Capitolo n. 22 (seconda parte)

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Ho il cuore in gola e sono emozionata come dovessi andare a un appuntamento romantico.

In effetti devo incontrarmi con Christian e lui  È    l’uomo che amo. Immagino però che mi aspetti tutt’altro che un colloquio romantico. 

Sposto la mia attenzione alla strada cercando di evitare di pensarci. Non voglio mettermi di cattivo umore prima del necessario.

-Sì, sì va bene signore, l’avviso subito-.

  Steve parla all’auricolare.

-Mr. Grey  ha detto di avvisarla che arriverà in ritardo-,  mi dice guardandomi dallo specchietto.

-È  successo qualcosa?- provo a chiedere, ma so già che difficilmente  si lascerà sfuggire una parola.

Infatti scuote la testa negando in silenzio

Forse Christian mi ha chiamata. Cerco il mio cellulare nella borsa.

Infatti c’è una  sua telefonata  andata persa. Lo richiamo.

Risponde la segreteria.

 Rimetto il  cellulare nella borsa  e riprovo di nuovo con Steve.

-Credo abbiano cercato di informarmi ma non ho risposto in tempo al telefono. Cosa succede Steve?-

Mi fissa di nuovo dallo specchietto  e si arrende con un mezzo sorriso.

-Non so nulla di preciso Mrs. Steele.  Erano appena partiti per arrivare all’Escala prima di noi, ma sono stati informati di un allarme ai depositi  della Grey H. del porto. Stanno andando lì a verificare- mi dice un po’ spazientito.

Decido di non abusare della sua disponibilità  ulteriormente. Mi basta accertarmi  che Christian stia bene.

Chiudo gli occhi e cerco di mettere in ordine di priorità gli argomenti che voglio affrontare con lui.

Sarò ferma sulla mia decisione di ritornare a Nashville, alla mia vita “normale” a casa di Emma. Max tornerà alla sua scuola, rivedrà i suoi amici e le sue insegnati. Ritroveremo le nostre semplici e tanto rassicuranti abitudini. Comunque potrà rivedere Max spesso, in base ai suoi impegni.

 Lo informerò sulla scelta che ho fatto per la pubblicazione dei miei libri e che lascerò il lavoro alla mensa per continuare a scrivere.

L’entrata veloce sullo scivolo del garage sotterraneo dell’Escala mi fa saltare sul sedile.

“Steve vai piano”

-Siamo arrivati adesso- sento che parla concitato  di nuovo all’auricolare -sì, va bene T., ho capito. Sì. Il codice di oggi? Ok-.

Parcheggia con una frenata che mi fa sobbalzare in avanti, nonostante la cintura. Deve essere successo per forza qualcosa. È  troppo  brusco.

Si gira e mi dice veloce e nervoso  -Mrs. Steele, mi ascolti bene. È  importante. Al magazzino ci sono stati delle esplosioni di natura ancora non identificata. Mr. Grey e Taylor temono che siano delle ritorsioni per una situazione critica che stanno subendo in Sudan, dove sono destinati gli aiuti umanitari stivati in quel magazzino. Hanno già avvisato le forze dell’ordine, ma hanno bisogno di aiuto ed io in pochi minuti posso essere lì. -, si ferma un secondo per riprendere fiato. 

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