Dopo mangiato, i ragazzi e le ragazze si ritrovarono nella sala comune a fare la lezione di musica.
Cardiotrap si era lasciato convincere da Beppe di mettersi insieme a Filippo e imparare qualche nota. La maggior parte dei ragazzi si trovava fuori a giocare a pallone, Edoardo, Pino, Totò e Pirùcchio, stavano giocando al biliardino mentre Ciro era sdraiato sul divanetto ad osservarli. Le ragazze erano divise tra chi giocava a pallavolo, chi ascoltava la lezione di Filippo e chi era seduta al tavolo a giocare a carte. Federica era seduta vicino al piano ed ascoltava Filippo che cercava di insegnare qualche nota a Gianni.
"Mi sono rotto il cazzo ja, nun e' so ste notè, e tu si nu' insegnànt e' merda." Sbottò il giovane dai capelli abbastanza lunghi di un castano chiaro.
"Oh Cardio, stai più tranquillo, Filippo sta cercando di insegnarti qualche nota." Lo richiamò Beppe.
"Fedèrì, tu saje cantàr giustò? Perchè in vecè e' suonàr sto pianofòrt cantiàm caccos." Gianni, così era il suo vero nome, si girò verso Federica.
"Se Beppe acconsente perché no?" Rispose la giovane facendo un sorriso al ragazzo. Beppe annuì.
"Cosa cantiamo?" Chiese la mora al giovane cantante.
"o' conòsc a Liberatò?" Chiese e lei fece cenno con la testa di sì. Era uno dei cantanti napoletani che più amava e apprezzava. Solitamente al ritorno da scuola, ascoltava sempre le sue canzoni all'Mp3, le sapeva a memoria. "Cantiàm Tu T'e Scurdat' 'E Me, va buò? Chiese il giovane alzandosi in piedi.
"La canzone che preferisco di più di Liberato." Aveva risposto la giovane.
"Scennimmo a Mergellin', Nun ne parlamm' cchiù, 'E cinche d"a matin' It's me and you." Gianni aveva iniziato a cantare e successivamente a queste parole anche Federica.
"'Na rosa 'e cient' spin', Seje mise senz"e te,'Na bott' dint"o cor' Tu t'hê scurdat' 'e me:" Adesso tutti i ragazzi presenti nella stanza si voltarono verso i due giovani cantanti e li ascoltarono. Ciro quando udì quella voce melodica si alzò dal divano e si posizionò davanti alla giovane che stava cantando. Gianni e Federica Ripeterono di nuova la stessa strofa.
"Tu t'he scurdat' 'e me, Tu t'he scurdat', Tu t'he scurdat' 'e me." Era partito il ritornello.
"Cade 'ngopp"o golf' 'na stella, Chiove 'ngopp'a Procida, E tu t'he scurdat' 'e me, Guarda 'e fuoche abbascio Furcell', Chiove 'ngopp'a Nisida, E tu t'he scurdat' 'e me." Questa parte la cantò solo Federica, e Ciro non smetteva di ascoltarla, mai sentita voce più bella.
"Chiure ll'uocchie par' 'cchiu bell',Chiove 'ngopp' a Procida,E tu t'he scurdat' 'e me, Ce stanno e fuoc' abbasc' Furcell', Chiove 'ngopp' a Nisida, E tu t'hê scurdat' 'e me." Ora tutti quanti iniziarono a cantare la canzone, si era creata una sorta di concerto, alquanto piacevole, che mise allegria a tutti. Ciro non cantò, o almeno non lo fece ad alta voce, ma non smise di guardare Federica col sorriso, si vedeva che lei in quello che faceva ci credeva e ci metteva tutto l'impegno. Federica quando vide Ciro guardarla per la prima volta non si infastidì, diventò solo un po' rossa, e Ciro lo notò. Come al solito aveva una ciocca di capelli davanti agli occhi e Ciro desiderò con tutto se stesso di andare lì per sistemargliela, ma non si mosse, meglio così.
"Troppo forti." Urlò Pino dando una pacca a cardiotrap e un cinque a Federica.
"nun pensàv ca' sapèss cantàr in napulitan." Disse Edoardo sorridendogli.
"Vedi che se non parlo in Napoletano non vuol dire che non lo conosco." Rispose la mora spingendo leggermente il ragazzo dagli occhi verdi, lui ridacchiò. Federica dopo quella lezione iniziò a ricredersi su di loro, certo, questo non significava che adesso non erano più criminali o che l'avrebbero trattata sempre così, però fu' sorpresa che avessero anche questo lato meno spavaldo e minaccioso e più amichevole.
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C'sta o Mar for!-Ciro Ricci
FanfictionFederica Valli, una giovane diciasettenne, viene reclusa nel carcere minorile di Nisida a Napoli, dopo aver commesso un grosso reato. Lì cercherà di adattarsi alle regole e alle poche libertà. Non si aspetta però di incontrare e convivere con person...