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Daniel

Una settimana. È una settimana che penso a quella fottutissima festa alla quale Charles mi ha quasi costretto ad andare. È una settimana che penso ininterrottamente a quella ragazza mora e timidina che chissà per quale magia del cielo ha deciso di donarmi la sua attenzione.
È stato davvero strano incontrarla. Ero appena arrivato e nonostante io sia un uomo da festa, sentire la musica alta e vedere la calca di gente mi aveva fatto venire la nausea. Ho maledetto ogni singolo secondo in cui sono rimasto solo in quella casa, con la gente che mi passava accanto, che urlava e si divertiva. Mentre io di divertente non ci trovavo nulla. Ho tentato di eludere meglio che potevo le chiacchiere con Charles, anche se mi aveva invitato per puro spirito compassionevole; erano ormai un paio di settimane che mi sentivo al di sotto della terra e completamente inutile. Ad un certo punto però Charles mi aveva visto e stava facendo di tutto per venire a parlarmi; lì mi è davvero preso il panico. Mi sono guardato intorno per cercare una qualsiasi via di fuga e poi l'ho vista. L'ho vista seduta sul divano color panna, che fissava il suo drink senza alcun sentimento, in quell'abito argento che risplendeva di una luce sua particolare. Non ricordo bene cosa mi era saltato in testa, ma avevo deciso di avvicinarmi, di sedermi accanto a quella ragazza che sembrava uscita da un libro di fate tanto mi sembrava inadatta al luogo in cui ci trovavamo.
Che ci fai qui sola? La frase più idiota e schifosa per attaccare bottone con una ragazza. Probabilmente la prima cosa che ha pensato di me è che fossi un cretino che ci provava con tutte, ma in quel momento era l'unica cosa che era riuscita ad uscire dalla mia bocca. Incredibile...Daniel Ricciardo che rimane senza parole!
Quando poi però ha alzato gli occhi su di me, improvvisamente tutta la tensione era svanita e avevo fatto la cosa che mi viene più istintiva fare: sorridere e incredibilmente aveva sorriso anche lei.
Rispose alla mia domanda squallida ed era anche arrossita, che carina.
Parlammo sinceramente e avanzai delle domande mirate a sapere se potevo andare fino in fondo, la cavalleria mi impone di non provarci con una ragazza impegnata. Ma fortunatamente avevo scoperto che nessun ragazzo aveva preso il suo cuore prima di me, le ho chiesto di spostarci in un posto più tranquillo, nel quale avremmo potuto parlare senza urlare per sovrastare la musica. Capisco di essere potuto sembrare un maniaco strano che vuole approfittarsene, ma così non era e lei aveva anche accettato; così ci eravamo spostati sulla terrazza all'ultimo piano della casa di Charles e lì mi ero sentito davvero nel posto perfetto.
Ci scambiammo ancora qualche domanda e parlarle in modo più approfondito mi ha fatto sentire davvero bene; in lei notai una leggera tensione, che la costringeva a sorridere per l'imbarazzo. I suoi capelli si muovevano sospinti dalla brezza serale di Montecarlo e l'unica cosa che in quel momento avrei voluto fare era toccare i suoi capelli, che mi sembravano così morbidi e profumati.
Era così innocente, è chiaro che abbia molti meno anni di me. Sono andato a interessarmi di una ragazzina.
È una settimana che mi rinchiudo in casa, non parlo con nessuno, non scrivo con nessuno. Rimugino con me stesso sul perché, da quando l'ho trovata su Instagram grazie all'amico di Charles, non ho ancora toccato quel tasto blu con segui. Forse ho semplicemente paura di non vederla più o che lei non mi voglia vedere; in fondo, abbiamo parlato per poco più di un'ora.
Vengo sollevato dai ricordi dell'altra sera solo grazie al campanello che suona. Guardo velocemente l'orologio e mi stupisco che qualcuno mi cerchi a quest'ora.
Mi alzo dal divano sbuffando e mi dirigo verso la porta per accertarmi di chi possa essere e quando lo scopro alzo gli occhi al cielo.
«Max...cosa ci fai qui?»
Gli apro la porta per parlargli, ma lui fraintende e si catapulta dentro casa. Non ho voglia in questo momento di dover correre dietro a un bambino.
«Se non fosse perché ci vediamo ai Gran Premi, crederei che tu sia morto!»
Che spiritoso. Vorrei vedere lui come reagirebbe alla rottura con la sua ragazza.
«Max, non mi ripeterò un'altra volta: cosa ci fai qui?»
Max fa la sua solita faccia da schiaffi, da bambino lagnoso che vuole qualcosa a tutti i costi.
«Ho portato queste...»
Solleva un pacco di quelle che dovrebbero essere sei birre. È talmente stupido delle volte! Non lo sa forse che essendo piloti dobbiamo attenerci ad una dieta? E di certo le birre non sono contemplate.
«So già che stai per rimproverarmi per le birre, ma stasera fanno vedere i Lakers contro i Phoenix Suns...»
Beh forse un po' di basket mi tirerebbe su di morale.
«E poi andiamo, sono il tuo migliore amico: ho il dovere di farti distrarre. Quindi accendi quella televisione, prenditi una birra e guardiamoci l'NBA.»
Sbuffo ancora, ma accetto la proposta di Max. In fondo sono giorni che non vedo qualcuno o faccio qualcosa di mia spontanea volontà e questa piccola cosa può aiutarmi.
Faccio accomodare Max sul divano e io mi apparto dietro la cucina per preparare quello che serve: birra per entrambi e quel pacchetto di patatine che tengo nascosto per non avere la tentazione di mangiarle e che uso solo nelle occasioni speciali. Questa è una di quelle.
Torno dal mio amico, che nel frattempo ha acceso alla televisione e si è sistemato come fosse a casa sua; gli passo tutto ciò che ho preparato e iniziamo a guardare la partita.
Stiamo in silenzio per un po', non ho molto da dirgli in realtà. Nonostante non voglia ammetterlo, gli sono grato per essersi accorto che qualcosa con me non andava e anche il solo fatto di essere qui mi conforta molto.
«Ho sentito che te la fai con la ex di Kvyat.»
Ok si devo ammetterlo: questo rumor mi ha ucciso dalle risate e dallo stupore quando è arrivato alle mie orecchie, ma non ho mai chiesto nulla a Max, un po' per rispetto, un po' perché non volevo parlare con nessuno.
«Ehi allora, me lo hai insegnato tu che quelle esperte sono le migliori.»
Ecco che la mette sulle filosofie di vita. Che poi so esattamente cosa intende davvero dire con esperte e ammetto di essere stato forse un cattivo insegnante quando eravamo compagni di squadra, dato che lo prendevo in giro parecchio per il fatto che tutte le sue ragazze fossero più piccole di lui. È vero, ho sempre pensato che le donne adulte siano più esperte in tutto, ma...
I miei pensieri si bloccano all'istante quando nella mia mente si forma la parola Minerva. Lei non è decisamente matura, è più una ragazza che sta imparando a diventare donna.
«Ma ha la mia età.»
«In relata ha un anno più di te...e poi se noi due possiamo essere amici, perché io e lei non possiamo stare insieme?»
Ok forse la cosa che non mi convince non è tanto l'età, ma il fatto che sia madre.
«Max so di averti detto che le donne più grandi di te sono sempre le migliori...ma Kelly? A parte essere la ex di Kvyat...ha una figlia con lui che diciamocelo potrebbe essere tua sorella.»
Fisso lo schermo attratto dai giocatori che si passano la palla a vicenda, ma quando mi accorgo che Max mi sta guardando esterrefatto scoppio in una risata. Probabilmente neanche lui aveva pensato a questo aspetto.
«Non scherzare sulle capacità riproduttive di mio padre! Già ci si mette mia sorella che lo odia.»
Ho sempre pensato che quella famiglia avesse dei problemi, al di là di Jos che cambia moglie ogni tre/quattro anni. Se penso alla mia di famiglia, fatico a credere che in quella di Max quasi non ci si voglia bene.
«Senti cambiamo argomento...come è andata la festa di Charles?»
Proprio l'argomento che volevo evitare.
«Ci sono andato solo dietro pesanti suppliche da parte sua e non mi sono neanche divertito.»
«Hai conosciuto qualcuna?»
Max mi guarda alzando le sopracciglia un paio di volte. Non so se dirgli di Minerva o meno, anche perché se non dovessi dirglielo lo scoprirebbe da solo.
«Avranno avuto tutte la tua età...»
Max sbuffa e mi guarda seccato.
«E allora?»
«E allora non lo so, Max! Non sono mai stato con una così tanto più piccola di me.»
L'espressione di Max si trasforma e ora fa un sorrisetto pauroso.
«E allora vedi che hai conosciuto qualcuna! Come si chiama?»
Ormai non vale neanche la pena negare.
«Minerva...non è del Principato di Monaco...»
Max rotea gli occhi. Adesso cosa c'è?!
«Avanti Daniel! Come è? Cosa vi siete detti? Vi vedrete di nuovo? Non voglio doverti fare il terzo grado su!»
Spengo definitivamente la televisione perché in questo momento ci sta facendo solo da sottofondo.
«Sono stato io a parlarle per primo...e boh abbiamo parlato un po'. Non è del Principato quindi non so se ci vedremo ancora...ma è bella, cavolo se è bella!»
Sorrido ripensando a lei. Perché sono così idiota? Mamma mia, che fastidio quando mi innamoro così a caso.
«Finalmente ti sei tolto dalla testa quella stronza della tua ex che ti ha lasciato più di un mese fa!»
Ok ok, sono stato parecchio tempo sotto la mia ex anche se ci eravamo lasciati e proprio per questo Charles mi ha invitato alla sua festa. Ora come ora lo ringrazio sinceramente.
«Ora prendi quel cazzo di telefono e le scrivi.»
«Non ho il suo numero.»
C'è Instagram però, caro Daniel.
«Sai almeno il suo Instagram?»
Annuisco.
«Perfetto no? Le scrivi ehi ti andrebbe di vederci? E hai fatto.»
So che Max ha ragione, ma ho sempre un certo timore nel fare queste cose. Ho paura di disturbare, di non essere accettato e di prendere un palo dal quale non mi riprenderei più.
Però Max ha davvero ragione. È una settimana che continuo a pensare a lei e allora perché non dovrei scriverle? Ho avuto fortuna nel trovare il suo Instagram e ora mi faccio trecento paranoie. Sarò strano oh.
«Sai cosa Max? Hai ragione.»
Prendo il telefono che si sblocca proprio sul profilo di Minerva e schiaccio quel dannato tasto blu con la scritta segui. Vado veloce sui messaggi e le scrivo. Un semplice e conciso ehi sono Daniel, pensavo che mi piacerebbe rivederti.







Ciao!! Ecco il capitolo sette e chissà cosa risponderà la nostra Minerva a quel messaggio

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Ciao!! Ecco il capitolo sette e chissà cosa risponderà la nostra Minerva a quel messaggio... lo scoprirete settimana prossima, ci si vede

Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora