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Minerva

A giudicare dall'espressione dipinta sul volto di Daniel, l'unica parola che riesce a pensare è merda, ma non ho ben capito il perché.
La ragazza si posiziona davanti a noi e osservarla dal basso verso l'altro incute un certo timore. È alta, molto, con due gambe perfette e molto proporzionata per il resto del corpo. I capelli sono biondi e molto lunghi e indossa un tubino nero molto provocante; a giudicare dal portamento deve essere stata una modella.
«A...Angelina!...»
La voce di Daniel è spezzata, mista a terrore, rabbia e stupore.
Oh, ecco chi è la famosa A di qualche giorno fa! Deduco facilmente che possa essere stata la sua ex, nonostante nessuna parola di conferma sia mai uscita dalla bocca di Daniel.
Rimaniamo qualche secondo a fissarci, io che cerco spiegazioni più fondate su chi lei sia, e lei particolarmente curiosa di sapere chi sono.
«Ho bisogno di bere.»
Maldestramente Daniel si alza dalla poltroncina sulla quale siamo seduti e quasi mi spinge a terra: anche se i tacchi non aiutano, riesco a non perdere l'equilibrio e piantarmi davanti a questa Angelina.
Al suo cospetto devo dire che non fa più così tanta paura. Con entrambe i tacchi ai piedi siamo pressoché alte uguali, l'unica sua cosa perfetta rimane il fisico che io non potrò mai avere.
Rimaniamo in piedi una davanti all'altra per un tempo che sembra lunghissimo e io ovviamente non la guardo negli occhi. Non sono mai stata brava a dare filo da torcere alle persone.
«Molto piacere, io sono Angelina!»
Alzo lo sguardo solo quando la bionda parla e la trovo con la mano sporta in mia direzione. Vuole davvero fare conversazione?
«Sono Minerva, piacere.»
Con voce estremamente bassa e calma mi presento e le stringo la mano.
«Devi essere la nuova fidanzata di Dan, vero?»
Annuisco alla sua domanda, non credo che riuscirò più ad aprire bocca.
«Beh, quanti anni hai? 24? 25? Forse 23. Hai chiaramente un rapporto problematico con tuo padre se stai con un uomo molto più grande di te.»
Mio padre non lo doveva nominare. Come si permette. Non conosce nulla di me, neanche sapeva che esisto fino a cinque minuti fa e ora mi viene a parlare del rapporto che ho con mio padre.
Rimango imbambolata a fissarla, ogni movimento si è spezzato ancora prima che venisse formulato il comando nel mio cervello. Fortunatamente, una mano amica mi accarezza la vita.
«Angelina, è stato un piacere vederti, ma credo proprio che ora dovresti andartene.»
Daniel le sorride falsamente e lei lo fulmina con lo sguardo. Voleva veramente seminare zizzania tra me e il mio fidanzato? Esiste ancora certa gente così.
«Come ti sei permesso di lasciarmi sola con lei?!»
Sono arrabbiata. Lo odio. Non doveva andarsene, è la sua ex, non la mia.
«Piccola, mi dispiace. Ho agito impulsivamente. Di cosa avete parlato?»
Mi guarda preoccupato. Lo sa anche lui che quella donna ha la lingua lunga.
«Di...» faccio un respiro profondo. È difficile trattenere le lacrime, ma non voglio dargliela vinta. «...mio padre...»
L'espressione di Daniel cambia repentinamente, ora è incazzato e credo anche che voglia strapparle ogni capello che si trova sulla sua testa.
«Io la ammazzo quella stronza!»
Si volta incamminandosi verso la sua direzione, ma io lo trattengo per il braccio. Non ne vale davvero la pena.
«Daniel, non abbassarti al suo livello.»
Lo guardo comprensiva cercando di dissuaderlo. I suoi muscoli si rilassano leggermente e quando si avvicina nuovamente a me appoggia le sue labbra sulle mie. È un bacio lungo e delicato, dovrebbe anche essere consolatore, ma ormai la mia serata è rovinata.
«Andiamocene.»
Daniel mi prende per mano e ci dirigiamo fuori dalla stanza verso l'ascensore.
Ha avuto una grandissima idea ad andarcene, non credo sarei riuscita a rimanere nella stessa stanza di quella bionda.
Sono distante dal mio uomo e con le braccia incrociate al petto attendo che le porte si chiudano.
Quando è sicuro di essere solo ed esclusivamente con me all'interno di quel blocco di acciaio movente, Daniel si avventa su di me schiacciandomi contro una delle pareti e facendomi portare le braccia verso l'altro.
Questa scena mi sa molto di cinquanta sfumature.
«Sogno di toglierti questo vestito dalla prima volta che l'hai indossato.»
Daniel si lecca le labbra e si avventa sul mio collo.
Ho le braccia bloccate, ma nonostante questo cerco di liberarmi. Quando riesco nel mio intento appoggio le mani sul suo petto e cerco di spingerlo lontano da me.
«Daniel, non ne ho voglia.»
Con le mani ancora incollate alla parete Daniel mi guarda corrucciato.
«Non ti permetto di essere triste per delle parole uscire dalla bocca di una stronza invidiosa che vuole solo separarci.»
Mi convince. Ha perfettamente ragione. Ora più che triste sono arrabbiata. Ancora una volta, come ho potuto permettere che una sconosciuta mi ferisse in quel modo. Sono arrabbiata con me stessa e riverso questa rabbia prendendo la nuca di Daniel e baciandolo con prepotenza. Siamo quasi arrivati al nostro piano, ma comunque le mie mani scivolano lungo tutta la sua camicia e la sbottono completamente.
Percorriamo il corridoio fino alla nostra camera noncuranti che qualcuno possa vederci e pensare male di noi, tutti fanno l'amore prima o poi e perché dovrebbe essere qualcosa da giudicare.
Una volta in camera Daniel mi prende in braccio e mi porta in camera, adagiandomi delicatamente sul materasso.
Con un gesto secco levo le décolleté e Daniel si sfila la camicia sovrastandomi poi con il suo corpo possente. Afferra per l'orlo delle spalle il mio vestito e lo sfila con estrema calma e sensualità non staccando mai gli occhi dalle mie pupille.
Con il suo fare mi sta eccitando parecchio e non vedo l'ora di sentirlo mio. Finalmente mi lascia in intimo e si avventa sul mio corpo baciandone ogni centimetro e facendomelo desiderare ancora di più.
Con semplicità mi slaccia il reggiseno e i miei seni si mostrano come la proiezione del mio piacere, con i capezzoli turgidi. Daniel li prende tra le labbra e ci gioca dolcemente facendomi letteralmente impazzire.
Con un gesto che da parte sua non mi sarei mai aspettata, mi gira a pancia in giù facendomi scostare i capelli dalla schiena nuda.
Non ho assolutamente idea di cosa stia per fare, ma credo proprio che non mi opporrò. Mi piace sperimentare, in ogni cosa che faccio, il che include anche il sesso.
Lo sento muoversi sul materasso e dal contatto che percepisco tra le mie gambe nude e le sue, capisco che non si è ancora spogliato del tutto. Sicuramente sarà mia premura farlo.
Attendo qualche secondo prima di sentire le sue calde labbra sulla mia nuca. Questo contatto mi provoca uno strano brivido lungo la spina dorsale tanto che vorrei girarmi e baciarlo, ma non lo faccio: questa cosa nuova mi piace troppo.
Lentamente scende lungo le mie vertebre baciandole una ad una; sono costretta a stringere il lenzuolo sotto di me perché sotto al suo tocco sto tremando. È incredibile come lui mi faccia provare emozioni diverse ogni volta.
Discretamente velocemente arriva fino ai miei slip, li scosta leggermente e con delicatezza sfiora il mio punto più sensibile. Emetto un gemito che mi fa stritolare il lenzuolo e abbassare la testa; a questa mia reazione sento Daniel sogghignare: ho già capito che questa sera mi farà supplicare, infatti allontana le dita e mi bacia il gluteo sinistro. Infine sfila anche l'ultimo indumento che mi trovo indosso e mi gira nuovamente con la schiena contro il materasso.
Per quei pochi minuti in cui i nostri occhi non sono stati gli uni i magneti degli altri, il suo viso mi era mancato e vederlo preso dal momento, in piedi al termine del letto, che tenta il più velocemente possibile di spogliarsi, mi fa bagnare ancora di più.
Lo osservo e vorrei sfilarglieli io quei jeans, ma non mi muovo da dove sono stesa perché ho capito che questa sera vuole semplicemente far stare bene me.
Una volta che i nostri corpi sono a diretto contatto, con un movimento completamente inaspettato per lui, inverto le posizioni e mi trovo seduta sopra Daniel.
Devo ammettere che stare con Daniel ha liberato anche la mia parte lussuriosa e ora ogni volta che ne ho la possibilità voglio provare tutte le sensazioni che solo stare sopra durante l'atto mi fa provare.
Scendo su di lui guardandolo negli occhi e immediatamente emette un gemito quasi di libertà. Dal mio canto mi mordo il labbro e scosto leggermente lo sguardo: è una sensazione strana quella che provo, di completezza, come se solo lui si adattasse al mio interno.
Ho tempo di fare solamente un paio di spinte di mia iniziativa che nuovamente le posizioni si invertono e io torno sotto il suo potere, come se odiasse che qualcuno di diverso da lui mi faccia provare il piacere più intenso.
«Fammi dominare come si deve, almeno una volta.»
La sua voce è bassa e roca, la adoro sempre, ma quando mi parla mentre lo stiamo facendo è indescrivibilmente sensuale e provocante.
Continua lui questa volta con le spinte ed instaura un ritmo straziatamente lento. Vuole farmi andare fuori di testa per bene allora.
Mi porta le braccia fin sopra la testa e le blocca con il suo peso. Ora non ho neanche la possibilità di toccarlo e stringermi a lui: sarà praticamente impossibile resistere.
«Daniel...ti prego...»
Dopo pochi secondi di questa nuova danza lenta mi sento costretta ad implorare Daniel di farmi venire. Mi sento a veramente poco dal massimo piacere ma con questo ritmo non riuscirò mai a raggiungerlo. L'avevo detto che avrei dovuto implorarlo in un modo o nell'altro.
Sostanzialmente, dopo poco che mi sono pronunciata, Daniel aumenta il ritmo delle spinte: evidentemente si è accorto di non riuscire più neanche lui a trattenersi. Non appena percepisco questo cambiamento, vengo invasa dal benessere e dall'appagamento. Tremo sotto di lui e la stanza è riempita dai miei mugolii; quando la sensazione sembra essere terminata, sento ancora dentro di me Daniel. È visibilmente provato e quasi al limite, così sfrutto una sua momentanea distrazione per liberare le mie braccia e aggrapparmi alla sua schiena. Sentirlo e toccarlo è talmente appagante che va a completare l'orgasmo pazzesco che mi ha fatto provare pochi secondi prima.
Con un getto violento e stranamente insolito, mi sento riempita del liquido di Daniel e non posso fare altro che baciarlo. La cosa più stupida, sì, ma che non mi ha concesso di fare per tutto l'atto.
Ci sistemiamo entrambi sotto il piumone pesante e Daniel rimane fra le mie gambe appoggiando la testa al mio seno. Gli accarezzo dolcemente i capelli e lui fa lo stesso con le mie braccia. È incredibile come in poco tempo sia riuscito a levarmi completamente la tristezza e a farmi desiderare solo il suo corpo. Mi accorgo solo in un secondo momento che la presa sulle mie braccia si è allentata e posso dedurre che si sia addormentato. Resterei volentieri in quella posizione, ma gradirei anche io dormire decentemente.
«Daniel, spostati che vorrei dormire anche io.»
Ovviamente lui si lagna leggermente, ma si scosta dal mio seno e si mette nella sua metà del letto; ovviamente io non esito a stringermi a lui e vengo accolta calorosamente.
Daniel è veramente tutto per me. La mia forza, la mia roccia, la mia àncora, il mio ancòra. No ok forse un po' troppo sdolcinato per Minerva, ma è la verità. E non mi riferisco alla forza con cui mi prende in braccio certe volte o quando mi aggrappo a lui durante il sesso. È diverso, una forza emotiva. È sempre aperto al dialogo e non mi forza mai a raccontargli della mia vita o di mio padre. Pensandoci bene gli ho detto cose che non mi sarei mai immaginata di dirgli.
Io lo amo, con tutto il mio cuore.







Ciao! Ecco a voi il nuovo capitolo

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Ciao! Ecco a voi il nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto e avete anche scoperto chi è la voce femminile del capitolo precedente.
Ci vediamo al prossimo per saperne di più si questa Angelina

Oh quasi dimenticavo: volete vedere la famelica Angelina?



Angelina

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Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora