Capitolo 24

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Ciro e Federica, avevano finalmente annullato le distanze, e si erano lasciati andare con dei baci passionali e desiderosi, tuttavia non avevano risolto proprio un bel niente, ma in quel momento, e nei giorni successivi, sembrò non importargli a nessuno dei due, che continuavano la loro "Relazione" segretamente, godendosi pochi minuti al giorno per stare insieme. Non parlavano quasi mai, avevano un massimo di 5 minuti, e preferivano spenderlo in baci e abbracci, ma infondo nessuno dei due voleva veramente aprire bocca, la questione del perché litigassero sempre, ovvero due mondi totalmente diversi, non era per entrambi argomento da trattare, almeno in quel momento, ma sapevano bene che prima o poi avrebbero dovuto parlarne, non erano due adolescenti normali come gli altri, si trovavano in un carcere, ed entrambi avevano commesso anche reati grossi.

Quella mattina la direttrice Vinci invitò ad entrare Beppe e Massimo per discutere dei permessi che quel fine settimana, il magistrato aveva assegnato.

"Ho qui i permessi per questo fine settimana." La Bionda mostrò ai due uomini tre nominativi, e spiccava in alto il nome di Ciro Ricci, seguito da quello di Federica Valli e un ragazzetto lì per rapine.

"Mi hanno dato l'ordine di far scarcerare questi tre per due giorni, chiedendomi se ero d'accordo nel farli uscire, per Valli e Caruso non credo ci siano problemi, infatti ho già confermato, e tra poco arriverà il permesso, sono solo dubbiosa su Ricci, è qua da più di un anno e so che non è mai uscito, volevo sapere cosa ne pensaste voi, per me può stare un altro può qui dentro." La donna era convinta di quello che diceva, credeva fermamente che uno come lui, anche solo per due giorni fuori avrebbe potuto combinare un disastro, ma l'unica cosa che le aveva impedito di negargli quel permesso, era il fatto che sapeva, che prima o poi quel ragazzo arrogante sarebbe uscito veramente di lì, e si sarebbe ritrovato spaesato.

"Chillà capa e' cazzò, pò'' sta' purè ca' ppe me." Massimo, che credeva di conoscerlo bene, preferiva che restasse là dentro, non aveva per niente speranze su di lui, eppure Beppe si, l'aveva in tutti, ma in quelle settimane per Ciro particolarmente, lo aveva visto più felice e tranquillo, rispetto ai mesi prima, e sapeva bene che fosse per Federica, aveva buon occhio.

"Ma non lo capite? Ha bisogno di questo permesso, non possiamo negargli i contatti con l'esterno, le altre volte si cacciava nei guai e gli sospendevano il permesso, ma in queste settimane non ho visto nulla di strano, è tranquillo, e ha pure deciso di partecipare ai corsi, di parlare un po' con me, per me deve uscire." Beppe sembrò convincente, anche se Massimo continuava a non credere a Ciro, ma tanto la decisione spettava alla direttrice.

"Portatemelo qua."

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"Aier' a' professoressà, me ha ritt ca' hannò mandàt a' mia poesià o' concorsò, sicond voi me hannò pigliato ppe e' finalistì?" Edoardo picchiettava freneticamente il piede a terra, chiedendo agli amici affianco a lui cosa pensassero, era teso da un lato, lo voleva proprio quel permesso per andare a Posillipo, voleva vedere Teresa anche fuori da lì.

"Edùà, sàrò purè dolce chesta voltà, ma a' poesià toja spaccà, quindì te piglianò, sentì a me fràtm." Totò affianco a lui aveva circondato il giovane Conte in un abbraccio amichevole scompigliandogli i capelli.

"Se non ti prendono sono dei scemi." Ciro aveva la testa rivolta al sole e gli occhi chiusi. "Pirù, rollami una sigaretta va."

"Speriamo ja, agg vedè a Teresa fori ra quì, ma magnò." Edoardo si alzò velocemente dalla panchina e rubò il pallone a Pino, iniziando una sfida di calcio tra loro.

"Ma ca' te aia' mangiarè, nun o' tienì nimmanco ppe pisciàr." Totò si alzò dalla panchina intento a giocare. I tre ragazzi mandarono via gli altri che stavano giocando, che si sedettero nelle varie panchine, e passeggiarono per il cortile, mentre loro tre, con l'aggiunta di cardiotrap, iniziarono a giocare a squadre.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora