Capitolo 23

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Kageyama

Tormentato. Se dovessi descrivere com'ero, questo era l'aggettivo perfetto.
Non riuscivo a gestire niente e lo studio stava iniziando a influenzare la situazione, cos'altro mancava più? L'unica volta che avevo indirettamente chiesto aiuto a Shoyo, non aveva capito e quindi mi ero ritrovato a risolvere il tutto, completamente da solo, come sempre d'altro canto.
La musica e i nostri messaggi continui non bastavano a tranquillizzarmi, mi sentivo pressato da tutto, da tutti, dal mondo intero.

Kiruzumi: Se entro stasera non mi fai sapere, sai già quello che ti aspetta.

Sussultai quando questo messaggio mi arrivò nel tentativo di studiare inutilmente, poiché mi scoppiava la testa.
Che cosa dovevo fare? Non volevo mettermi a spacciare quella merda, mai e poi mai, il mio egoismo però era in lotta lo stesso, non volevo morire né passare la mia vita su una sedia a rotelle, ma qualcosa sarebbe successo comunque.
Forse sarei morto prima che le cose accadessero, stupido segreto.

Io: Accetto, ma ci sono delle condizioni.
Kiruzumi: Sentiamo.
Io: Non voglio spacciare in quelle zone, solo in posti chiusi.
Kiruzumi: Vedrò cosa posso fare, ma non ti assicuro niente.

Ero insicuro su tutto e non c'era più tempo per pensare, il danno era fatto.
Con "quelle zone" già sapeva cosa intendevo, poco dopo mi rispose dicendo che andava bene, ma il profitto di ogni sera doveva essere più di 666.800,00 KRW, ovvero 500€. Fui sorpreso, normalmente a mio fratello chiedeva molto di più, ma pensai che in quel periodo gli affari non stessero andando poi così bene, la sua droga stava iniziando ad essere sempre più scadente.

Era arrivato il giorno in cui dovevo presentare Jenny alla mia famiglia come fidanzata ufficiale ma ero stanco di sentirmi come se fossi un cagnolino obbediente. Il fatto che stessi con lei non giovava più a favore di nessuno dei due, poiché lei aveva una cotta per me, però io non avrei mai potuto ricambiare e non avevo assolutamente voglia di vivere una vita di coppia dove per amare qualcun altro avrei dovuto ingiustamente tradirla, ne sarebbe uscita distrutta.
Però i suoi soldi mi servivano, per la mia salute.
Dall'altro lato non potevo buttare la mia famiglia in mezzo alla strada, pensai "un passo alla volta." E decisi di proseguire con calma, senza più ripensamenti, dubbi, pensieri dolorosi che a momenti non mi facevano neanche più dormire.
Rinunciai a salvarmi la vita.
Scesi dalla macchina e la aspettai davanti casa sua, mi aprì con un grazioso vestito carminio e i capelli legati da un nastro rosso abbastanza lungo da sfiorare il bacino.
"Devo parlarti" dissi ignorando il suo saluto amorevole, non ne potevo più.
"Dimmi" rispose amareggiata, le avevo scritto 5 minuti prima del mio arrivo e magari era infastidita dal fatto che non avesse avuto il tempo di prepararsi per rendersi presentabile a me.
"Non posso presentarti alla mia famiglia, voglio chiudere con te." Girai la faccia, mentre lei chinò la testa stringendo le mani.
Mi aspettavo che sclerasse o iniziasse a urlare per finire col buttarmi fuori da casa sua, invece rimasi allibito dalla sua reazione.
"Ah...quindi l'hai fatto. Fa male lo stesso."
"In che senso-" risposi un po' confuso, mi interruppe.
"Sai, da come mi parli del tuo quasi fidanzato o quello che è, i tuoi occhi brillano e inconsciamente sorridi, poi quella sera alle giostre vi ho visto in spiaggia mentre ti cercavo, sembravi veramente felice."
"Ma tu..."
"È vero che ti interrompo sempre, però ti prego questa volta lasciami finire. Non mi hai mai guardato come guardi lui, come se quel ragazzo sia l'unico sulla terra. Inizialmente ero arrabbiata, triste e soffrivo molto, non posso nemmeno negare che ero anche parecchio gelosa, ma poi ho capito. Ho capito che non potrai mai guardarmi o trattarmi o vedermi come vedi lui, con gli occhi dell'amore. Non sono nessuno per costringerti a stare con me, si parla della tua felicità e di ciò che ti fa stare bene e anche se era tutto inutile, continuavo a sperarci pur sapendo che avrei sofferto."
"Io non so cosa-" non voleva proprio lasciarmi parlare.
"Non ti preoccupare per la tua famiglia, convincerò mio padre a far restare il tuo nell'azienda, sono sicura che in qualche modo riuscirò a farlo cedere, però ti chiedo-"
Lei non conosceva il mio segreto.
Era troppo, spingersi così tanto era troppo per lei, non solo aveva accettato la rottura ma stava anche dicendo che mi avrebbe salvato ugualmente, stava cercando di contenere le lacrime ma sapevo che in fondo tutto ciò che voleva era conforto.
Non permisi che finisse di parlare e la abbracciai facendola zittire, sgranò gli occhi e iniziò a piangere lentamente fino a bagnarmi la maglietta impregnandola di lacrime.
"Non dire nient'altro, sei una ragazza forte e non so davvero cosa dire, se avrai bisogno di me chiamami subito, farò in modo che manterrai la promessa di Kith" dissi, facendola piangere ancora di più.
Era indispensabile farle ricordare che non doveva abbattersi, in futuro avrebbe capito il suo errore nell'essersi innamorata di me e si sarebbe messa le mani nei capelli ritenendosi una stupida.
Certo al cuore non si comanda, eppure a me piaceva un idiota dai capelli rossi.

Più tardi Jenny mi chiamò, disse che dopo un'asfissiante conversazione con il padre era riuscita a convincerlo, quello che stava per piangere ero io.
Finalmente mi ero tolto uno dei pesi che mi opprimeva, ero indeciso tra il ringraziare Dio o andare ad abbracciarla. Sapevo però come si sentiva, anche se mi aveva aiutato restava il fatto che fosse distrutta, così mi venne in mente un'idea.

***
Quel giorno arrivò.
"Barrare la casella 'A' se volete tornare nella vostra squadra, barrare invece la 'B' se volete rimanere a tutti gli effetti nella squadra da cui siete stati selezionati per il ritiro, in ultimo la 'C' se volete porre fine al vostro percorso sportivo."
Shoyo nei messaggi mi aveva detto che era ancora indeciso, in realtà lo ero anch'io perché se non fosse tornato allora non mi conveniva affatto continuare a giocare nella nostra vecchia squadra.
Aspettai una sua risposta, ma niente.
Realizzai che stavo iniziando a dipendere da lui.
Decisi. Non potevo sapere quale squadra avrebbe scelto, in tal caso lo avrei accettato ugualmente. 'Col cazzo!'
Mi aveva cambiato. Letteralmente trasformato. Non mi ero mai spinto così tanto per nessuno ma per lui ne valeva la pena.

"Allora? Sai Shoyo cosa ha scelto?" chiesi a Sugawara mettendo il vivavoce mentre mi vestivo, avevo scelto la mia vecchia squadra e lui era l'unico che avrebbe ricevuto i risultati delle risposte, ero troppo curioso.
"Da quando lo chiami per nome? Comunque le risposte delle selezioni dovrebbero arrivare oggi pomeriggio quindi non ti so dire, ma dal tono sembri agitato, tutto bene?" Chiese comprensivo.
"Ah no-sì cioè." Mi sedetti sul letto e respirai lentamente cercando di calmarmi, l'idea che Shoyo restasse all'Inarizaki mi terrorizzava.
"Voglio dire, sono solo in pensiero per lui."
Non avevo mai espresso affetto nei suoi confronti in pubblico, nemmeno davanti a loro, Suga fu così sorpreso dalla mia affermazione che faceva fatica a crederci secondo me, probabilmente era solo una mia impressione.
"Ho capito, quindi avevo ragione-" Che?
"Sai, Shoyo parla molto con me e ultimamente mi ha detto che gli piaceva un ragazzo, non dovrei dirtelo ma sono più che sicuro, sei tu vero?"
"Io non-, come fai ad essere così sicuro?"
"Quindi sei tu, mi ha detto tutto e volevo vedere come avresti reagito" Mi stava prendendo in giro?
"Ah."
" Tranquillo non lo direi mai a nessuno, ma se non vuoi perderlo ti consiglio di dirgli che hai scelto il karasuno"
"Non posso mettermi in mezzo alle sue scelte, deve agire da solo."
"Non ti ho mica detto che devi costringerlo, devi solo spiegargli il tuo punto di vista o la tua opinione"
Sarei riuscito ad influenzarlo? In ogni caso farlo, mi faceva comunque sentire, sbagliato.
Passai tutto il pomeriggio sui libri, sperando di memorizzare quante più cose possibili, volevo immergermi in altro per non pensarlo ma quella telefonata arrivò lo stesso.
"Suga, dimmi"
"Le selezioni sono arrivate solo ora e mi scuso per il ritardo, comunque Shoyo ha scelto..."

𝐈𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐦𝐢 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞🕊 |𝐤𝐚𝐠𝐞𝐡𝐢𝐧𝐚|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora