Era venerdì. Erano passati due giorni dall'uscita in barca, e quel giorno Federica non ne voleva sapere di svegliarsi. I continui richiami di Litz però, la costrinsero ad alzarsi dal letto. Non si curò del suo aspetto e restò con una tuta grigia e una maglietta bianca, i capelli erano in disordine e le occhiaie erano leggermente violacee. In quei due giorni, lei e Ciro ebbero di nuovo modo di confrontarsi il pomeriggio prima quando durante il laboratorio di ceramica lei era andata a prendere delle penne da cardiotrap e lui, che era affianco al giovane cantante l'aveva stuzzicata con le sue solite battute a cui lei non aveva risposto.
Quel giorno in aula la professoressa Amelia era assente per via di una visita molto importante, tuttavia la lezione non fu' sospesa, in quanto il giovane Walter Bianchi decise di sostituire la collega ed ex professoressa.
"Buongiorno ragazzi, oggi la vostra professoressa è assente per via di una visita, perciò la sostituirò io." Iniziò a parlare il giovane professore appoggiandosi alla cattedra. Federica era felice che ci fosse lui, la sua materia la incuriosiva. Prese posto nella seconda fila a destra, e accanto al suo banchetto si sedette Edoardo, mentre Ciro andò al suo solito posto in terza fila dietro al giovane Conte.
"Maronna mia Fedèrì, parì nu' fantàsm." Affermò il ragazzo affianco a lei.
"Sei gentile come sempre." Rispose la mora prendendo un quaderno per scrivere degli appunti di quello che il professor Bianchi avrebbe spiegato.
"Ja va, stavò scherzandò, tu si sempre bell." Cercò di rimediare Edoardo, si sporse verso di lei e le tiro leggermente i capelli, ancora doveva capire se era più fastidioso lui o l'amico che aveva dietro. Lei gli intimò di smetterla ed Edoardo continuò a farlo, quindi lei decise di tirargli una gomma sul petto e la voce del professore richiamò i due giovani che si ricomposero dopo il rimprovero.
"Comunque Credò ca' a Teresà piacciò sempe e' cchiu'." Continuò a parlare Edoardo.
"La smetti di parlare, vuoi che ci rimproveri di nuovo?" Chiese lei visibilmente divertita. Il professore in quel momento era distratto, stava controllando qualcosa al computer e tutti in quella classe avevano preso a parlare. "E poi, da cosa lo deduci sentiamo?" Domandò poco dopo prendendo un elastico per legarsi i capelli in una crocchia disordinata.
"Aier' ci stavàm ppe baciarè, sul ca' è arrivàt o' comandànt a scassàr o' cazzò, e poi a' vedì? Tienè sempe nu' sorrìs quann me guardà, sul ca' o' nascònd." Rispose tirandosi i capelli indietro.
"O magari è tutta illusione quella che hai tu, qua a me quello che sorride e fa la faccia da abete anche solo quando la pensa sei tu." Disse la mora ridacchiando. Il loro chiacchiericcio finì perché il professor Bianchi aveva finito di stare al computer e riprese la lezione.
"Perfetto ragazzi, stavamo dicendo, oggi vorrei proporvi qualcosa di diverso." Walter ritornò ad appoggiarsi sulla cattedra e a squadrare tutti i ragazzi e le ragazze presenti, in particolare Ciro, che era seduto composto a rollarsi una sigaretta.
"Intanto tu." Indicò Ciro, che assottigliò gli occhi non capendo cosa volesse da lui, non gli era bastato l'altro giorno? "Ciro se non sbaglio. Vieni ti voglio seduto alla cattedra così ascolti meglio." La voce di Walter era calma e un sorriso sincero faceva spazio nella sua faccia. Quel ragazzo lo aveva incuriosito parecchio, avendo studiato la sociologia, anche se aveva avuto modo di osservarlo solo una volta per un'ora, era sicuro che fosse diverso dagli altri, più cupo, e soprattutto molto più arrogante, come se comandasse lui lì dentro. Il moro si alzò e si sedette sulla sedia della cattedra, proprio dove si sedevano i professori.
"Cosà c''è profèssò, mo bbuo' ca' facciò io o' professorè?" Disse Ciro facendo una risata finta.
"Perché no? Bella idea." A Ciro non serviva stare seduto alla cattedra per comandare, tutti là dentro sapevano cosa era capace di fare e chi era la sua famiglia, e quando quelle rare volte qualcuno si permetteva di ribellarsi alle sue leggi, la pagava cara e stava al suo posto. "Cosa ci spiega oggi professor?"
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C'sta o Mar for!-Ciro Ricci
FanfictionFederica Valli, una giovane diciasettenne, viene reclusa nel carcere minorile di Nisida a Napoli, dopo aver commesso un grosso reato. Lì cercherà di adattarsi alle regole e alle poche libertà. Non si aspetta però di incontrare e convivere con person...