Capitolo n. 9 (seconda parte)

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Mentre usciamo passo uno sguardo veloce sul letto, sulle pareti,  fino alla porta della cabina. La ricordavo  più grande, ma la memoria m'inganna.

Una piccola cornice argentata attaccata alla parete vicino alla porta cattura il mio sguardo.

In  un attimo  mi ritrovo a guardare dentro i miei occhi che mi invitano, splendenti, a seguirmi.

Si vede quasi tutto il mio meraviglioso vestito da sposa, sono mezza girata che mi incammino nel  vialetto del parco, e porgendo indietro  la mano invito a seguirmi.

 E’ una delle fotografie scattate al ricevimento del nostro matrimonio, a casa dei suoi genitori.

Ero riuscita a farmi forza, a superare la commozione e non piagnucolare.

Ma le  lacrime , dopo aver visto la fotografia, mi pungono gli occhi.

Christian segue il filo del mio sguardo  fino alla fotografia. Stringe le spalle.

-Anche tu sei sempre rimasta con me, nel mio cuore- e dicendomi questo mette entrambi le mani sul suo cuore e piega leggermente le labbra in un sorriso malinconico.

Sussultiamo entrambi sentendo   bussare  e Christian apre la porta.

E’ Miriam. 

Ci avvisa che tra dieci minuti inizia l’atterraggio.

 La ringrazio mentalmente per  averci interrotto, mi stava mancando l’aria e la situazione si stava facendo insostenibile.

Io esco frettolosamente e  vado  da Max ,  Christian raggiunge Taylor che sembra impaziente di parlargli.

Max si è svegliato ed è  inginocchiato  tranquillo, appoggiato al tavolino. Sta finendo di colorare il disegno.

-Mamma guarda, ti piace? Mi aiuti a mettere il mio nome?-  gli sorrido guardandolo con complicità.

Di solito la sua firma è solo la X finale, perché la M e la A gli vengono uno scarabocchio.

Se desidera scrivere tutto il nome significa che cerca di  fare bella figura.

Prendo la sua manina nella mia  e insieme scriviamo MAX  a lato del foglio, di traverso come i pittori.

-Posso regalarlo a Christian?- mi chiede muovendosi impaziente.

-Sì, certo. Credo gli farà piacere. Fammi controllare che sia tutto a posto-. 

Prendo il foglio e lo guardo con interesse per dargli più importanza.

Ha colorato tutto per bene; è molto bravo ad accostare i colori ed ha imparato da poco a  non uscire dai margini.

 Mi accorgo che nello spazio bianco che c’era sotto l’aereo ha disegnato lui  tre figure . Con un po’ di fantasia si possono riconoscere  una donna perché ha una specie di  triangolo al posto del corpo e i capelli lunghi, un uomo perché due rettangoli storti disegnano i pantaloni e un bambino in mezzo per la sua dimensione piccola.

 Tutti e tre sono allacciati  per le asticelle che indicano le braccia e le mani con delle dita enormi. Nel cerchio tondo del viso  c’è uno smile  esagerato. Un capolavoro…..

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