Capitolo 22

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Ci terrei se poi leggeste lo spazio autrice sotto ciao e buon capitolo a tutte!🥰

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Il giorno dopo il professor Bianchi attendeva i ragazzi nella classe, appoggiato come sempre alla cattedra, con affianco la professoressa Amelia. Quando Federica raggiunse la stanza, si sedette al primo banco, e vide entrare Filippo, che dopo due giorni di isolamento era rientrato anche lui in classe, i due si salutarono con un mezzo sorriso. L'entrata di Edoardo seguito da Ciro e compagnia bella, fece voltare la giovane. Era arrabbiata anche con l'amico, poiché era stato complice allo stesso modo di Ciro, e non aveva fatto proprio nulla per fermarlo.

Ci fu' per qualche minuto un po' di chiasso, che cessò con qualche richiamo.

"Buongiorno ragazzi." La professoressa fece un appello veloce, e dopodichè diede la parola al collega.

"Una settimana fa circa, vi ho dato un compito, quello di descrivere l'uno il compagno dell'altro, perciò adesso passerò a ritirare i fogli con il compito svolto e lo scambierò tra le coppie del progetto, così che possiate sapere cosa pensate l'un l'altro di voi." Walter passò tra i banchi partendo dal fondo per ritirare i fogli con il compito svolto, si ritrovò piacevolmente sorpreso che anche il moro avesse fatto la sua parte, tuttavia si meravigliò ancora di più quando, passando dal banco della giovane Valli, le chiese di dargli il compito, lei gli disse che non lo aveva fatto.

"Come mai non lo hai fatto Federica?" Il moro guardava insistentemente la scena davanti a lui, picchiettando la matita sul quaderno. Lui il giorno prima aveva svolto a pennello il compito dato, scrivendo un'intera pagina dedicando le sue parole a descrivere e a dire cosa pensasse sulla giovane mora, ritrovandosi in un mare di emozioni solo a pensarla.

"Mi scusi professore, ma in questi giorni mi sono sentita poco bene, perciò ho preferito non svolgere il compito." Federica odiava dire le bugie, ma di certo arrabbiata col moro com'era, non sarebbe riuscita a scrivere nient'altro che cattiverie, e preferì non scrivere niente beccandosi un leggero rimprovero e una raccomandazione di consegnare il compito entro la prossima volta, alla fine sarebbe stato inutile riempire una pagina scrivendo cose che poi alla fine non pensava, nonostante se le meritasse.

"Va bene Federica, questa volta te la passo, ma entro la prossima volta voglio anche il tuo di compito." Lei annuì. "Bene, io adesso mi siedo alla cattedra che ho alcune cose da svolgere, la prossima volta commentiamo un po' queste relazioni ecco, intanto lascio la parola alla professoressa Amelia."

Walter si sedette composto e iniziò a sfogliare e leggere alcuni appunti, lasciando spazio alla professoressa Amelia intenta a spiegare qualcosa di storia. Federica a quel punto iniziò a scarabocchiare sul suo quaderno e si ritrovò a disegnare una collana di Rosario, rendendosi sempre più conto che era la stessa che il giovane boss indossava, e che lei si era ritrovata più volte a guardare penzolare sul suo petto massiccio. Ciro nel frattempo ascoltò annoiato la lezione, distraendosi ogni tanto per guardare i due amici Pirucchio e Totò litigare.

L'ora interminabile finalmente finì e i ragazzi e le ragazze uscirono da quella sala, tutti tranne Federica che era stata fermata dal professore, e sbuffò al pensiero di un'ennesima ramanzina da parte dell'uomo, aveva capito, lo avrebbe fatto quello stupido compito.

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Durante il pomeriggio il giovane Ricci, insieme a tutti gli altri detenuti restarono in cella a giocare a carte e a rilassarsi con un po' di canne.

"Cìrù, quann glielà faremò pagarè o' chiattilò?" Pirucchio tirò una carta e guardò il moro con uno sguardo interrogativo, essendo un ragazzo molto violento, non vedeva l'ora di farla pagare al giovane Ferrari, e per lui erano passati troppi giorni.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora