Capitolo 16

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Quando Ciro rientrò in cella non riuscì a smettere di pensare a Federica, sperava stesse meglio. Si sedette sul davanzale e guardò il mare mentre fumava una sigaretta. Per qualche secondo chiuse gli occhi e pensò alla scena che poco prima era accaduta nel corridoio dell'istituto, lui che cercava di rassicurarla e farla smettere di piangere dicendogli che c'era lui con lei, pronto a difenderla da qualsiasi cosa, e lei che si era lasciata andare abbracciandolo per sentirsi viva, quelle mani delicate e dolci lo avevano abbracciato con intensità e affetto, a uno come lui, un giovane boss senza cuore e temuto da tutti, aveva ricambiato l'abbraccio dopo pochi secondi, e l'aveva stretta al suo petto più forte che poteva, non servivano parole, erano solo loro due e i loro cuori che battevano a una velocità effettivamente troppo irregolare dal normale, tanto da sentirsi l'uno il cuore dell'altra, e quella sensazione allo stomaco era stata la goccia che aveva fatto riempire il loro vaso, non rompere, quel vaso con all'interno una rosa piena di spine quasi appassita che in un secondo era rifiorita davanti ai sentimenti dei giovani. Ciro pensò di star impazzendo, era forse questo l'amore? Pensare costantemente ad una persona? Desiderare di proteggerla da qualsiasi cosa? Tremare e chiudere gli occhi ogni volta che le sue mani sfioravano il suo viso ruvido da graffi e sporco di un sangue indelebile? Si, erano sentimenti i suoi, solo che aveva così paura di provarli, era terrorizzato e questa cosa la odiava, come poteva lui non avere paura di niente per poi perdersi in un bicchiere d'acqua che non era altro che la cosa più comune che i ragazzi potessero provare, l'amore, eppure lui era diverso, per questo cercò di convincersi per l'ennesima volta che fosse solo un desiderio di piacere passeggero, almeno in quel momento il giovane Ricci ammise di piacerle la mora e anche tanto.

Tutti i suoi pensieri però vennero disturbati da Lino, che dopo aver leggermente bussato alle sbarre, entrò nella cella. Ciro si voltò e lo guardò con un sopracciglio alzato invitandolo a parlare.

"Ciro, scusa il disturbo, ma ci sta Iolanda che chiede di te da un po', vuole vederti, e mi ha mandato a posta per chiederti se era possibile parlarvi." La guardia parlava velocemente e Ciro appena udì che si trattasse solo di Iolanda storse il naso, non voleva vederla per niente.

"Arò sta'?" Chiese il moro sbuffando. Non voleva vederla era vero, ma pensò bene di andare comunque per dirle che si era stancato di lei e che doveva lasciarlo stare per un bel po' di tempo, nella sua testa c'era solo Federica, tutti i programmi e casini degli affari di famiglia e dei suoi doveri lì dentro, che già stava trascurando troppo, Iolanda era solo un peso in più che doveva togliersi.

Lino portò Ciro in uno stanzino e gli disse che la bionda stava là dentro ad aspettarlo, erano settimane che non la toccava per fare sesso. Quando entrò nella stanza lei era appoggiata al muro e sorrise nel vedere che lui era venuto da lei.

"Mi sei mancato." Disse la bionda avvicinandosi per baciarlo, ma lui prontamente si era spostato e le labbra carnose di Iolanda finirono sul suo collo. Lei fece qualche passo indietro, aveva capito che anche per quella sera tra loro non ci sarebbe stato niente.

"Ca' bbuo' Iolànd?" Tagliò corto il moro guardandola con le braccia conserte.

"Volevo sapere come stavi, sono settimane che non ci parliamo quasi più, è successo qualcosa?" Lei sapeva benissimo come era fatto lui, ma non era mai capitato da quando si conoscevano che Ciro per settimane non le parlava più o meglio, non la toccava più.

Iolanda sapeva benissimo che il loro non era un fidanzamento e che lui non avrebbe mai avuto o voluto una relazione, però per lei erano legati da qualcosa.

"Sto benissimò, nun teng nientè."

"Allora perché non mi guardi più come prima? Non mi tocchi più come prima?" Cercò di essere sensuale e si avvicinò di nuovo a lui, levandosi il maglioncino e restando in reggiseno in pizzo color carne. Anche se essendo un maschio, quel corpo non gli era indifferente, perché Iolanda poteva essere tutto tranne che brutta, lui non aveva proprio la testa anche solo per guardarla, non provava niente.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora