Capitolo n. 15 (seconda parte)

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Esco dalla camera per andare ad aspettarlo in cucina, ripensando  alle sue ultime parole.

“Il tuo lavoro vale”  secondo lui dovrei crederci.

C’è da dire che non ha l’abitudine di mentire. Di omettere sì, ma di mentire….

 Potrebbe aver sbagliato a valutarli la W.&G.,  già,  forse non è  impossibile.

Oppure la W.& G.  è una casa editrice con meno possibilità finanziarie  e non riusciva a offrirmi di più. Thomas mi ha detto che la mia controfferta era stata subito presa in considerazione.

Sono ferma davanti alla porta della camera di Christian, perché mi sono fermata qui? Non dovevo andare in cucina?

Osservo l’uscio con soggezione,  l’altra mattina era buio e non sono riuscita a vedere l’interno. Che abbia  fatto qualche cambiamento?

Mi è rimasta la curiosità,  ho ancora chiare nella mente  le immagini  dell’ultima volta che  ci sono stata.

Provo ad aprire  la porta. Se è chiusa a chiave, me ne vado.

Invece si dischiude alla mia pressione e la lascio spalancata.

Sbircio dall’uscio, non voglio invadere la sua privacy.

La grande camera chiara con i mobili azzurri è davanti ai miei occhi.

L’istantanea  delle finestre  con il panorama su Seattle è uguale, del letto grigio con le colonnine anche; il dipinto del mare sopra il letto non si è spostato di un millimetro.

Il buon profumo di gelsomino di Christian mi riempie le narici.

Chiudo gli occhi  e appoggio la testa allo stipite.

chi ha detto che dormiremo?”  mi rimbombano dentro  le sue parole sensuali della prima volta che mi ha portata qui.

 Era la mia prima volta.

Emozionatissima, incosciente ma deliberatamente desiderosa di darmi a lui. Tutte le nuove sensazioni  che si rimestavano dentro il mio corpo e che non riuscivo a contenere.

stai ferma” mi diceva mentre mi travolgeva con la sua lussuria. Come facevo  a stare ferma.

Mi stava accarezzando e leccando in ogni angolo del corpo e più lo faceva più bramavo che continuasse. All’infinito. Se avessi potuto fermare il tempo, oggi sarei ancora tra le sue braccia, tra i suoi assalti.

Ha saputo darmi il massimo del piacere,  mi ha fatto impazzire  mandandomi fuori di testa maneggiando sapientemente il mio corpo. Mi ha reso consapevole dei miei limiti. Ha marchiato il mio corpo con il suo, sono solo sua. E voglio essere solo sua, riconosco solo lui come amante.

Non riesco a trattenere due grosse lacrime  che scendono piano sulle mie guance. 

Mi sento così fragile e frastornata. Perché è tutto così difficile con lui, quando basterebbe…..

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