Capitolo 25

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Il fine settimana era finalmente arrivato, e dopo la colazione il giovane Ricci prese il suo borsone e ci mise dentro i suoi vestiti e qualche effetto personale.

"Eduà, statt accord."

"Stai tranquillo Cirù, ci stong ij." Edoardo salutò l'amico stringendogli la spalla con la mano destra e poi la guardia portò Ciro nel cortile, pronto per aprirgli il cancello.

Anche Federica dopo colazione aveva raccolto in uno zainetto un paio di cose e aveva salutato Gemma e Silvia, ma non lasciò la stanza senza ricevere occhiatacce da Naditza.

Uscita in cortile vide il moro camminare verso il cancello, e quando lo vide non potè negare quanto fosse bello. I jeans neri strappati alle ginocchia gli ricadevano stretti sulle gambe muscolose, e la maglia nera della Versace con al collo la solita collana di Rosario, gli davano un'aria prepotente e arrogante, d'altronde com'era lui.

Lo raggiunse e quando Ciro si voltò a guardarla dietro di lui, le sorrise e le diede un buffetto sulla guancia.

"Buongiorno Solè."

"Buongiorno anche a te."

"Si pronta a riacquistare per un paio d'ore la tua libertà?"

"Non vedo l'ora."

"Uaglion, non faciti strunzati, aprite il cancello." Litz non raccomandò altro ai due di stare buoni e tranquilli e li lasciò andare.

"Comunque credo che tu ti sia sfuggito un particolare importante, vuoi passare del tempo con me, ma come farai a sapere dove abito o dove e quando vederci?" Domandò lei mentre percorrevano il breve tragitto per arrivare al cancello.

"E secondo te non ci avevo pensato? Tiè, o numero mij, più tardi chiama, nun tu scurdà, sennò mi faccio tutta Posillipo col motorino." La giovane prese il fogliettino con il numero di Ciro e gli sorrise leggermente.

Il cancello davanti a loro si aprì.

"Ci virrim arrop pccrè." La salutò e raggiunse il fratello Pietro, che ora, stava appoggiato su una Audi nera. Si salutarono con un abbraccio.

"Fede." La giovane Valli si voltò e trovò Luca che correva nella sua direzione. Lei lo abbracciò stretto e lo salutò con dei baci sulla guancia.

"ma che ci fai tu qui?"

"Il signore degli assistenti sociali mi ha fatto uscire da quella casa per un paio d'ore, così posso stare con te, mi hanno preso Vittorio e Margherita." Federica alzò lo sguardo e vide i due coniugi dietro al piccolo. Si staccò da lui e raggiunse il padre.

"Ciao papà" Vittorio la strinse forte a sé per un paio di secondi, per poi lasciarla andare a salutare anche Margherita.

"Come stai tesoro?" Domandò la donna dopo l'abbraccio.

"Adesso che potrò stare un po' fuori, sto meglio, voi? Com'è con l'avvocato, ci sono notizie?" Prese per mano Luca e tutti e quattro di diressero nella macchina.

"Parliamo dopo di questo, magari a pranzo, ma adesso, lo volete un bel gelato? So che Luca ne va pazzo." Il padre cercò di convincere la giovane a parlarne dopo, era appena uscita, e voleva godersi la figlia senza parlare di avvocati e processi per un po'.

"Si, io lo voglio al cioccolato e panna." Vedendo l'entusiasmo di Luca, la giovane Valli si convinse e annuì.

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Dopo aver passato la mattinata tra passeggiate a Posillipo, andando anche in alcuni negozi, dove Margherita aveva insistito per regalare a Federica un vestitino molto grazioso e comodo-Era bianco e corto, che richiamava molto l'estate che era ormai alle porte- a questo punto i 4 andarono in quella che molti anni prima, era stata la casa della giovane, dove aveva abitato con i genitori, ormai separati da molti anni.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora