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A artvworld
Credo che tu sia stata la prima ad interagire con me qui su wattpad e nulla da quel momento ci sfoghiamo l'una con l'altra come se nulla fosse e questa è una cosa più che positiva direi
Ti voglio bene
Questo è per te😽



Minerva

La sveglia del mio cellulare risuona per tutta la stanza, ma ormai sono già sveglia da un bel po'.
Questa notte ho dormito malissimo, anzi forse non ho chiuso occhio neanche per un'ora filata.
Ho passato seriamente tutta la notte a pensare a Daniel e quel bacio che ci siamo scambiati al bowling, così magico e così sincero. E poi sì, anche quello che gli ho dato prima di scendere dalla macchina, ma è meno importante di quello vero che ci siamo scambiati prima.
Le emozioni che ho provato in quel momento erano talmente confuse che neanche io so cosa ho provato, ma so bene che se ora Daniel fosse qui accanto a me lo bacerei ancora e ancora e ancora e ancora, e non mi fermerei fino ad avere le labbra doloranti.
Non ho mai provato delle sensazioni così, mai e l'unica cosa a cui riesco a pensare è lui e basta. Vorrei stargli accanto per sempre per provare ancora quelle emozioni forti.
Dato che ormai è giunto il tempo di dovermi preparare, scendo al piano di sotto per la colazione. Preparo una buona tazza di caffè-latte per me e per René e dalla dispensa prendo i biscotti; è ormai diventata una mia abitudine quella di preparare la colazione per entrambi, principalmente perché ogni santo giorno René non riesce mai a svegliarsi in orario quando la sveglia suona.
Mi siedo così al tavolo che ho imbandito e con fare estremamente assonnato inzuppo qualche biscotto nella tazza stracolma di quella bevanda calda e profumata che è il caffè.
Dovrei smetterla di far lavorare il cervello di notte, dovrei dormire per non ritrovarmi ad essere uno zombie che gira per casa o peggio per l'università.
Ma la serata di ieri è stata davvero importante per me e sono felice quasi di essermi ridotta in uno stato pietoso, avendo avuto quasi il timore di dimenticare tutto se solo avessi chiuso gli occhi e mi fossi addormentata profondamente.
Mentre ancora nella testa mi frullano dei pensieri, vedo René varcare la soglia della cucina e sedersi dall'altra parte del tavolo, davanti a me.
Povero, è davvero molto assonnato, forse peggio di me; gli sorrido tranquillamente, ma lui sembra non calcolarmi di striscio.
«Su con il morale René! Mentre andiamo in università ti racconto quello che è successo ieri.»
Immediatamente René rizza le antenne e mi guarda malizioso. Ormai ho imparato perfettamente come trattarlo.
«Ma non me lo puoi dire ora?»
René sfodera la sua espressione da cucciolo di gatto abbandonato e bisognoso di coccole, ma io nego categoricamente: se dovessi mettermi ora a raccontare sicuro non arriveremmo più in università e non andrebbe bene.
Lascio René alla sua colazione così io posso occupare il bagno per prepararmi.
Mentre mi sto sistemando guardo compulsivamente il telefono: spero davvero che Daniel mi scriva. Non so per quale motivo, cioè sì, vorrei sentirlo dopo il nostro bacio, ma di scrivergli io per prima ho un po' paura e in più non so se ha già preso il suo aereo per tornare a casa o meno.
Non vorrei disturbarlo comunque, anche se fosse già in piedi e scattante così presto la mattina.

«Minerva, hai promesso.»
Quando René mi chiama con il nome completo ho un po' paura, non lo fa mai, ma ora so bene perché lo sta facendo.
Ci stiamo incamminando verso l'università e abbiamo già anche imboccato la via che passa attraverso i giardini della struttura e che ci condurrà verso la nostra aula...il che significa che gli dovrò raccontare tutto ciò che è successo ieri. Bene...speravo che si fosse dimenticato.
«Ok ok...con calma. Cosa vuoi sapere?»
Ho davvero bisogno di saperlo?
«Tutto, che domande mi fai!»
Rido perché già sapevo che avrebbe voluto sapere tutto.
Così inizio il mio racconto cercando di stringere il più possibile alle cose più importanti.
«È venuto a prendermi...»
«E già solo così io me lo sarei sbattuto.»
Rido esterrefatta dalla affermazione di René. Ha ragione, certo, un uomo che ti viene a prendere sotto casa si vede ben poco ormai, ma potrebbe cercare di anche solo sembrare un po' serio quando parliamo di queste cose.
«Siamo andati a mangiare qualcosa...»
«Dove?»
Non so se omettere questa parte per il bene di René. In fondo lui spera che Daniel mi abbia portato in un posto carino e elegante, invece è stato tutto il contrario.
«Diciamo che è stato molto...romantico. Abbiamo mangiato da McDonald.»
Sto quasi per scoppiare a ridere, ma non lo faccio effettivamente fino a che non vedo l'espressione contrariata di René.
«Come da McDonald?! Lo facevo un ragazzo più romantico...»
Forse René ancora non ha capito che per me è romantico anche mangiare un hamburger e delle patatine unte; non mi interessa e mai mi interesserà cenare in un posto elegante e raffinato se sono con una persona che mi fa stare bene.
«Poi mi ha portato al bowling...»
«Carino...anche se avrei fatto un'altra scelta personalmente.»
In realtà dire che siamo andati al bowling non è esatto. Siamo andati al bowling che Daniel aveva prenotato per tutta la notte solo per noi due.
«Se ti dicessi che siamo andati al bowling e che era tutto per noi dato che Daniel l'aveva riservato per tutta la notte?»
René sgrana gli occhi e apre la bocca stupito.
È davvero buffo quando fa così.
«Tu...Daniel...non te lo devi fare scappare!»
Ridiamo insieme mentre finalmente entriamo nella nostra aula e ci sistemiamo ai nostri soliti posti e pronti per la nuova giornata di lezioni.
«E poi che è successo? Non puoi lasciarmi così nel dubbio...»
Faccio un respiro profondo cercando di calmare il mio battito che improvvisamente si è fatto più veloce.
«E poi...ci siamo baciati...»
Non guardo René direttamente negli occhi, mi vergogno un po', ma comunque sorrido. Ricordare quel momento per l'ennesima volta è davvero bello e gratificante.
«Oddio vi siete baciati!»
Come suo solito René urla e io odio quando lo fa.
«Cosa urli?! Non devono saperlo tutti!»
Ricordarglielo tanto non serve comunque a nulla: René urlerà sempre per cose che non riguardano lui.
«E ora?»
«Ora cosa?»
Lo guardo confusa mentre sistemo il mio pc e i miei libri.
«Ora cosa siete? Amici non credo proprio, non più almeno.»
Anche René non ha tutti i torti.
Dopo quello che è successo sicuramente non possiamo più definirci dei semplici amici, decisamente no.
«Non lo so, non ne abbiamo più parlato...»
«Dovresti scrivergli e chiederglielo.»
Bella questa René! Non lo farò mai, pazzo.
«No, sai che non gli scriverò mai. Mi vergogno troppo.»
René alza gli occhi al cielo seccato.
«Va bene allora dovrò mettermi a pregare la forza superiore che ci comanda che Daniel ti scriva...»
Effettivamente non so quanto funzionerà, non è che gli uomini siano messi meglio di me per quanto riguarda queste questioni.

Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora