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Daniel

Oggi è ufficialmente iniziata l'ultima settimana che passerò qui a Perth.
Perché il tempo passa così in fretta?
Quando sono arrivato avevo in mente di fare le cose più disparate e invece, tra una cosa e l'altra, sarò riuscito forse a farne tre.
Il Natale l'abbiamo passato in famiglia, un po' ristretta ma sempre famiglia è: io, mia madre e mio padre. Mia sorella e sua marito con mio nipote hanno preferito festeggiare per conto proprio.
Risultato? Non ho ancora visto mio nipote da quando sono arrivato e questo mi dispiace un bel po'.
Capisco che mia sorella avesse da fare con il lavoro e tutto, ma una improvvisata qui poteva anche farla. E poi Isaac è sempre al settimo cielo quando mi vede.
Il capodanno l'ho passato con Michael. Siamo rimasti tutta la notte a giocare a carte e bere birra nell'attesa che arrivasse l'anno nuovo. Quest'anno niente baldoria, ho deciso che con l'età che avanza è meglio tenere a bada le manie giovanili e il fatto che io e Michael abbiamo giocato a carte tutta notte lo dimostra alla perfezione.
Minerva l'ho sentita poco in realtà dopo la videochiamata del giorno in cui sono arrivato. Non che mi dia particolarmente fastidio, voglio dire: anche lei si è presa il suo tempo per stare con la sua famiglia e assillarla continuamente non mi sembrava cortese. Deve aver fatto anche lei lo stesso ragionamento, dato che comunque neanche da parte sua c'è stato un segnale di vita in questa giorni.
Questo fatto però non lo reputo assolutamente come una perdita di interesse da parte sua o da parte mia nei suoi confronti, assolutamente, a me piace da impazzire, semplicemente non credo che sia necessario scriversi proprio tutto i giorni per dimostrarsi interesse, ecco.
Salgo le scale fino a raggiungere il piano terra dove si trova la cucina, dato che in realtà camera mia si trova nel seminterrato, e quando faccio capolino nella stanza vedo già mia madre attiva e pronta per sistemare la casa.
Lancio uno sguardo all'orologio e noto che sono le dieci passate.
Mi stropiccio gli occhi sistemandomi al tavolo e allungandomi per prendere la colazione dalla parte opposta.
Alzarsi? Troppo difficile, non fattibile appena sveglio.
«Buongiorno Daniel!»
«Ciao mamma.»
Ricambio il saluto fissando il vuoto e bevendo la mia tazza di caffè completamente senza sentimento.
«Mi chiedo delle volte come fai a reggere i ritmi delle gare se quando ti svegli fai così.»
«Mamma secondo te perché mi piace tornare a casa? Perché posso dormire di più senza che nessuno mi assilli.»
Effettivamente uno dei motivi è questo. Sono abituato a svegliarmi abbastanza presto quasi tutte le mattine e nelle pause posso davvero fare come mi pare. Non che svegliarsi alle dieci di mattina sia considerabile tardi, ma almeno non è il solito orario in cui Michael mi butta giù dal letto ogni santo giorno.
«Comunque...oggi a pranzo viene tua sorella con Isaac.»
Mi risveglio dal mio coma in un batter d'occhio quando sento quelle parole da mia madre.
«Fantastico! Almeno posso vederli prima di tornare.»
C'è una nota amara nella mia voce, ovvio. Credo di essermela presa più del dovuto quando mia sorella non ha passato il Natale con noi.
«Vado ad allenarmi prima di pranzo, ok?»
Mi alzo dalla sedia e inizio a sistemare le cose che ho usato per la colazione.
«Va bene, ma pranziamo alle tredici. Puntuale!»

Al ritorno dal mio allenamento, la prima cosa che faccio è fiondarmi sotto la doccia.
Michael mi fa letteralmente prosciugare da ogni liquido con quei suoi allenamenti, ma si sa: i piloti di Formula Uno hanno il dovere di rimanere in forma. Se saltassi anche una sola settimana probabilmente mi ritroverei con il collo bloccato durante una gara o che so peggio.
Mentre attendo che l'acqua si scaldi inizio a spogliarmi e prendo tra le mani il cellulare, senza fare nulla fondamentalmente, ma con il desiderio impellente di scrivere a Minerva.
Dio ma perché sono così stupido e non posso fare quello che mi pare? Avevo detto che con Minerva mi sarei buttato qualunque cosa accadesse e perché ora mi sto trattenendo dallo scriverle? Non ci sentiamo da un po' e anche solo scambiarmi quei due messaggi in cui mi assicura che sta bene e che implicitamente mi dice di volermi ancora, mi renderebbero l'uomo più felice del mondo.
Ci penso qualche istante e alla fine i pro sono più dei contro; d'impulso le scrivo un casuale ciao baby e per combattere l'ansia della risposta mi infilo sotto il getto che ormai è diventato bollente.
Non ho idea del perché io mi comporti in così strano modo, non ho quindici anni, non sono un adolescente. Dovrei anche accettare il fatto di voler passare la mia vita con una ragazza che mi piace, dentro e fuori, e che mi attrae, ma provarci con Minerva è davvero difficile. Non che in realtà sia necessario ormai, ma lei è anche una tipa timida e insicura e dover sempre essere io a fare il primo passo mi destabilizza un momento.
Quando anche i capelli sono stati ripuliti dallo shampoo che avevo usato per lavarli, posso finalmente uscire dalla doccia e legarmi un asciugamano in vita.
Proprio mentre mi sto infilando la tuta, lo schermo del mio cellulare si illumina. Mentirei se dicessi che ho pensato che fossero solo notifiche dai social, perché speravo in realtà che Minerva mi avesse risposto e infatti lo schermo si era illuminato proprio grazie all'arrivo di un suo messaggio.
Ricambia il saluto e mi chiede come sto. Semplice come inizio di conversazione, ma spero che possa durare per almeno tutto il giorno. Stiamo letteralmente uno dall'altra parte del mondo rispetto all'altra e credo che avremmo da raccontarci un po' di cose.
Rispondo a mia volta e ripongo il cellulare in tasca pronto per tornare al piano di sopra a pranzare nonostante abbia ancora i ricci bagnati.
Non faccio neanche in tempo a farmi vedere dalla mia famiglia, che una chioma bionda mi si fionda addosso stringendosi alle mie gambe.
Ci metto qualche secondo per capire cosa realmente stia accadendo, ma quando ci arrivo prendo tra le braccia mio nipote e lo sollevo.
«Ciao piccolo!»
In risposta lui si stringe al mio collo e io gli scompiglio leggermente i capelli; dopodiché lo lascio andare, non lo trattengo troppo, anche perché mia madre ha annunciato che il pranzo è pronto.
Mi dirigo anche io un cucina e una volta lì mi sistemo al mio posto, salutando anche mia sorella e attendendo che mia madre serva il pranzo.
Durante il pasto non abbiamo parlato molto, siamo una famiglia che quando mangia preferisce non disturbarsi troppo; abbiamo solamente accennato a me e alla nuova stagione che tra qualche mese inizierà. Proprio un argomento casuale...
«Allora, qual è la prima gara del campionato?»
Michelle si rivolge chiaramente a me, ma io non la sto ascoltando. Onestamente, preferisco rispondere ai messaggi di Minerva piuttosto che parlare di me.
«Daniel...?»
Ancora non le rispondo. Lasciatemi i miei spazi e basta, cavolo!
«Daniel, mi stai ascoltando?»
In quel momento alzo la testa dal cellulare e scuoto la testa.
A dire la verità, non so se io abbia fatto benissimo a non calcolare minimamente mia sorella. Sicuramente cercherà di indagare ora sul perché l'ho evitata così palesemente.

È pomeriggio inoltrato ormai e mi trovo seduto contro un grande albero nel parco davanti a casa.
Dopo pranzo ho passato tutto il pomeriggio a giocare  con Isaac e dire che ora sono stanco morto è un eufemismo. Mi chiedo delle volte come faccia quel bambino ad essere così attivo sempre.
Comunque sia, ora mi godo un po' di calma all'ombra di questo albero, fissando lo spazio sconfinato davanti a me e non pensando a nulla.
Purtroppo Minerva mi ha scritto che aveva da studiare e quindi non ho molto altro da fare che aspettare che lei abbia finito, così potremo sentirci ancora.
«Isaac si è addormentato.»
La voce di mia sorella arriva alle mie orecchie mentre la vedo accomodarsi accanto a me.
«Come hai fatto a farlo stare buono?»
Rido mentre mi scosto leggermente per farla accomodare.
«Segreti di una madre! Piuttosto...ti ho visto parecchio assente prima a pranzo...sempre al cellulare...»
Ecco che l'investigatrice che c'è in lei viene allo scoperto.
Non mi va di stare a discutere, probabilmente vuoterò il sacco subito.
«L'hai notato...»
Michelle mi guarda con ovvietà.
«Scrivevo con una ragazza...»
Porto le ginocchia al petto e con le braccia le stringo a me. Sto iniziando ad essere imbarazzato.
«Oh...ma è la tua ragazza...?»
Scuoto la testa.
«L'ho conosciuta qualche mese fa e da allora ci sentiamo quasi tutti i giorni.»
Cala per un momento il silenzio. Alquanto imbarazzante.
«E lei ti piace?»
Sorrido a quella domanda.
«Daniel...ne parliamo solo se ti va...»
Forse mi farebbe anche bene parlarne con qualcuno che non sia Max...
«Sì, non ti preoccupare...si chiama Minerva, è davvero una bella ragazza e...»
Non termino la frase, neanche io so perché, ma lo faccio proprio quando sto per dire a Michelle l'età di Minerva.
«Sento che c'è qualcosa che non ti convince, fratellino.»
«Non lo so...ha ventitré anni, non mi sono mai neanche approcciato ad una ragazza così piccola e ora mi scrivo con Minerva da mesi e tutti i giorni.»
Michelle non accenna a rispondere, così mi volto verso di lei e la trovo a guadarmi sorridente.
Che ho detto ora di strano?
«Io ti posso solo dire che se stai bene con lei non dovresti tanto guardare la sua età. Ok si non ti direi mai di provarci con una ragazza di venti anni più piccola di te, ma questa Minerva se ti ha colpito un motivo c'è e se le scrivi volentieri continua perché ti voglio vedere felice, lo sai.»
Quasi mi viene da piangere alle parole di mia sorella. Ha ragione, se sono felice non dovrei farmi tutti questi problemi.
«Sai cosa ti dico? Appena torno e la vedo le dico tutto quello che provo.»
Michelle mi passa una mano sulla spalla, fiera di me.
«Però devi promettermi che mi dirai subito quello che ti dice lei.»
Mia sorella allunga un mignolo nella mia direzione. Lo stringo con il mio e le prometto di raccontarle tutto.
Forse ho fatto la cazzata più grande della mia vita, ma almeno ho un pretesto che mi costringerà a parlare apertamente e in modo sincero a Minerva.
Ed era anche ora, direi.







Ciao!! Ecco il nuovo capitolo e il nostro Daniel si è confessato con sua sorella

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Ciao!! Ecco il nuovo capitolo e il nostro Daniel si è confessato con sua sorella. Vedremo cosa dirà finalmente a Minerva la settimana prossima.

Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora