Capitolo 18

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"Devi stare tranquilla amore mio, parlerò con l'avvocato, a te non succederà niente, tu dirai solo la verità, e quel bastardo resterà in galera per quello che ha tentato di farti." Il signor Valli accarezzava la guancia della figlia con dolcezza e con l'altra mano le stringeva la mano.

Federica a colloquio con il padre aveva raccontato tutto quello che era successo con la madre, e Vittorio l'aveva rassicurata sul fatto che avrebbe fatto di tutto per far uscire la figlia al processo e assicurarsi di mandare in galera il bastardo, per poi portarla più lontano possibile da Napoli.

"Ho anche buone notizie sai? Ho parlato con gli assistenti sociali per Luca, so quanto ci tieni a lui, mi hanno garantito che in questi giorni lo riporteranno a farti visita, me lo hanno pure fatto vedere, sta abbastanza bene e ti manda questo."

Vittorio le diede un foglietto e quando Federica lo aprì trovò un disegno raffigurati Luca e lei con una casa e un cane, il sogno del bambino era sempre stato quello di avere un cane, ma il padre glielo aveva sempre negato. Si emozionò nel vedere che il bambino pensava sempre a lei e si dispiacque per quello che la madre gli aveva fatto, ovvero abbandonarlo e schierarsi dalla parte sbagliata.

"Papà ma tu veramente non puoi fare niente? Non puoi prenderlo in custodia tu? E' un bravo bambino te lo giuro, e poi se dio vuole tra un mese e mezzo ho il processo e se mi fanno uscire me ne occupo io come ho sempre fatto, non voglio che stia da solo in quella casa famiglia."

"Fede se potessi già starebbe con me e Margherita, lo sai anche tu che sono tanti anni che proviamo ad avere un figlio che non potremmo mai avere, ma il bambino fino al verdetto del processo è nella custodia di suo padre, e anche se vincessi tu la causa e lui andasse in galera non sarà a fatto semplice procedere ad un'adozione"

Vittorio era veramente dispiaciuto, sapeva che Luca fosse un bambino molto tranquillo e simpatico, ma la legge era molto rigida su queste cose.

"Prometti però che se esco di qua e Nanni perde la sua custodia, proverai ad adottarlo."

"Certo piccola, te lo prometto."

"Per quanto riguarda la mamma e quello che sta facendo l'hai più vista?" Domandò la giovane.

"Ancora non l'ho vista, ma devo incontrarla domani insieme all'avvocato nostro, lei sarà di sicuro con l'avvocato di Nanni, guarda Fede non so cosa gli sia preso, come può stare ancora dalla sua parte dopo che ti ha quasi." Non riuscì a finire la frase perché alcune lacrime gli rigarono il viso al solo pensiero di quel balordo addosso alla figlia.

"Oi papà, è tutto ok, non è riuscito a farmi niente." Lo rassicurò lei alzandosi dalla sedia per abbracciarlo.

"E' tutta colpa mia Fede, dovevo accorgermene prima, dovevo fare il padre, ti ho trascurata e ho permesso che accadesse tutto questo." Vittorio si sentiva in colpa per tutto, se solo si fosse accorto prima dei comportamenti della famiglia perfetta che era tutt'altro a quest'ora la figlia non era dentro un carcere ma con lui a Roma, e probabilmente frequentava una delle scuole migliori di Roma e avrebbe condotto una vita più possibile normale, ma ormai era inutile rimuginare nel passato, quel che era accaduto non si poteva cancellare, ma si poteva aggiustare il presente e futuro della giovane, ed era l'obiettivo dell'uomo.

"Non lo dire nemmeno per scherzo. Ok, non sarai un padre modello, ma ci sei sempre stato anche quando non stavi a Napoli ma a Roma, e poi non lo avresti mai potuto capire, ero io che venivo su', e poi lo sai ho sempre recitato tutto troppo alla perfezione, non volevo che rovinasse anche te."

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Il corso di musica sarebbe iniziato tra 5 minuti e Federica si trovava sola nella sala comune seduta nello sgabello del pianoforte intenta a canticchiare una canzone.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora