Capitolo n. 12 (prima parte)

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OK, stiamo calmi,  se fosse successo qualcosa di grave me lo  avrebbe detto.

Cerco in borsa il cellulare per chiamare Christian.

Un antipatico bip mi informa che  è scarico.  Accidenti!!

Vabbè, tra dieci minuti saremo a casa, forse mi ha inviato un’e-mail.

Max, in auto,  si lagna che anche oggi non passiamo al parco per dar da mangiare agli anatroccoli, ma le disposizioni  sono state chiare. Dobbiamo rientrare  direttamente a casa.

Cerco di distrarlo  facendomi raccontare la sua giornata a scuola. Mi dispiace non poterlo accontentare.

Troviamo anche Emma in ansia, accortasi che  i due ragazzi della sicurezza sono in allerta e più frenetici del solito.

 Le lascio in consegna Max e raggiungo la mia camera per controllare se ci sono e-mail  di Christian con qualche informazione.

Niente, non trovo nessun messaggio.

Al telefono risponde la segreteria.

Mi allarmo ulteriormente,  è da ieri pomeriggio che non parlo con lui, forse  gli è successo qualcosa. Ritorno in salotto. C’è Steve da solo che controlla i monitor.

 Lo avviso  che non riesco a mettermi in contatto con Christian, sono in ansia voglio sapere se sta bene.

-Mr. Grey  è insieme a  Taylor per dei sopralluoghi esterni. La chiamerà appena rientra- mi guarda serio -si tranquillizzi Mrs. Steele,  ci sono state delle minacce, ma al momento non è successo niente, vedrà che Mr. Grey le chiarirà tutto- riporta l’attenzione al monitor,  non mi dirà nient’ altro.

Le parole di Steve, comunque, mi hanno perlomeno un po’ rassicurata  e ritorno in cucina. Devo tenermi occupata per non fare inutili congetture.

Chiedo a Max cosa preferisce che prepariamo per cena  e lui dopo aver fatto finta di pensarci, mi dice:

-Facciamo le polpettine, quelle rosse con il pomodoro- con quell’aria che …. manca solo  che si pizzichi il mento.

Sono la sua specialità, gli piace preparare tutte le palline. E, il furbetto,  si  è  accorto che  ieri avevo acquistato la carne macinata.

-Dai forza, andiamo a lavarci le mani e mettiamo il grembiule-.

Sperando  che Christian chiami presto, ripongo davanti  al tavolo di lavoro il cellulare e il computer acceso e connesso.

Preparo il sugo di pomodoro, mentre Max  appallottola la carne in piccole palline tutte uguali e ordinate.

E’ diventato abile dopo aver frequentato i corsi per piccoli chef che Emma ha inserito tra i laboratori della scuola.

Se ne occupa lei personalmente e insegna ai bambini  a prendere confidenza con  il cibo che poi mangiano.

All’inizio i genitori portavano i figli, ma erano poco convinti, sembrava un’idea  un po’ strampalata. Invece si è rivelata  un’iniziativa  azzeccata, che ha riscosso molto successo.

Avremo una moltitudine di grandi chef da Nashville in futuro.

Max è un asso con i lavori manuali, si diverte a impastare e manipolare di tutto. Le sue dita si muovono  con scioltezza e  resta concentrato  fino al termine  del suo compito.

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