Capitolo 9

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Federica si alzò agitata. Quel giorno all'IPM i detenuti avrebbero iniziato il laboratorio d'arte e aveva paura di incontrare qualche compagno di classe, sicuramente l'avrebbero giudica. Si alzò dal letto controvoglia. Dopo aver salutato le compagne di cella andò a farsi una doccia. Decise di lasciare i capelli sciolti e indossò un semplice jeans nero, un maglioncino senape e le converse bianche. Quando le ragazze uscirono in cortile per raggiungere la stanza dove si sarebbe svolto il corso, trovarono già i ragazzi, tutti assonati e soprattutto annoiati.

Pino era addirittura sdraiato su un tavolo e stava dormendo, o almeno prima che Edoardo con un colpo di quaderno sul tavolo lo fece sobbalzare. Quest'ultimo diede uno schiaffo giocoso all'amico in risposta.

Ciro era assorto nei suoi pensieri in un angolo. Giorni fa, quando il fratello e la madre erano venuti a trovarlo gli avevano parlato di un importante traffico che il padre stava organizzando per Roma, e si chiedeva com'era finita la questione.

"Buongiorno eh." Federica si era parata davanti a Filippo che era ancora mezzo addormentato a causa della nottata passata in bianco.

"Buongiorno." Rispose il ricciolino sorridendole. "Ieri non ci siamo visti per niente, che hai fatto di bello?" Domandò poi grattandosi la nuca.

"Bello credo niente, comunque monotonia come sempre, tu? Ti stanno ancora infastidendo quei cretini?" Chiese lei ridendo.

"Beh oltre a sistemare ogni giorno la cella di Ciro, e qualche battutina e schiaffo niente di che, per ora." Rispose Filippo.

"Comunque stai attento, sto imparando a conoscerli, e ho notato il forte astio verso di te, solo perché sei del nord e non c'entri niente con loro." Disse la mora.

"Nemmeno tu c'entri con tutto questo, siamo proprio due pesci fuor d'acqua eh?" Disse lui dando una spinta giocosa alla mora. Lei sorrise e iniziò a giocherellare con lui. Da quando si erano conosciuti la loro amicizia stava nascendo giorno per giorno, anche se Filippo più passava il tempo con lei, più dentro di lui si formava una sorta di sentimento.

Beppe e la professoressa entrando nella stanza interruppero tutto quello che i detenuti stavano facendo.

"Buongiorno ragazzi, stanno per arrivare gli alunni del corso. Saranno 5, mi raccomando comportatevi bene e fate vedere la massima educazione." Pochi minuti dopo entrarono nella stanza i cinque ragazzi. Erano due ragazze e tre ragazzi. Federica riconobbe subito due suoi compagni maschi, e maledisse chi aveva avuto il compito di scegliere i partecipanti del corso, perché Matteo, uno dei due, era la persona più antipatica e odiosa che Federica avesse mai visto. Figlio di un avvocato, Matteo Barbieri, era un fanatico e odioso, eccelleva in tutto e mostrava sempre su di tutti la sua superiorità, soprattutto con Federica, che gli teneva testa in tutto. Cercò di nascondersi dietro Filippo.

"La signorina Teresa, sarà onorata di parlarvi di questo progetto." Affermò la professoressa.

Teresa, una giovane studentessa anch'essa modello, si era avvicinata un po' intimorita ai ragazzi e aveva iniziato a spiegare cosa avrebbero fatto in quel laboratorio d'arte. Portava una coda bionda, aveva due lucenti occhi azzurri e un viso quasi angelico. Quel giorno indossava un jeans chiaro e una camicetta bianca e ora, tutti i ragazzi la stavano letteralmente mangiando con gli occhi, specialmente Edoardo, che aveva avuto il piacere di conoscerla giorni prima, e come un fulmine a ciel sereno, aveva stregato i suoi pensieri e il suo cuore.

Le attività iniziarono, e fortunatamente i compagni di classe ancora non videro Federica, troppo impegnati a fare altro. Teresa aveva consegnato un foglio a tutti con sopra stampato l'urlo di Van Gogh e successivamente assegnò a tutti di prendere dei pennarelli con dei fogli e di riprodurre lo stesso disegno. Federica si sedette in un tavolo dove c'erano seduti anche Filippo, Edoardo, una ragazza di cui non conosceva il nome e Cardiotrap.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora