuto fare i conti con il fatto che una coppia omosessuale l'avesse adottata. Sfortunatamente non c'è mai fine all'omofobia e non credo che ci sarà. Ma lo spero o almeno, me lo auguro.Abitiamo in America, poiché in Giappone, purtroppo, le adozioni omosessuali non sono ancora permesse. Trasferirmi non era mai stato nei miei piani perché da giovane ero un po' terrorizzato dal mondo esterno.
Inizialmente per me fu davvero difficile accettarlo, nel corso del tempo io e Tobio abbiamo subito discriminazioni di ogni tipo: lui è stato allontanato e licenziato diverse volte a scuola quando i suoi datori di lavoro scoprirono che fosse gay.
Non ci sono parole per descrivere quanto odio immotivato e disprezzo inutile ci sia per il nostro amore, ma una cosa è sicura e certa, io e Tobio non ci arrenderemo mai.
Non dal momento che abbiamo una figlia.
Per un lungo periodo di tempo ho sofferto di depressione a causa di mio padre.
Quando venne a conoscenza di tutto, non solo non volle più parlarmi, ma andava a dire in giro che ero "malato" e che non ero più suo figlio.
Mi ha proibito di vedere i miei nuovi fratelli e ha giurato che se mai mi fossi ripresentato a casa sua, mi avrebbe denunciato e avrei ottenuto un'ordinanza restrittiva.
Ero morto dentro, ma Tobio in quel periodo è riuscito a vivere per due, nonostante anche lui avesse problemi con il lavoro.
Non lo ringrazierò mai abbastanza per la pazienza e l'amore che mi ha donato e che continua a donarmi. Certe volte penso di non meritarlo.
Per quanto riguarda Zenki invece, si è trasferito in Irlanda e attualmente è sposato. Ha avuto tre figlie femmine, ci vediamo una volta al mese e Yuki è diventata la migliore amica della loro prima figlia, Lola.
"Sì, mia madre non vede l'ora, ha prenotato un hotel qui vicino anche se le ho detto che casa nostra era disponibile ma non ne ha voluto sapere" rispondo pensieroso, solitamente mia madre adora venirci a trovare.
"Davvero non hai capito il perché?" mi sorride maliziosamente e solo ora capisco tutto.
"NO! Non starai dicendo che ci ha lasciato da soli per-"
"Esattamente. E non voglio perdere nemmeno un secondo."
In effetti, con Yuki, il lavoro, il nostro cane Lucky e il pensiero di voler adottare un altro bambino, io e Tobio non c'eravamo più dati da fare e a mia madre l'avevo detto.
Non fraintendete, ovviamente non le dico cosa facciamo a letto e se lo facciamo, le ho semplicemente detto che ultimamente sono più uniche che rare le volte in cui io e Tobio ci ritroviamo da soli in casa, e anche se è così, uno di noi crolla esausto sul letto.
Per la prima volta dopo quasi due mesi, mi bacia con la stessa passione di sempre, come se volesse assaporarmi l'anima e viziarla con tutti quei suoi modi e giochi perversi che tanto amo.
"Questa volta mi concentrerò su di te, a me non ci pensare" mi dice dolcemente mentre mi bacia il collo dove sento il suo respiro caldo invadermi.
"In che senso?" sono confuso.
"Lo vedrai"
Continuiamo a baciarci ritrovandoci sul letto, le sue mani mi sfilano velocemente il pullover e le mie gli abbassano i pantaloni mentre sorride in modo perverso.
Che intenzioni ha?
Con un gesto veloce, apre il cassetto alla mia destra e prende il nuovo tubetto di lubrificante, lo apre e senza esitazione lo spalma sulle sue mani.
Ovviamente non è la prima volta che facciamo questo genere di cose, quindi non riesco ancora a capire cosa vuole farmi se non un ditalino.
Lo guardo un po' accigliato, mi da ancora fastidio non riuscire a capire le sue intenzioni a letto, focalizzo lo sguardo sul suo corpo da allenatore di pallavolo e mi concentro sul petto dove tra i pettorali vedo la cicatrice verticale dell'operazione fatta tanti anni fa. Mi concentro sugli addominali, le braccia muscolose, le spalle grandi, i fianchi proporzionati e punto gli occhi verso l'alto, dove noto alcune tracce di barba sul suo mento e le sopracciglia più folte.
Lentamente, infila due dita e subito mi irrigidisco, questa volta è diverso, solitamente entrava deciso e le muoveva veloci, invece ora è lento e gentile, quasi come se avesse paura di farmi male.
Le sue dita continuano a muoversi delicatamente dentro di me e non posso fare a meno di provare piacere, percepisco che i movimenti sono nuovi, come se fosse una specie di altra prima volta.
Inizio a gemere e lui spinge l'indice e il medio più a fondo facendomi ansimare in modo tutt'altro che silenzioso.
Continua in questo modo per altri cinque minuti e a ogni mio gemito inizia a spingere sempre più dentro, riesco a sentire il mio corpo stringere le sue dita che sembrano essere in cerca di qualcosa, toccano il mio interno sopra e sotto, anche se con difficoltà Tobio ci riesce benissimo e non riesco a capire perché questo ditalino sia così diverso rispetto agli altri.
Inizio a sentirmi strano, il battito è a mille, mi sento come se stessi per esplodere e il mio corpo in questo momento è bollente, istintivamente mi tappo la bocca da solo e lui mi lancia un'occhiataccia perché non vuole che mi contenga e nel frattempo inizio a sudare, mi manca il respiro e stringo le lenzuola raggruppandole a pugno nelle mie mani.
"È un massaggio per la stimolazione della prostata, come ti senti? È diverso? Ho imparato a farlo da poco" ecco, come al solito, mi sorprende sempre.
Sento i miei organi interni fremere al suo tocco, percepisco le sue dita in profondità, così tanto che non rispondo a Tobio e mi faccio fregare da una fortissima scarica elettrica che proviene dal basso ventre e da un orgasmo improvviso.
Sul suo viso spunta un sorriso e non posso fare altro se non portarmi una mano al cuore per provare a rallentare il battito accelerato.
Come fa a farmi impazzire in questo modo?
"È s-stato bellissimo, ma come hai imparato?" faccio quasi fatica a formulare una frase, l'orgasmo è stato potente e inaspettato.
"Non è necessario saperlo, l'importante è che sono riuscito a stimolare per bene la prostata, ti è piaciuto quindi?" la sua voce nel corso del tempo era diventata ancora più seria e roca.
"D'ora in poi inizieremo sempre con questo." Rispondo deciso mentre mi sembra di avere ancora gli occhi appannati dal piacere ricevuto.
Ogni piccola attenzione si trasforma in un vizio irrinunciabile.
"Però...vorrei provare una cosa." Inizio a deglutire preparandomi psicologicamente per ciò che sarebbe accaduto, non mi fa mai annoiare né stancare, con lui è sempre una novità.
"Cosa?"
"Voglio provare a farlo senza lubrificante." Mi si secca la gola, già ci avevo pensato ma ho sempre creduto che facesse troppo male, e infatti.
"Non so, non mi-"
"Proviamoci, no?" mi guarda speranzoso, come faccio a rifiutare?
Anche a distanza di anni, pure se siamo in età adulta, esercita un potere su di me inimmaginabile, mi ha reso dipendente dal primo momento in cui i nostri sguardi si sono incontrati e non riesco proprio a immaginare una vita in cui lui non c'è.
E non voglio nemmeno provare a farlo.
"Va bene, però devi-"
"Andrò piano, lo prometto" e un ghigno malizioso si fa spazio sul suo viso, non c'è nulla da fare, riesce sempre a ottenere quello che vuole.
Nel corso del tempo ho imparato che la sua posizione preferita è 'la profonda', quindi apro le gambe e le porto al petto, lasciandogli ammirare ogni parte del mio corpo abbastanza muscoloso.
Anche se siamo due insegnanti di pallavolo e gestiamo una palestra insieme, lui è sempre rimasto più alto e robusto di me, è una cosa che inizialmente mi infastidiva ma poi l'ho accettata. Inoltre ho messo da parte la nostra competizione nata all'inizio tra noi due, ma qualche volta facciamo una partita dove siamo avversari e abbiamo stabilito che il perdente dovrà pagare la cena.
Per me questa significava vita.
"Mi fai impazzire quando fai così" dice mentre sento la grandezza del suo corpo sovrastarmi.
Prova a metterlo, chiudo gli occhi e mi mordo il labbro dolorosamente, fa malissimo.
Alzo la testa e provo a contenermi, sento ancora dolore e non l'ha ancora messo tutto.
Con un colpo secco e deciso entra dentro di me e non riesco a contenermi, mi scappa un grido che attira la sua attenzione.
Mi guarda dispiaciuto però dal sorriso sulle sue labbra colgo la sicurezza nel piacere che mi darà a breve.
Inizia a muoversi lentamente dentro di me ma si ferma per lasciare che sintonizzi il ritmo, e solo quando siamo coordinati riesco a sentire piacere.
"Ti sta piacendo?" mi chiede con il respiro affannato e siccome è stato lui a farmi venire per primo, ora tocca a me.
Dimentico il dolore e con i piedi cingo i suoi fianchi spingendolo ancora di più dentro di me, reprimo un grido e mi guarda quasi scioccato.
"E a te?" rispondo io, lanciandogli un'occhiata perversa.
"Non fare così, lo sai che-"
"Vieni, vieni dentro di me."
E a questa mia affermazione spinge sempre di più, fino a farmi gridare dal piacere e inarcare la schiena mentre il suo seme inonda ogni parte del mio interno e sfinito poggia la testa sul mio petto che si alza e si abbassa in continuazione a ritmo irregolare.
"Tu mi ucciderai un giorno, lo sai?" dice con il respiro affannato, sento ancora il suo seme colarmi tra i glutei e scivolarmi tra le gambe.
Lo guardo, il suo viso girato che aspetta una mia risposta, ma scorgo le piccole rughe intorno agli occhi, i capelli neri più folti e madidi di sudore, i due pozzi d'oceano blu scuro che esaminano il mio sguardo, le labbra morbide e carnose ma rosse per i nostri baci, la sottile linea del suo labbro destro un po' puntata verso l'alto, come se stesse sorridendo, ed è così. Sorride, e lo faccio anche io, perché ci amiamo e non smetteremo mai di farlo.
Solo che, non importa quanto due persone riescano ad amarsi, per noi due non c'è stato nessun lieto fine e non ci sarà perché siamo morti quell'estate di vent'anni fa.
Non adotteremo mai Yuki, non prenderemo mai un cane, non vivremo né avremo una vita con i fiocchi.
Solo perché la nostra storia è finita male, non significa che anche per voi sarà così.
Però va bene, va tutto bene, il mondo è troppo gentile per permettere alle persone di essere così tanto felici ma nonostante tutto io continuerò a sperare per voi, fate di tutto per ottenere la vostra indipendenza e siate felici, fatelo per noi ma in primis per voi stessi.
Ora io sono solo aria e pensiero, e vi chiedo di vivere.
Vi chiedo di sorridere.
Vi chiedo di non sminuirvi e di apprezzarvi per quello che siete, se volete miglioramenti allora ben vengano ma se siete in pace con la vostra anima, lo siete pure con il vostro corpo, e non c'è cosa più bella che amarsi.
Vi chiedo di scappare a volte, quando tutto vi sembra troppo difficile e caotico, staccate la spina per qualche ora o per un periodo di tempo e rilassatevi.
Vi chiedo di smetterla di insultare gli altri solo perché sono migliori di voi.
Vi chiedo di realizzarvi, di seguire i vostri sogni e se vi sentite vuoti, senza una meta o una destinazione, non preoccupatevi, arriverà il momento in cui saprete cosa fare e vi impegnerete per raggiungere i vostri obiettivi.
Se vi sentite soli e incompresi tornate pure qui e cercherò di ricucire i pezzi del vostro cuore confortandovi e dicendo che anche se questo periodo brutto sta durando troppo, passerà.
La quiete prima della tempesta?
La luce in fondo al tunnel?
No. Niente di tutto ciò.
Il vostro umore e tutto ciò che vi circonda dipendono soprattutto da voi stessi.
Non impedite a nessuno di intralciare la vostra felicità.
Amatevi, davvero.
Fatelo solo per voi.
Con affetto, Hinata Shoyo e Kageyama Tobio che in questo momento vi stanno guardando dall'alto, mano nella mano, e attraversano i vostri periodi bui insieme a voi, cercando di farvi sorridere, anche se con poco.

STAI LEGGENDO
𝐈𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐦𝐢 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞🕊 |𝐤𝐚𝐠𝐞𝐡𝐢𝐧𝐚|
Hayran Kurgu|𝙍𝙀𝙑𝙄𝙎𝙄𝙊𝙉𝘼𝙏𝘼| -\𝙗𝙤𝙮 𝙭 𝙗𝙤𝙮/-(𝙠𝙖𝙜𝙚𝙝𝙞𝙣𝙖)~𝙨𝙢𝙪𝙩~/𝙛𝙡𝙪𝙛𝙛\[+18] 𝙐𝙣 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙤 𝙖𝙣𝙖𝙛𝙛𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙤, 𝙛𝙧𝙚𝙙𝙙𝙤 𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙪𝙣 𝙨𝙚𝙜𝙧𝙚𝙩𝙤. 𝙐𝙣 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙚𝙜𝙧𝙤, 𝙘𝙪𝙧𝙞𝙤𝙨𝙤 𝙚 𝙥𝙞𝙚𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙫�...