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Minerva

Prendo tra le mani la grande ciotola di pop corn che ho preparato per l'occasione, mangiandone anche due o tre nel frattempo che mi dirigo verso Daniel, il quale è già ben sistemato sul divano.
Ha in mano il telecomando e sta cercando un canale decente sul quale guardare qualche programma o magari anche qualche film; quando mi siedo accanto a lui, mi fa spazio tra le sue gambe così io posso accoccolarmi contro di lui.
Per questa sera ho deciso di organizzare questa bella serata tranquilla all'insegna di un film e di pop corn giusto perché ultimamente Daniel mi sembra un po' giù di morale.
Ammetto di non aver insistito troppo nel cercare la causa del suo stato d'animo, ma forse avrei dovuto.
Voglio dire, non mi piace vederlo così assente e distaccato anche se con me cerca possibilmente di non esserlo. Ma non sono stupida, l'ho capito che qualcosa lo turba; forse da quando siamo andati a quel galà qualche settimana fa.
Ha cercato quella sera di spiegarmi perché lui si sentisse inappagato da quello che fa, ma sinceramente io non ne ho capito molto, più che altro perché non sono lui e posso solamente immaginare le sue emozioni.
Poi non lo so, mi è sembrato particolarmente infastidito dai suoi colleghi piloti che continuavano a interessarsi a me e che mi guardavano quella sera.
Forse anche questo ha contribuito al mood di questi ultimi giorni.
Ma queste sono solo mie supposizioni, non sono lui, non so cosa gli frulla nel cervello.
«Che guardiamo?»
Prima di rispondermi Daniel prende una manciata di pop cron e se li mangia.
«Quello che vuoi. Possiamo guardare anche Netflix...»
Anche io prendo qualche pop corn.
«Dai apri Netflix che guardiamo quello che c'è.»
Daniel esegue la mia richiesta e quando Netflix si apre compare gigante il titolo di una docuserie consigliata.
Drive to survive. Chissà cos'è?
Non appena anche Daniel vede ciò che si è palesato sullo schermo della televisione, lo sento muoversi sotto di me un po' agitato.
Gli rivolgo uno sguardo veloce per capire il perché della sua agitazione, ma non trovo una soluzione.
Ultimamente è davvero troppo strano.
«Perché non guardiamo qualche episodio di quella serie tv? È consigliata, sarà anche carina...»
Daniel non mi risponde, semplicemente apre quella serie tv e quando il suo faccione viene proiettato sullo schermo forse capisco il perché del suo atteggiamento.
Quella docuserie è davvero basata su di lui e sui suoi colleghi piloti? Non so se ridere o evitare di dire qualsiasi cosa. Neanche lontanamente pensavo che potesse esistere una serie tv così.
«Non so...se ti interessa vedere e sentire quello che dicono i miei colleghi...per lo più sono tutte cose false.»
Daniel sembra quasi arrabbiato nel dirmi quelle parole, anche se onestamente non ho nessuna colpa.
Comunque sia, evito di proseguire il discorso o anche solo di insistere ulteriormente su quella serie tv.
Non capisco perché reagisca così per quanto riguarda il suo lavoro, ma rispetto le sue decisioni e i suoi pensieri e le sue perplessità.
«Che ne dici se invece guardassimo un film romantico e anche comico?»
Cerco di propinare a Daniel il mio film preferito e sorprendentemente lui accetta, probabilmente per il semplice fatto che gli va bene qualsiasi cosa non parli di lui o di motori.

«Ti è piaciuto?»
Mi alzo saltellando dal divano per sistemare la ciotola che fino a poco tempo fa conteneva diversi pop corn. Quel disgraziato me li ha mangiati tutti.
«Beh...sì carino direi...»
Lo guardo storto.
«Ti ha fatto schifo. Non mi offendo eh se me lo dici.»
Non sto scherzando, davvero. Abbiamo visto il mio film preferito, non doveva piacere a lui. Avevo semplicemente voglia di vederlo io.
«Si non mi è piaciuto per niente, scusa. Non sono molto il tipo di quei film...»
Daniel si è appoggiato al divano mentre attende che io abbia finito per poter andare insieme in camera e andare finalmente a dormire.
Quando ho finito finalmente di sistemare la ciotola e altre cose che dopo cena avevo lasciato qua e là per la cucina, mi avvicino a lui lentamente; appoggio piano le mani sul suo petto e ingenuamente lo guardo.
Magari stasera non andremo subito subito a dormire.
«Vieni su?»
Non so in realtà se a lui possa piacere la mia intraprendenza. Effettivamente se mi dovesse dire di no probabilmente non ci proverei più per mesi a fare io il primo passo.
Ma inaspettatamente Daniel mi guarda malizioso, leccandomi le labbra e prendendo le mie mani che ancora erano appoggiate al suo petto.
«Andiamo.»
Fa un piccolo cenno con la testa, al che mi volto e prendo la via delle scale seguita da Daniel e tenendo stretta la sua mano.
Non che io creda veramente che lui voglia scappare, ma il contatto con lui mi aiuta a non perdere la testa: altrimenti finirei per spogliato subito senza attendere di essere approdati in camera, il che non sarebbe male, voglio dire è anche bello sperimentare nuovi luoghi, ma in camera e su un letto è decisamente più comodo.
Non faccio in tempo a varcare la soglia della camera che Daniel mi attira a sé con un movimento del braccio. Fortuna che c'era lui pronto a tenermi, altrimenti sarei sicuramente caduta.
Ci guardiamo un momento senza dire o fare nulla, ma io ridacchio, probabilmente per mascherare l'eccitazione che sta crescendo dentro di me.
«Perché ridi?»
La domanda di Daniel mi mette ancora di più in soggezione, il che significa che rido ancora di più.
«Ho voglia, Daniel...»
Lo dico a bassissima voce, non credo davvero che Daniel abbia sentito ciò che ho detto.
«Come? Non ho sentito?»
Ora sorride anche lui. Ha capito perfettamente ciò che ho detto , vuole solo che lo ripeta.
«Non lo ripeterò, Daniel.»
Non ho intenzione di mettermi in imbarazzo da sola.
Senza neanche capire io bene la dinamica della cosa, Daniel mi ha spinta sul letto e si è insinuato tra le mie gambe sovrastandomi ora completamente con il suo corpo.
Con i suoi baci mi tiene completamente incollata al materasso, senza lasciarmi minimamente muovere, ed è talmente famelico che quasi non riesco a respirare.
Interrompe i baci solamente per sfilare la mia maglietta e io ho un momento di tregua per tentare di far entrare dell'aria nei miei polmoni anche se ormai la mia respirazione è molto accelerata.
Sento le guance e tutto il mio corpo bruciare al solo pensiero che tra non molto Daniel sarà mio.
Quando si è finalmente disfatto della mia maglietta, l'attenzione di Daniel torna su di me, ma si concentra più sul resto del mio corpo. Prende a lasciarmi baci umidi e caldi dal collo fino ad arrivare al mio ventre e all'elastico dei pantaloni della mia tuta.
Senza ritegno me li sfila gettandoli ai piedi del letto e affonda il viso tra le mie cosce.
In quel momento credo davvero di essere arrivata a toccare il cielo con un dito. Non ho idea di cosa stia facendo, nelle poche volte in cui avevamo fatto sesso prima di ora non l'aveva mai fatto, ma mi sta provocando un piacere indescrivibile.
Ad un certo punto devo anche portarmi una mano alla bocca per tentare di soffocare un urletto che quasi mi stava uscendo dalle labbra.
Ma cosa mi sta succedendo?
Daniel però inaspettatamente e con mio grande disappunto determina la fine di quello che stava facendo e con un sorriso torna completamente te sopra di me guardandomi.
So perfettamente che quello che ha fatto e di conseguenza quello che ho fatto io lo ha eccitato parecchio, mi stupirei se fosse stato il contrario.
Accosta le labbra alle mie, questa volta piano e dolcemente. Dopo quelle sensazioni forti ho decisamente bisogno di un po' di dolcezza, che però interrompo subito nel tentativo di sfilare la maglia di Daniel.
Con un movimento veloce la lascio cadere accanto a me e percorro con le mani il suo petto scolpito fino ad arrivare a mia volta all'elastico dei suoi pantaloni. E finalmente glielo sfilo.
Sentirlo dentro di me è una sensazione bellissima che mi fa ringraziare il momento in cui ho deciso di unirmi a lui per la prima volta.
Alterna un ritmo dolce ad un ritmo più duro e sentito fino a che entrambi ci sentiamo completamente appagati.
Dio, è stato magico.
Prima di accostarmi al corpo di Daniel accanto a me, mi do del tempo per metabolizzare l'accaduto. È stato tutto così emotivamente forte ora mi sento un po' rintronata, quasi la mia mente sia avvolta da una nebbia che le impedisce di ragionare lucidamente.
Quando credo di essermi ripresa cerco di avvicinarmi a Daniel, ma lui si side sul bordo del letto, dandomi le spalle e infilandosi nuovamente i vestiti.
Ma dove cavolo vuole andare? Sarà mezzanotte passata.
«Dove stai andando?»
Daniel semplicemente alza le spalle e quando è vestito si dirige verso la porta della camera.
«Che hai, Daniel?»
Lui non mi risponde, semplicemente esce dalla camera, sparendo completamente dalla mia vista.
Ed ecco che ritorna quel suo mood strano che da un po' di tempo ha.
Pensavo che questo gli avrebbe fatto passare un po' di dubbi o qualsiasi altra cosa gli passi per la testa.







Ciao! Ecco il nuovo capitolo e spero vi sia piaciuto

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Ciao! Ecco il nuovo capitolo e spero vi sia piaciuto. Chissà cos'ha il nostro Daniel...lo scoprirete solo nel prossimo capitolo, ci vediamo

Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora