Capitolo n. 7 (seconda parte)

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Di più - capitolo 7

Max in tenuta mare con pantaloncini e canottiera mi aspetta irrequieto in cucina con mia madre  che si  diverte ad accudirlo ed esaudire tutti i suoi capricci.

Quando mi vede batte i piedi impaziente. 

-Mamma sono pronto andiamo in spiaggia?- cerca di fare la voce burbera per ammonirmi.

 Lo stringo tra le braccia e lo bacio -Buongiorno e buon compleanno tesoro-.

Ridacchia  e mi strofina il naso sulla guancia mostrandomi quattro dita di una mano.

-Dobbiamo mettere una maglietta perché in spiaggia c’è vento fresco,  poi partiamo- gli dico tirandogli la canottiera.

Mi guarda storto e poi si siede ad aspettarmi, tenendo la borsa dei giochi sulle ginocchia.

Il sole è torrido, ma il vento  si è fatto  più insistente e pizzica sulla pelle.

Tempo giusto per il surf, infatti  ci sono alcuni  ragazzi che si divertono con la tavola a cavalcare le onde.   

Più al largo invece si vedono le vele dei windsurf  e  un  catamarano che sfreccia sul pelo dell’acqua.

 Passeggio in riva al mare con Max.

La mareggiata di questa notte ha trascinato  sulla battigia molti detriti  e ci divertiamo a saltare i grumi di alghe e a dare forma e nome a tutti i pezzi di legno che troviamo.

Max  raccoglie le conchiglie e mi mostra tutte quelle con le forme strane, per poi metterle nel secchiello, in previsione del prossimo castello di sabbia da decorare.

Mia madre e Bob sono rimasti vicino all’ombrellone e stanno facendo a gara con il vento per tenere aperto il giornale.

-Mamma,  guarda!- mi richiama Max indicandomi un punto nel cielo.

Si è accorto  lui  dei tre aquiloni che sbatacchiano con il vento.

Il tipo che li fa volare cammina  sulla sabbia di traverso. Sarà a circa cento metri da noi e  si avvicina.

 Riconosco subito la figura di Christian, la sua chioma ramata spettinata dal vento.

 “Oh,  mio Dio, ma cosa si è inventato?”

Metto la mano davanti alla bocca per non far vedere a Max la mia ilarità.

Lui guarda gli aquiloni poi si gira verso di  me -Possiamo andare li vicino?-

Lascia il secchiello con le conchiglie nella mia mano e fa per correre verso Christian, ma si ferma perché non gli ho concesso  il permesso.

 -Dai mammaaa!- strilla  impaziente sopra il frastuono del vento.

-Aspettiamo qui tesoro,  viene dalla nostra parte. Conosco quel signore, vedrai che si fermerà qui con noi- lo tranquillizzo.

Christian è intento a trattenere gli aquiloni, ma non sembra in difficoltà. A lui  riesce bene anche questo. E Max  continua a saltare e battere le mani per l’entusiasmo.

Quando Christian arriva a una decina di  metri si gira verso di noi e ci saluta con la mano.

Max mi guarda implorante, vuole avvicinarsi,  ed io gli faccio cenno di sì con la testa.

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