Capitolo n. 19 (prima parte)

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ATTENZIONE !!!

RICORDO IL RATING ROSSO -  VIETATO AI MINORI

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GIOVEDI

 

-C’è qualcosa che voglio farti vedere-,  dice rivolgendomi  un sorriso puerile che gli illumina il volto, quell’espressione da bambino spensierato  che mi procura sempre una grande gioia.

Tenendomi per mano,   ripercorriamo a ritroso il corridoio che ieri sera abbiamo attraversato furtivi  ed entriamo nella camera delle “Sottomesse”,  rischiarata dalla luce bianca del mattino. Non so se è perché, in questo momento, sono felicemente mano nella mano con lui, ma mi appare più accogliente, in effetti è solo un po’ spoglia, basterebbe aggiungere solo qualche accessorio colorato.

Christian cerca di fare l’indifferente, ma non riesce a camuffare l’impazienza che brilla nei suoi occhi grigi.

“Porca miseria”.

Io lo guardo un po’ meravigliata, ma credo di sapere dove vuole portarmi. Ieri, con un breve raid,  ho sbirciato tutte le stanze aperte che ci sono in questa zona della casa,  anche se per il mio solito zelo non sono entrata .

-Aspettami qui!-, mi intima  lasciandomi in piedi vicino al letto.

Mi vuole stupire come la sera che mi ha portata nella palestra.

Accidenti, un po’ mi dispiace aver curiosato, gli rovino la sorpresa.

Scompare  dietro la porta del  bagno e  sento il rumore dell’acqua che scorre.

Io approfitto per lasciare la biancheria sul letto e quando alzo gli occhi  allo specchio mi spavento da sola.

Mio Dio, sembro uscita da un film dell’orrore.

 Il ricordo di quella che era la mia bella treccia, sigh! Le guance che insieme alle occhiaie sembrano la bozza di un quadro naif,   la bocca gonfia stile canotto. Un  disastro.  Meno male che non ho messo  il mascara.

Cerco di distendere  un po’ la pelle del viso, ma ho l’impressione di peggiorare la situazione.

Sfioro le labbra con un dito. Mmm… Le stringo ricordando i suoi baci ingordi  e selvaggi. Ahia… fanno male!  Sono così…  piacevolmente  doloranti.

“Oddio”. Ne voglio ancora.

Non mi resta che  invocare gli effetti della mancanza di sonno che gli annebbino la vista.

Quando ritorna  è  silenzioso e mi fissa insistente con il suo  cipiglio enigmatico.

“Mmm.. mi sa che ci vede bene”.

Cerco di rivolgermi a lui con stupore, ben conoscendo i limiti delle mie proprietà di attrice.

-Sai già cosa c’è  lì dentro?-, mi chiede con uno sguardo inquisitore e un leggero sorriso, vanificando tutti i miei sforzi.

50 Sfumature "Di più"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora