Capitolo n. 23 (seconda parte)

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Lascio che l’infermiera faccia i prelievi di routine e termina giusto in tempo prima che entri la dottoressa.

Lei, dopo un frugale saluto,   mi guarda in gola e mi spruzza ancora quel liquido che  ha il gusto di menta e poi è amarissimo, l'ha fatto anche ieri pomeriggio, è schifoso, però mi ha tolto quella ruvidezza fastidiosa.

-Ha riposato bene,  ha tossito molto?- mi chiede mentre mi ascolta con  lo stetoscopio la schiena.

-Grazie dottoressa, mi sento veramente bene-, rispondo con sincerità.

 Dormire tra le braccia di Christian….. non credo ci sia una medicina migliore.

Il bussare alla porta del bagno ci fa girare insieme e la dottoressa mi guarda incuriosita.

-Se ha finito di visitarmi-, le dico mentre scendo dal letto per andare ad aprire la porta - c’è mio mar…. hem…. c’è ….. insomma-, farfuglio  in confusione, cosa cavolo stavo per dire…  marito. Spero che non se ne sia accorta. Apro la porta -C’è Mr. Grey, dottoressa-, finisco per dire finalmente.

Lui esce guardandoci -Posso? Mi spiace vi ho interrotte…-, la voce calda e suadente.

Siamo entrambe rapite dall’ entrata a effetto. Quell’aria casual, fasciato dai jeans e una polo nera con il colletto alzato dietro. I capelli ancora umidi, la pelle abbronzata, quegli occhi grigi che ti guardano lasciandoti senza fiato. Bello da svenire.

E io sto per svenire, mi sento male, un’ondata di quel dolore sordo striscia dentro di me, attorcigliandomi le budella.

Ho passato gli ultimi tre giorni a convincermi che non posso restare con lui, ma quando ce l’ho davanti  è una sofferenza reprimere i miei sentimenti.

Lo amo e lo desidero. Punto.

-Buongiorno Mr. Grey-,  la dottoressa si ricompone subito,  -ha dormito qui stanotte?- gli chiede stupita.

-Buongiorno dottoressa Lowe. Nel divano-, indica il divano e poi alza le mani in sua discolpa sorridendole come lo avessero sorpreso a rubare la marmellata.

La dottoressa scuote la testa e un accenno di  sorriso divertito appare sul suo viso.

-Mrs. Steele le stavo dicendo che la TAC è negativa e tutti gli esami sono a posto. Entro un’ora avremo anche i risultati del prelievo che le abbiamo appena fatto. Poi potrà farsi portare a casa-, mi informa professionale.

Mi lascia delle gocce per gli occhi e il famigerato liquido da spruzzare in gola, che non credo avrò il coraggio di usarlo da sola e poi se ne va salutandoci.

Schivo  lo sguardo di Christian che sonda ermetico  il mio umore e mi rifugio in bagno.

Sono ancora turbata ho bisogno di mettere un po’ di distanza tra noi.

La doccia profuma ancora del suo sapone, ma evito di lasciare libero il mio cervello di pensare a lui. Mi concentro sulle mie azioni.

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