Capitolo 27

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"Bene signor Valli, le carte sono in regola, mancano solo 3 settimane al processo, e da quanto ho indagato l'avvocato di Nanni, sta puntando tutto sulla sua ex moglie, la sua testimonianza a favore del compagno, può provocare molti problemi, tuttavia le prometto che farò tutto il possibile e oltre per scarcerare sua figlia." L'avvocato Ruta, parlava insieme a Vittorio, mentre Federica si limitò a stare seduta e ascoltare la loro conversazione mezza addormentata com'era. Era riuscita a tornare a casa prestissimo, dopo la notte con Ciro, e si era buttata a peso morto nel letto, dormendo solo due ore, poiché il padre era venuto a svegliarla per dirigersi dall'avvocato Ruta. Quando i due raggiunsero il suo studio, Federica parlò insieme all'uomo, ripercorrendo per la centesima volta i fatti. Si poteva dire che le possibilità che Federica potesse vincere la causa, erano quasi piene, tuttavia, un dettaglio che faceva ribaltare tutta la situazione, era sua madre. I nervi di Federica erano fortissimi, odiava il fatto che l'unico ostacolo per la sua libertà e per fargliela finalmente pagare a quel bastardo, era proprio sua madre, completamente vittima di quel burbero e maniaco di uomo.

"Ha sentito la sua ex moglie al telefono in questi ultimi giorni?" Chiese l'uomo allargandosi la cravatta.

"In realtà si, tre giorni fa, ha saputo del permesso di Fede, e mi ha chiesto di poter parlare con lei, ma" Non terminò la frase perché Federica decise di parlare al posto suo.

"Ma io ho rifiutato, non ho intenzione di guardarla nemmeno in faccia, figuriamoci parlare con lei, cercherebbe solo di farmi il lavaggio del cervello invano, come l'ultima volta che mi ha vista." Federica era aspra nelle parole, il padre non la riconobbe nemmeno più. Una Federica di tre mesi fa, non avrebbe mai usato un tono così distaccato, nonostante i mille problemi, si era posta nel mondo in modo più calmo e delicato possibile, ma adesso si era stancata, stava crescendo, e stava iniziando a capire che usare la delicatezza non l'avrebbe portata a niente, e in carcere l'aveva capito bene, nonostante ciò che la legava a Ciro e la facesse sentire felice e spensierata, i momenti che non passava con lui era cupa, spenta, il sole, ora, brillava solo con Ciro, con gli altri stava diventando apatica, e anche il moro piano piano se ne stava accorgendo, la galera non le aveva affatto bene, perciò il padre la voleva lontano da tutto questo, dal passato, era determinato nel portarla via con se.

"Signorina Valli, lei ha ragione, sua madre potrebbe cercare di plasmarla, ma sa, in questi due mesi di conoscenza, ho costatato una fiducia in lei, so che non è facile, suo padre mi ha raccontato della sua reazione, non se la prenda con lui, ma ho bisogno di sapere tutto. Starci male è umano, non volerla vedere altrettanto, ha piene le ragioni, ma qui si basa tutto sulla sua parola, quindi non vorrei che lasciassimo questo intoppo proprio ora che siamo quasi alla fine del percorso. Ci pensi su, non prima di stasera tornerà all'IPM, giusto?" La giovane mora annuì. "Bene ha tutto il pomeriggio per pensarci, il numero di sua madre lo ha, qualsiasi scelta farà, la prenderò bene." L'avvocato era un uomo molto intelligente ma anche estremamente gentile con lei. Era un avvocato con molto successo, ormai lavorava in questo campo da più di vent'anni, e aveva quasi vinto tutte le cause, anche le più irrecuperabili, non avrebbe di certo perso anche questa, perciò sperò vivamente che le sue parole avrebbero servito alla giovane cliente un'adrenalina in più.

"Ci penserò avvocato, ma non le assicuro niente." La giovane Valli, insieme al padre si alzarono dalle sedie dove erano accomodati, e dopo una stretta di mano all'uomo di fronte a loro, uscirono da quello studio e tornarono a casa.

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Il ritorno in prima mattinata di Ciro, lo aveva portato a chiudersi nella sua stanza e a dormire fino all'ora di pranzo. L'insistente bussare nella sua porta, lo fece svegliare, e controvoglia si alzò da quel letto e dopo aver aperto la porta vi trovò suo fratello.

"Aiziti, è pronto da mangiare, papà ti vuole parlare, muoviti." Il giovane Ricci, captò molto lentamente la voce del fratello maggiore, ma annuì lo stesso. Si diresse nel bagno per lavarsi la faccia e tornò in camera sua a indossare la maglietta.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora