Il pomeriggio di Edoardo era stato abbastanza tranquillo. Durante il laboratorio di ceramica era riuscito a strappare un bacio alla biondina di cui si era innamorato. Il giovane Conte non era mai stato innamorato prima di allora, ne aveva mai avuto una relazione seria, amava corteggiare le ragazze, ma quando finiva il momento di passione, altri non era che del sesso, non provava più niente. Era triste come cosa, se lo ripeteva continuamente a se stesso prima di conoscere Teresa, e adesso invece stava avendo tutto ciò che desiderava. Non mancava molto alla sua uscita dall'ipm, avrebbe potuto continuare la sua vita, aveva dei piani con Ciro, non poteva di cerco dimenticarli così, eppure in quell'ultimo periodo non era stato che preso solo dalla borghesina dagli occhi color mare, si domandava se fosse veramente il destino suo quello di prendersi tutta Napoli in modo illegale e violento. Negli ultimi mesi era maturato tanto, e soprattutto, vedeva il migliore amico cambiato. I due non parlavano da moltissimo tempo del loro piano, dei progetti futuri, Edoardo non era stupido, Ciro non gliene aveva mai parlato apertamente, era un tipo riservato sui sentimenti, Edoardo stentava a credere che li avesse sul serio, dato che lo aveva sempre visto freddo, e anzi, le uniche volte che esponeva il suo parere su tutto ciò che riguardava l'amore, era in modo del tutto negativo. Federica era entrata nel cuore del suo migliore amico, su quello non c'erano dubbi. Ne era molto felice, gli piaceva molto quella ragazza. Oltre ad essere bella e intelligente, risvegliava un lato di Ciro particolarmente bello.
I due erano usciti in permesso proprio quel giorno, non avrebbe visto l'amico per almeno due giorni, così si rintanò nella sua cella a giocare a carte con i suoi amici. Il giorno successivo, Edoardo si trovava nella sala insieme agli altri detenuti e detenute, ascoltava la melodia proveniente dal pianoforte, e pensava a qualche nuova ipotetica poesia. Fra poche settimane avrebbe avuto il concorso per la poesia più bella, ormai aveva scelto O core mio, eppure aveva molta ansia. Il giorno prima aveva invitato la giovane Teresa a venire, ma adesso si trovava indeciso, se avesse fatto una figuraccia davanti a tutti?
"Eduà muoviti, vieni a pazzià a biliardino." Totò aveva distratto i suoi pensieri. Alche si alzò dal divano e raggiunse i suoi compagni.
Si percepiva un'aria strana all'ipm. Era ormai sera ed Edoardo aspettava l'arrivo di Ciro seduto in mensa intento a mangiare. Poco prima aveva visto uno strano campanello d'allarme negli occhi delle guardie che facevano avanti e indietro preoccupati di qualcosa. L'ale delle celle maschili però era a posto, non c'erano state risse quel giorno, una strana sensazione si insinuò nel petto del giovane poeta. Che fosse successo qualcosa?
Convinse Lino ad andare in giardino per fumarsi una sigaretta, solo cinque minuti, aveva risposto la guardia. Il moro approfittò del momento per sgattaiolare negli uffici della struttura. Era ormai sera, le guardie non erano più di guardia, poichè in teoria i detenuti sarebbero dovuti essere nelle proprie celle. Camminò lungo il corridoio, intendo ad andare vicino agli uffici di Beppe e il comandante Massimo, chissà avesse udito qualcosa. Un rumore lo distrasse, era un pianto isterico. Edoardo aggrottò la fronte, il rumore proveniva vicino allo studio della direttrice Vinci, che lei stesse piangendo? Era alquanto impossibile.
Il moro si sporse per origliare quella che ora era una conversazione tra due voci a lui sconosciuto. Osservò una donna seduta che singhiozzava, di fronte a lei un uomo che aveva già visto per forza da qualche parte.
"Signora si calmi, andrà tutto bene, troveremo la ragazza." Comparvero due poliziotti, seguiti da Paola Vinci, la direttrice. Edoardo era alquanto confuso, e soprattutto curioso di quel che stava accadendo, sapeva però che avrebbe avuto altro poco tempo per origliare, Lino sicuramente era già tra i corridoi a cercarlo, non poteva farsi beccare lì, sarebbero stati guai.
"Comandante Massimo, mi spieghi dove diavolo sei? E perchè hai portato il detenuto Ricci con te? Sei per caso impazzito? Sai benissimo quanto può costarti una cosa del genere, ti prego rispondi al telefono e torna immediatamente in Ipm, la polizia e già sulle tracce di Federica, la troveranno e con lei la sua rapitrice" La direttrice aveva appena lasciato l'ennesimo messaggio a Massimo.
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C'sta o Mar for!-Ciro Ricci
FanfictionFederica Valli, una giovane diciasettenne, viene reclusa nel carcere minorile di Nisida a Napoli, dopo aver commesso un grosso reato. Lì cercherà di adattarsi alle regole e alle poche libertà. Non si aspetta però di incontrare e convivere con person...