Capitolo n. 17 (seconda parte)

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Prima di continuare con il capitolo volevo ringraziare chi commenta in calce, chi mi scrive in privato e in bacheca, e tutti quelli che testimoniano il loro interesse per questa storia lasciando anche un semplice mi piace.  Benvenuto a chi si è aggiunto negli ultimi giorni alla lettura.

Buon proseguimento.

Di più - Capitolo 17 (seconda parte)

Oh…, Max  si è svegliato finalmente, è  sopra il letto che sfoglia  un libro illustrato.

-Buongiorno tesoro, hai fame? Andiamo a far colazione?- gli chiedo baciandolo sopra i capelli.

-Ciao mami, ti stavo aspettando-,   borbotta per ricevere una lode per avermi atteso in camera.

-Bravo! Batti cinque-.

Lo accompagno in cucina. Gail ha lasciato tutto pronto,  rimane solo da  scaldare il latte.

Max ha sempre avuto un buon appetito e in tutti questi anni, ogni volta che lo osservavo  mangiare ho sempre pensato a Christian, a quanto sarebbe stato felice di vedere suo figlio così ghiotto di tutto.

-Posso guardare i cartoni animati?-  bofonchia con l’ultimo biscotto in bocca.

Lo aiuto a scegliere tra i DVD  che Christian ha messo nella scatola per lui. Ne riconosce un paio, ma sembra che oggi non gli siano graditi, gli altri non li conosce e quindi preferisce  le avventure di Winnie the Pooh che si è portato tra i suoi giochi.

Ci sediamo vicini nel divano e    mi distraggo con le vicende  del  simpatico orso giallo fino a quando la suoneria del cellulare richiama la mia attenzione, l'ho lasciato in cucina sopra il tavolo.

Corro rapidamente a prenderlo e  controllo il numero prima di rispondere, è Emma. Che strano, è molto difficile che sia  lei  a chiamare e poi ci siamo sentite l’altro giorno.

Dopo i saluti di rito mi chiede di Max e glielo passo,  perché possa parlaci insieme.

Lui è distratto dal cartone animato e non le da molta retta, la  liquida in fretta.

-Sta guardando Winnie the Pooh- mi scuso  per lui.

-Oh.. mi manca anche l’orsetto giallo-, mi dice malinconica .

-  Ma  non ti ho chiamata per intristirti. Anzi.  Oggi è arrivato un meraviglioso mazzo di fiori per te. Mi dispiace che non sei qui per vederlo.  Un lungo giglio bianco  contornato da  cinque stupende rose bianche più grandi di un pugno. In una confezione   con tulle e nastri di raso verdi. Hai infranto qualche altro cuore Ana?-,   ridacchia,   -è la più bella composizione di fiori che io abbia mai visto-.

“Fiori?”

-C’è un biglietto? Chi li ha mandati?-  Forse c’è stato un errore di consegna. Chi può essere stato?

-C’è il biglietto, ma non l’ho ancora aperto, volevo parlare con te prima-, afferma continuando  a sghignazzare  e sottintendendo qualche losco segreto.

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