Capitolo 19

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Federica🥰

Durante la scrittura di questo capitolo ho ascoltato al buio dei desideri, a caso, soprattutto alla fine e niente ahahah ve lo volevo solo comunicare, buona lettura🥰

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Durante la scrittura di questo capitolo ho ascoltato al buio dei desideri, a caso, soprattutto alla fine e niente ahahah ve lo volevo solo comunicare, buona lettura🥰

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Filippo era pronto per uscire. Aveva indossato un cappello e un paio di occhiali per nascondere quanto più possibile l'occhio nero che Pino, la sera prima gli aveva fatto, invece per quanto riguardavano i segni al collo dovuti alla forte stretta di Ciro non pote' fare niente. Quando passò dalla cella di Ciro, Totò lo fermò e lo fece accomodare. Ad aspettarlo c'era Ciro sul davanzale che come sempre fumava.

"Chiattì, entra, vogliamo solo salutarti." Parlò il rosso spingendo il ricciolino all'interno della cella.

"Chiattì io sono una cosa voglio dirti, prova a fottermi e sei morto." Le uniche parole di Ciro fecero tremare il giovane Ferrari, e dopo aver annuito uscì di corsa dalla cella per raggiungere l'uscita, dove il padre, la madre e la sorella lo aspettavano impazienti.

"Pinù, stagli appresso." Anche Pino quel giorno aveva il permesso e non vedeva l'ora di uscire per riabbracciare l'amato cane.

"Certo Ciro, ci vediamo domani." Affermò il biondino prendendo il suo zainetto. Prima di uscire salutò i compagni.

"Cirù, ma secondo te chillu strunz farà quello che hai ordinato? Non mi fido." Totò affiancò Ciro e quest'ultimo gli passò l'ultimo tiro della canna, che Totò aspirò molto volentieri.

"Nun mi fido nemmeno io, ma c' sta anche Pino che lo controlla, e poi o sapì, se fa stunzati ci fa di mezzo la famiglia sua."

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Edoardo aveva passato la notte a scrivere la sua poesia, che non vedeva l'ora di dare alla giovane Teresa. Si trovava seduto in giardino, e quando vide uscire la mora accompagnata dall'amica Silvia, la chiamò per sedersi affianco a lei.

"Buongiorno pccrè." La saluto scuotendogli i capelli. Federica lo spintonò giocosamente e si sedette accanto a lui.

"Ho scritto la poesia, vuoi sentirla?" Estrasse dalla carta un pezzo di carta e lo mostrò alla giovane senza aprirlo.

"Tu una poesia? E da quando sei un poeta?"

"Ma comu da quanto? Io song n'artista, il mio secondo nome è Michelangelo." La giovane Valli rise e incitò l'amico a leggere questa poesia. Edoardo era diventato per Federica un buon amico, la metteva sempre di morale con la sua spensieratezza e la sua allegria, all'inizio pensava fosse solo un ragazzo superficiale che faceva solo quello che gli ordinava Ciro, però giorno dopo giorno, si ritrovò a ricredersi sul suo conto affermando invece che avesse un buon cuore.

"Si chiama o' core mio'.

Voglio chiaghiere 'na lacrema, annascunnuta a ll'oocchie

d'o munno indifferente, ca guarda e se ne va.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora