15 anni dopo
Federica stringeva la mano di Sole e insieme percorrevano le strade di Napoli a piedi.
La piccola Sole era appena uscita da scuola, e insieme si stavano dirigendo verso l'IPM.
Era questa la strada che Federica aveva intrapreso una volta diplomata a Roma. Si era iscritta all'università ed era diventata un'educatrice proprio come Beppe. Per anni aveva lavorato in diversi istituti penitenziari, e alla fine solo due anni prima era riuscita a tornare a Napoli, proprio a Nisida.
Beppe era andato in pensione lasciandole proprio il suo posto. Massimo era ancora comandante, ma gli restavano gli ultimi anni e poi la sua carriera sarebbe finita. Anche Paola aveva deciso di restare, e tutti insieme dirigevano il carcere di Nisida.
Di ragazzi ne entravano tanti, nonostante fossero passati tanti anni dalla vera criminalità. Quella era difficile da radicare, ma Federica e gli altri si impegnavano ogni giorno affinché quei giovani ragazzi potessero aspirare ad un futuro migliore.
Lei ci era anche riuscita con alcuni. A volte venivano ancora a trovarla e ringraziarla per avergli fatto aprire gli occhi. Purtroppo però non era sempre così. Aveva visto ragazzi morire giovani, molti ammazzati, altri che avevano preso a far parte del sistema e si erano rovinati la vita. Per quel mestiere era così, non si potevano salvare tutti i ragazzi, ma per Federica ne bastava anche solo uno per sentirsi gratificata.
Amava tantissimo i suoi ragazzi. Non importava cosa avessero fatto, lei li vedeva come dei ragazzini che per volere di un sistema già segnato avevano fatto degli errori, anche gravi, ma mai imperdonabili, le seconde possibilità esistevano sempre per tutti. Ogni volta che si trovava un ragazzino spavaldo e arrogante pensava a Ciro, e riviveva tutti quei momenti passati insieme. Era davvero giovane all'epoca.
Adesso aveva 33 anni. Una figlia di 6 anni, un lavoro e una casa a Napoli.Sole era tutto per lei. La sua piccola bambina di 6 anni era intelligente e bella. Esteticamente era la sua fotocopia, caratterialmente però ne prendeva dal padre.
Una volta arrivate al carcere, Lino le aprì il cancello. C'erano state molte ristrutturazioni, ma L'IPM rimaneva sempre quello. La guardia, Gennaro, era morto diversi anni prima, e per dare un omaggio per tutto quello che aveva fatto negli anni della sua carriera c'era dipinto un suo ritratto sul muro, proprio vicino ai campetti di calcio. Il dipinto comprendeva un Gennaro che guardava il mare e sorrideva, e dietro tutti i ragazzi. La scritta sopra il dipinto recitava "C'sta o mar for."
Ogni volta che Federica passava di là sorrideva. Sole conosceva tutta la storia. Prima di andare a dormire, sua madre le raccontava sempre una storia. Parlava di come una giovane ragazza era finita nel posto sbagliato al momento giusto. Perché si, Federica aveva subito tantissimi traumi, ma una parte di lei era grata di aver incontrato tantissime persone che le sono rimaste nel cuore, specie il comandante e la direttrice che erano come dei nonni per Sole. Le raccontava anche di un cavaliere, che aveva salvato la fanciulla e di come anche la fanciulla aveva salvato il cavaliere dal buio.
"Mamma, ho tanta fame." Le tirò la manica della gonna per farsi sentire.
"Firmo un'attimo dei documenti e ti raggiungo. Tu vai in mensa con Lino, va bene? Stai attenta." Le accarezzò i capelli. La piccola prese la mano di Lino e andò in mensa a pranzare.
Federica entrò negli uffici e incontrò Massimo. "Ciao pccré. Sole dove sta?" Gli anni passavano ma Massimo non aveva mai spesso di chiamarla in quel modo. "Buongiorno Comandá. Sole sta con Lino in mensa a mangiare." Lo informò.
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C'sta o Mar for!-Ciro Ricci
FanfictionFederica Valli, una giovane diciasettenne, viene reclusa nel carcere minorile di Nisida a Napoli, dopo aver commesso un grosso reato. Lì cercherà di adattarsi alle regole e alle poche libertà. Non si aspetta però di incontrare e convivere con person...