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Daniel

Questa mattina mi sono svegliato davvero presto.
Non so perché, forse è stato rivedere quella stronza della mia ex che mi ha scombussolato l'esistenza.
Certo che sono anche stupido. Venire qui anche con Minerva, seriamente mi aspettavo di non incontrare Angelina? In fondo, venivo qui sempre anche con lei ed era abbastanza prevedibile la sua apparizione qui.
Sono ancora sotto le coperte e piano volgo lo sguardo a Minerva che accanto a me dorme ancora beata.
Angelina ieri sera è stata una stronza con lei e io neanche sono stato in grado di mandarla a quel paese e proteggere la mia attuale ragazza.
Posso solo immaginare come lei si sia potuta sentire umiliata da ciò che le ha detto Angelina.
Ma poi come si è anche solo permessa di fare un commento sulla nostra relazione. Da quando io e lei ci siamo lasciati abbiamo completamente tagliato i ponti e di me non ha più saputo nulla. Come pretende di sapere cosa c'è tra me e Minerva?
Non l'ho mai capita quella donna e mai la capirò.
Comunque sia, mi alzo da sotto il piumone caldo e rivestendomi mi rifugio in bagno per approfittare del fatto che Minerva ancora dorme.
Ieri sera è successo quel che è successo tra me e lei, tanto che mi sono svegliato completamente nudo, ma mi sentivo in dovere di fare qualcosa per lei, per consolarla e per farle capire che lei non è sola e che non deve dare retta alle persone malvagie come Angelina.
Apro il getto della doccia e quando l'acqua è abbastanza calda mi ci butto sotto.
Ora però devo finirla di pensare alla mia ex e concentrarmi su ciò che accadrà tra poco: chiederò a Minerva di venire a vivere con me, questo è il mio regalo di Natale.
Abbiamo deciso di scambiarci i nostri regali proprio qui, in questa nostra fuga romantica e così ho preparato una scatolina contenente una copia delle chiavi di casa a Montecarlo.
Averla attorno a me tutto il giorno, tutti i giorni, sarebbe una conquista incredibile.
Spero davvero che accetti, non serve che acconsenta subito, ma sarebbe davvero l'inizio della nostra vera storia come coppia consolidata.
Non so chi mi abbia mandato questa ragazza, ma mi sento di ringraziare di cuore Charles per aver organizzato quella festa per il suo compleanno, ormai già settembre di due anni fa.
Esco dalla doccia e dopo essermi sistemato per bene esco anche dal bagno e la vedo, lì con gli occhi ancora assonati, ma spalancati che mi fissa con le coperte rimboccate fin sopra al suo mento.
È così innocente quando è appena sveglia.
Le sorrido e subito mi siedo accanto a lei; nel vedere che mi avvicino, lei si mette a sedere sul materasso con il piumone che le copre per bene il corpo nudo.
Prende la mia mano e per un po' giocherella con essa; so che appena sveglia non è una di molte parole e per questo non oso fiatare.
Ma è proprio lei a parlarmi.
«Devo darti il mio regalo di Natale.»
Subito lei si adopera ed estrae da un cassetto una scatola non molto grossa; così anche io mi alzo e andando dall'altra parte del letto prendo la famosa scatolina incartata.
«Prima tu.»
Mi invita a prendere il suo regalo e quando lo scarto non capisco subito di cosa si tratti, infatti è proprio lei ad aiutarmi.
«È una stella. Queste sono le coordinate e questo è il suo nome. Esiste veramente lassù nel cielo, da qualche parte e ha le iniziali dei nostri nomi.»
Devo ammettere che questo è un regalo davvero originale. Mi piace sapere che da qualche parte nell'universo c'è una stella che porta le iniziali Da-Mi. Sarà la nostra stella, sarà una cosa nostra.
Rimango imbambolato a contemplare quel cartoncino pieno di numeri fino a che Minerva non mi risveglia da quel coma.
Certo, il suo regalo.
Faccio un bel respiro profondo e tremante le passo la scatolina.
Lei la apre, non penso che abbia afferrato subito di cosa si tratti, ma quando solleva la chiave che avevo posto all'interno i suoi occhi si illuminano di una luce nuova.
«Mi stai chiedendo di...venire a vivere con te?»
Quasi non ci crede e questo lo prendo come un ottimo segno. Immagino che a questo punto mi dirà di sì.
«Non sentirti obbligata a dire sì subito, prenditi tutto il tempo che ti serve.»
Ma chi voglio prendere in giro, è ovvio che voglio che dica si subito, ma so anche che molto probabilmente varrà lo stesso discorso che abbiamo fatto per la questione figli e matrimonio: dopo la sua laurea.
Minerva non parla, mi guarda solo con occhi sognanti e probabilmente scoppierà a piangere da un momento all'altro.
Quando credo definitivamente di averla uccisa, mi si scaraventa addosso facendomi cadere sul materasso e mi bacia.
«Ti amo così tanto, Daniel. Grazie...»
«Ti amo anche io, Minerva, più di quanto immagini...»

Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora