Capitolo 3

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Dopo pranzo le ragazze andarono di nuovo in cella. Federica si trovava nella cella di Nad. "Oh Federì, comunque perché non ti trasferisci qua con me e Silvia, c'è un letto in più, saremo un bel trio." Affermò la zingara tirando un cuscino alla nuova amica. Federica acconsentì e aiutata da Silvia portò la sua roba nella cella.

"Ma se facimme nu' bellù pigiama party sta sera?" Domandò a un certo punto Silvia sdraiandosi nel suo letto.

"Perché no?" Si ritrovò a rispondere la giovane Federica. Nad annuì. Le ragazze stavano parlottando tra loro quando a sentirono dei schiamazzi. Era la voce di una ragazza, a Federica sconosciuta, che strillava il nome di un'altra ragazza dicendole che era tornata.

"Cos'è tutto sto macello?" Chiese Federica a Naditza.

"È solo quella zoccola di Iolanda, è tornata dal permesso, mo sì che non si regge più." Disse Nad mettendosi un cuscino in faccia. Federica si affacciò dalla cella. Vide una ragazza della sua stessa età con lunghi capelli biondi e ricci, che stava facendo un casino raccontando ad altre due ragazze cosa aveva fatto nei due giorni di permesso. Era Iolanda. La bionda non appena notò Federica, si affrettò a raggiungerla e le chiese chi fosse.

"Sono Federica, piacere." Rispose la giovane guardando la coetanea. La bionda fece un sorriso forzato. "Io sono Iolanda, il piacere è mio." Disse questa semplice frase con autorità. Naditza in quel momento si affacciò alla cella e si mise accanto a Federica con le braccia incrociate.

"Ben tornata stronza." Affermò Naditza facendo quasi ridere le amiche.


"Ragazze andiamo, non la voglio sentire la puzza di zingare." Iolanda se ne andò insieme alle sue amichette lasciando le ragazze a ridere e scherzare come prima.


Quando le ragazze uscirono per dirigersi verso il campetto di pallavolo, videro tutti i ragazzi appiccicati alla recinzione che le mangiavano con gli occhi facendo commenti poco carini e squallidi a detta di Federica, che cercò di ignorare ognuno di loro, con scarsa facilità, perché si ritrovò a guardare il ragazzo che quella stessa mattina si era intromesso nella discussione col rossiccio.

Ciro si trovava nel campo in attesa che le ragazze uscissero per parlare con Iolanda, aveva nettamente bisogno di sapere com'era andata la consegna che gli aveva affidato alla giovane qualche giorno prima, e lei, da brava "obbediente" nei suoi confronti, aveva fatto esattamente quello che Ciro le aveva chiesto. Non appena vide le ragazze uscire si alzò dalla panchina dov'era seduto e si avvicinò alla recinzione. Cercò con gli occhi Iolanda, ma spostò subito la sua attenzione, non appena vide la giovane arrivata, camminare senza guardare nessuno. Gli spuntò un sorrisetto sul volto, avrebbe voluto stuzzicarla un po', cosi quando stette per richiamare la sua attenzione, venne distratto dalla bionda che non appena lo vide si era allontanata dalla fila e si era parata davanti al giovane amante coprendogli la visuale.

"Ti stavo cercando." Disse lui portandosi la sigaretta alle labbra.

"Ah sì, ti sono mancata Cì?" Chiese lei sorridendo maliziosa.

"Hai fatto quello che ti ho chiesto? Posso stare tranquillo?" Si affrettò a dire il moro non rispondendo alla sua domanda, poco gli importava di lei.

"Certo, puoi stare tranquillo." Rispose. Lui cercò ancora con gli occhi la mora.

"Eh bravà, mo vai. Ci verimm aropp'" Concluse il moro. Uscì il pollice e l'indice dalla recinzione e accarezzò i lunghi capelli della bionda che a quel contatto sorrise sentendosi desiderata più che mai. La sua attenzione però, dopo che la bionda girò le spalle spostò di nuovo i suoi occhi scuri sulla nuova arrivata e la sorprese a guardarlo.

Federica osservò la scena del moro e della bionda e non si stupì che i due si conoscessero. Pensando di non essere notata dal moro continuò a guardare quella scena pietosa, tanto per curiosità, ma non appena vide che il moro le sorrise vedendola che lo stesse fissando, si affrettò ad entrare nel campetto facendo finta di niente. Entrò nel campetto e si sedette su una panchina, non aveva voglia di giocare.

C'sta o Mar for!-Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora