Capitolo n. 13 (seconda parte)

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Aspetto che  Max termini  la colazione e poi ritorniamo  nella sua cameretta.

Mi  preoccupo che si lavi e che  indossi dei jeans comodi e una maglietta leggera.

Lo lascio scalzo. Qui dentro fa caldo.

Passiamo in rassegna alcune delle scatole dei nuovi giochi e viene attratto da una pista per automobiline da costruire. Ha dei colori acidi, verde, arancione, giallo. Agganciamo le corsie e le facciamo girare attorno alla scrivania con lo scivolo che arriva fin sopra al piano del tavolo.

Resto seduta a terra e lascio che si diverta a far correre impazzite le piccole auto colorate, mentre ripenso a quello che mi ha detto prima Gail.

nessuno è più entrato nella stanza dei giochi, nessuna  donna è più entrata in questa casa”.

Lui,  quel giorno in aereo,  aveva accennato “anche tu sei sempre rimasta con me”.

Potrei dedurne che non ha più avuto delle  relazioni stabili.

Ma non è possibile, lui il dio del sesso, così  affascinante  e sexy,  con il SUO sguardo seducente, sempre inseguito da uno stormo di  spasimanti pronte a strapparsi le vesti per lui.

Avrà in media  due-tre volte al giorno qualche donna ai suoi piedi.

Senza contare che ha a disposizione i club esclusivi  BDSM, dove  può  anche scegliere  la “Sottomessa”  più adatta. Ecco, forse è proprio questo, frequenterà qualcuna fuori.

Non gli mancano certo i mezzi per incontrarle in un altro luogo. Un ritrovo segreto dedicato solo ai suoi convegni….  clandestini.

Ma nessuna di queste ovvietà riesce a convincermi. O forse, non voglio ancora arrendermi.

Max si è stancato di giocare con le automobiline.

-Andiamo in cucina a preparare i biscotti?- propongo prima che si annoi.

È un lavoretto  che a lui piace molto e lo tiene impegnato per almeno un’ora.

Troviamo due canovacci da metterci come grembiule.

La dispensa è ben fornita, c’è  tutto l’occorrente,  anche  il cioccolato in polvere e  della granella di zucchero colorata per le decorazioni.

Prepariamo insieme l’impasto e lo stendiamo, poi lascio continuare Max. Con gli stampini taglia i biscotti,  li sposta nella teglia e  ci  disegna sopra  con la granella.

Visto che si è fatta l’ora di pranzo io cucino  il sugo di pomodoro per condire gli spaghetti. Uno dei  piatti gustosi  che mi ha insegnato Emma.

-Ho finito mamma- m'informa  Max mostrandomi  la fila di biscotti. Sono tutti rotondi, tutti piccoli smile, ha disegnato gli occhi e il largo sorriso con la granella colorata.

-Proprio un bel lavoro- mi congratulo con lui.

Mentre i biscotti cuociono in forno, noi mangiamo il pranzo.

Poi aspettiamo il rientro di Christian, aveva detto che tornava a casa per le tre del pomeriggio.

Dobbiamo anche dire a Max che Christian è suo padre.

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