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A AlessiaHoran1
Non ci conosciamo da molto, ma ti voglio un sacco bene e poi mi supporti in tutto quello che faccio anche se non aggiorni spesso la tua storia su Lando💁🏻‍♀️💁🏻‍♀️💁🏻‍♀️
Questo è per te😽



Minerva

Finalmente, dopo giorni estenuanti e stressanti passati all'insegna di una caduta ogni tre metri, oggi ho imposto al mio ragazzo di non muoverci dall'hotel in cui alloggiamo e di goderci la piscina riscaldata posta all'esterno; fortunatamente Daniel aveva già rinunciato da giorni ad insegnarmi a sciare e quindi ha accettato volentieri il giorno di pausa. Anche perché stasera abbiamo la festa di capodanno e non sono sicura che, per la stanchezza che avrei accumulato, sarei riuscita a godermi pienamente la serata, non dopo l'ennesima giornata a tentare di percorrere dieci metri in discesa con gli sci ai piedi.
Ci svegliamo abbastanza tardi e ci mettiamo in moto con calma. Mi stiracchio e quando giro la testa verso la parte del letto di Daniel lo trovo a fissarmi.
«Da quanto mi stai fissando?»
Mi stropiccio gli occhi un po' irritata, non mi piace che mi si guardi mentre dormo.
«Da un po'...»
Sorride e si avvicina a me baciandomi come solo gli eschimesi fanno, ovvero strofinando e premendo la punta del suo naso contro lo mia. Io però lo trattengo e gli lascio un bacio a stampo sulle labbra. Successivamente mi decido ad alzarmi da sotto le calde coperte per prepararmi e scendere a fare colazione; nel frattempo infilo anche il maglione caldo di Daniel che, a differenza del proprietario, è stato mio amico per tutta la vacanza.
«Vado a prepararmi. Dovresti fare lo stesso.»
«Oh, ma io sono già pronto!»
Con uno scatto leva le coperte dal suo corpo e noto che è già vestito con un paio di pantaloni della tuta e un maglione.
Ma come diavolo è possibile?!
Basita mi dirigo verso il bagno scuotendo la testa. Faccio in modo che l'acqua della doccia cominci a scorrere per diventare bollente e nel frattempo chiudo la porta del bagno a chiave. Come ho già detto: ho il terrore di essere vista da qualcuno nuda mentre faccio la doccia, anche se è Daniel.
Mi spoglio e subito i brividi si fanno strada sulla mia pelle. Per quanto possibile cerco di sfregarmi le braccia per farmi caldo, ma sono a mio agio solo quando decido che è arrivato il momento di infilarmi sotto il getto d'acqua fumante.
Una volta che decido di uscire dalla doccia mi asciugo il corpo con un salviettone che momentaneamente mi funge da accappatoio e mi infilo l'intimo.
Torno in camera e per scendere a colazione deciso di indossare un paio di leggings e sempre il maglione di Daniel.
Quando anche io mi sono sistemata scendiamo in sala da pranzo. Decido comunque di non esagerare troppo con la colazione, dato che poi non voglio aspettare ore per entrare in quella piscina che bramo dal primo giorno che l'ho vista.
Dal buffet recupero uno scatolino di yogurt bianco intero e una semplice pera; Daniel invece, il quale ovviamente non ha intenzione di seguire le regole basilari del bagno in piscina o in mare, si mangia una quantità industriale di fette di torte e pane con burro e marmellata.
Mangiamo in silenzio, completamente assorti dai nostri pensieri, almeno per quanto mi riguarda.
Quando finisco di mangiare, mentre attendo che anche Daniel sia sazio, appoggio i gomiti al tavolo e osservo il panorama innevato che si intravedere dall'enorme vetrata accanto a me.
Sono emozionata all'idea di partecipare ad una festa di capodanno, anche perché negli anni della mia adolescenza non facevo cose del genere, principalmente perché non avevo amici che potessero invitarmi. Magari stasera conoscerò qualche amico di Daniel, dato che mi ha detto che in questo posto ci veniva spesso anche negli anni passati.
Sono anche impaziente di vedere la reazione di Daniel al vestito che indosserò. Spero di fargli una sorpresa carina, magari rievocando qualche ricordo di quando ci siamo conosciuti, perché a me, tutte le volte che guardo quella tutina argento, viene in mente subito il sorriso che quella lontana sera mi aveva colpito.
Sospiro appoggiandomi allo schienale della sedia e continuo a far vagare lo sguardo sui picchi delle montagne che circondano questa cittadina.
«Che hai?»
Daniel appoggia la mano sulla mia e sussulto.
«Nulla, pensavo semplicemente...»
Prendo la sua mano e accarezzo con il pollice il suo dorso.
«Sicura?»
Mi guarda negli occhi, penetrante, cercando di capire cosa mi frulla nella testa.
Annuisco e invito il mio ragazzo ad alzarsi e a tornare in camera e una volta lì ci cambiamo e infiliamo il costume. Il mio costume è molto semplice, e forse anche l'unico che ho, è a due pezzi con due colori diversi: il pezzo sopra blu elettrico con le frange molto stile charleston e il pezzo sotto semplicemente nero; per il resto mi risistemo come per colazione.
Distrattamente guardo Daniel cambiarsi e noto che si infila un costume a shorts blu con disegnate sopra parecchie palme tutte colorate. Subito un pensiero mi si stampa in testa: fortuna che non è uno di quegli uomini che si mettono gli slip perché altrimenti lo lascerei subito.
Prendiamo una asciugamano a testa e ci dirigiamo verso la piscina.
Appena la vedo mi brillano gli occhi. È enorme e sembra essere bollente, perfetta insomma. Nonostante ci sia parecchia gente riusciamo ad accaparrarci due lettini appartati e sistemiamo le nostre cose sopra di essi.
Mi faccio velocemente una crocchia alta per evitare che i capelli si bagnino e mi spoglio. Stringo i denti e cerco di resistere al vento gelido di dicembre e mi dirigo verso le scalette per immergermi in acqua.
Freddo, freddo, freddo, freddo...caldo, molto caldo.
L'acqua bollente mi culla e mi immergo fino alle spalle con gli occhi chiusi. L'ho bramata così tanto che ora non ho intenzione di farmi rovinare questo paradiso da nessuno.
Due mani però mi afferrano per la vita e mi trascinano con forza. Caccio un urlo e tutti i presenti si voltano a guardarmi. Che imbarazzo.
Quando apro gli occhi trovo Daniel ridente.
«Sei un cretino! Quante volte ti ho detto come la penso sul prendermi alla sprovvista mentre siamo in acqua?! Ci hanno guardato tutti!»
«Rilassati!»
Si certo, rilassati.
Successivamente Daniel mi stringe ancora un po' a sé e mi bacia.
«So che ti piace quando lo faccio.»
Mi guarda con un sorriso compiaciuto ed effettivamente ha ragione, adoro quando mi bacia in generale, non necessariamente in una precisa occasione.
Comunque non voglio dargliela vinta, non dopo la brutta figura che mi ha fatto fare; così incrocio le braccia e scuoto la testa alzando il naso all'aria.
Allaccio in ogni caso le gambe attorno al suo bacino e lui mi stringe a sé per la vita, complice anche l'acqua nel sostenermi.
«Cosa metterai stasera?»
Prendo il suo volto tra le mie mani e lo guardo negli occhi.
«È una sorpresa.»
Sorrido mordendomi il labbro. Spero anche che sia piacevole per lui.
«Beh se la metti così...spero che sia qualcosa di molto scollato.»
Traccia una linea con l'indice e il medio sul mio busto, che parte dal mio collo fino all'ombelico.
«Almeno fino a qui.»
Il suo gesto mi fa rabbrividire, nonostante l'acqua sia a quaranta gradi.
«E voglio anche che sia molto corto.»
Voglio? Questo verbo non si trova nel mio vocabolario.
Nel dire, comunque, l'ultima frase, mi stringe i glutei palpandoli leggermente.
Uomini.
«E non hai paura che gli altri uomini presenti mi guardino un po' troppo?»
La conversazione sta prendendo una piega inaspettata per il luogo in cui ci troviamo e questo mi piace.
«Sì, ma so che quello che c'è sotto sarà solo e soltanto mio.»
Orgoglioso delle sue cose e non esita a mostrarlo.
Nonostante tutto, adoro questo suo modo di fare. Mi fa sentire sua e protetta come non lo sono mai stata con nessun altro.
Decidiamo di uscire da quel paradiso quando notiamo che la pelle dei nostri polpastrelli si sta adattando all'acqua. Ovviamente, come succede sempre, appena esco dall'acqua percepisco l'aria ancora più fredda e penetrante di prima, così corro fino a dove ci siamo sistemati. Daniel prontamente mi attende con l'asciugamano aperta e quando mi ci avvolgo dentro, lui mi circonda con le braccia.
Che sensazione appagante!

Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora