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Minerva

Sento che sto per svegliarmi, ma non ho alcuna intenzione di aprire gli occhi. La sera di ieri è stata stupenda, ogni cosa era al posto giusto, io mi trovavo esattamente dove volevo essere e aprire gli occhi significherebbe un nuovo giorno senza quella felicità anche se ci penseranno i ricordi a rendermi felice.
Allungo una mano dietro la mia schiena per percepire il corpo caldo di Daniel, ma non trovo nessuno, così sono costretta a svegliarmi.
Girandomi verso la parte del letto dove solitamente Daniel dorme, noto che effettivamente lui non c'è. Mi chiedo dove possa essere andato, avrei voluto che la prima cosa che vedevo dopo la sera che abbiamo passato fosse lui, ancora addormentato e innocente. Invece mi rendo conto di dove sia andato solo dopo aver percepito la luce del bagno uscire da sotto la porta.
Mi stiracchio leggermente prima di alzarmi da sotto quelle lenzuola calde, quando ricordo che la verità è che sono completamente nuda. Certo, Minerva, cosa ti aspettavi dopo una notte come quella che hai appena passato? Di essere vestita da principessa? Ovviamente no.
Sperando che Daniel non esca proprio in questo instante dal bagno, sgattaiolo fuori dalle coperte e mi piego a terra per recuperare i miei slip e il mio reggiseno.
A dirla tutta, non so perché ho così tanto timore di farmi vedere dal mio uomo senza vestiti. Ieri sera abbiamo consumato e di certo non ero vestita, ma le circostanze cambiano e io sono timida.
Mi sistemo per quanto possibile l'intimo e mi metto alla ricerca dei miei vestiti. Non ho ben presente dove possano essere finiti, data la mia attenzione verso altro.
Dopo incessanti ricerche non li trovo definitivamente, così mi metto a curiosare tra i cassetti di Daniel in cerca di una maglietta da potermi mettere.
Apro veramente ogni sorta di cassetto finché non trovò quello delle magliette. Estraggo la prima che mi capita e me la infilo. Mi sta bene, devo dire, il verde militare mi dona e poi essendo enorme mi copre abbastanza le cosce.
Non so esattamente cosa fare ora, nell'attesa che il mio ragazzo esca dal bagno. L'unica cosa che mi riesce è riflettere. Riflettere su quello che è successo questa notte. Credo proprio che quello che abbiamo fatto, abbia fatto salire di grado la nostra relazione. Dire di amare una persona è un passo molto importante e non credo di essere pronta a questo, ora come ora, anche perché stiamo insieme da relativamente poco, solamente quattro mesi. E in quattro mesi ci sono un mucchio di cose che non si sanno dell'altro. Comunque credo che i miei sentimenti stiamo procedendo proprio verso l'amore per Daniel, altrimenti non saprei spiegarmi le sensazioni che provo quando sto con lui o quello che mi fa provare quando mi tocca e mi vizia.
I miei pensieri vengono scacciati quando mi trovo ferma davanti ad un cassettone con delle foto incorniciate sopra. Quella che mi attira di più è una foto che ritrae il mio uomo vestito da estate con un bambino tra le braccia. Appunto perché so molto poco di Daniel, non ho idea di chi sia quel bambino, così bello, grazioso e innocente. Lo osservo per un po' e non riesco proprio a decifrarne l'identità anche perché ha il volto semicoperto dall'ombra di Daniel.
Sento la porta aprirsi e Daniel esce dal bagno con i capelli ancora bagnati e l'asciugamano legato in vita. Mi volto a guardarlo e gli sorrido dolcemente, sembra che oggi io non riesca a fare altro.
«Buongiorno.»
Mi guarda le gambe nude e mi saluta abbozzando un sorrisetto.
«Buongiorno.»
«Quella è la mia maglietta?»
Gli rispondo continuando a fissare quella fotografia. Daniel sembra così in pace con se stesso.
«Si, beh, non avevo altra scelta.»
Daniel si avvicina e mi avvolge tra le sue calorose e profumate braccia.
«Chi è questo bambino?»
Lo guardo indicandogli la foto che ho in mano.
«È mio nipote.»
Oh...quel bambino così bello è sul nipote?! Non l'avrei mai detto. Però in realtà, chi poteva essere se non un suo parente...
«Come stai?»
Mi volto completamente e mi accoccolo contro il suo petto nudo e caldo grazie alla doccia che ha fatto.
«Ora bene.»
Faccio un sorrisetto e disegno qualcosa di astratto sul suo petto; in risposta Daniel mi lascia un bacio dolce sulla testa.
Dopo poco però Daniel scioglie l'abbraccio, probabilmente per vestirsi, e io faccio una smorfia di disappunto.
«Cazzo!»
Daniel batte il pugno su un ripiano e io sussulto mentre ripongo la foto al suo posto. Mi giro e lo trovo a fissare un cassetto aperto, così mi avvicino perplessa dalla situazione.
Quando lo affianco noto cosa sta osservando con tanta insistenza e disprezzo e mi viene da ridere. Preservativi, un classico, nonché abbastanza inutile al nostro caso.
«Guardami.»
«Cazzo, io li ho comprati e me ne sono completamente dimenticato! Sono anche venuto dentro...dentro!»
Ora come glielo faccio capire che non è successo nulla?!
«Daniel! Guardami!»
Gli prendo il volto tra le mani e sorrido.
«Va bene così. Prendo la pillola da quando ho 16 anni.»
Mi metto a ridere perché la situazione è tenera, mi piace che lui si preoccupi di una cosa del genere.
L'espressione del suo volto cambia visibilmente e si distende, lo percepisco anche visibilmente imbarazzato.
Un ghigno si forma sul suo viso e inaspettatamente mi prende per le cosce e mi solleva; prontamente mi aggrappo al suo collo. Deve smetterla di prendermi così alla sprovvista.
«Non sai cosa ti farei.»
Me lo dice a fior di labbra e ci lasciamo andare sul materasso.
Ecco che ora ho scatenato la fiera lussuria del mio ragazzo.
Daniel si avventa sul mio collo e subito riaffiorano le sensazioni di quella notte. Cerco però di staccarlo dalla mia pelle. Non è che non voglia unirmi a lui ora, è che non mi va, o meglio, non lo trovo necessario.
Non riesco nel mio intento, infatti Daniel mi solleva la maglia e continua a baciarmi la pelle del ventre.
«Ehi, dai Daniel, mi fa ancora male.»
Daniel alza lo sguardo lentamente, come se avessi offeso un membro della sua famiglia.
«Ti ho fatto male stanotte?»
Brava Minerva, ti sei scavata la fossa da sola. Ora cosa gli rispondi?
Lo guardo con la bocca aperta in attesa che mi venga l'illuminazione divina.
«Rispondimi. Ti ho fatto male?»
Si sta visibilmente alterando, a questo punto non posso mentirgli.
«...Sì...»
Attendo con ansia la sua risposta. Ho veramente paura di quello che potrà fare ora.
Si alza da sopra di me e si scompiglia i capelli ancora leggermente bagnati.
«Perché non me l'hai detto?»
Mi alzo sui gomiti e lo guardo. È impazzito.
«Mi piaceva e sinceramente non avevo intenzione di dirti di fermarti.»
Mi siedo a gambe incrociate sul materasso e lo guardo con ovvietà.
Daniel chiude con prepotenza vari cassetti dai quali ha preso dei vestiti e si accinge a cambiarsi.
«Cambiati, hai un volo da prendere.»
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la sedia dove alla fine ho avvistato i miei vestiti. Sfilo la maglietta e mentre mi vesto gli lancio delle occhiatine. Non si è ancora voltato da quando gli ho detto che ho sentito dolore ieri sera e questo mi preoccupa. Spero tanto che questo non incida sulla nostra relazione dato che non ho alcuna intenzione di lasciarmelo scappare per una sciocchezza del genere, anche se capisco che per due della nostra età il sesso non è esattamente superfluo in una relazione.
Quando ho finito di infilarmi anche le scarpe, trovo Daniel a fissarsi le sue seduto sul letto.
Decido di avvicinarmi e di sedermi sulle sue gambe, anche se lui non vorrà toccarmi immagino.
Mi ammira avvicinarmi e sistemarmi su di lui e stranamente appoggia delicatamente le sue mani enormi sui miei fianchi; io gli prendo il viso tra le mani e gli accarezzo le guance.
«Ehi, Daniel, non è successo nulla.»
Per quanto possibile, cerco di guardarlo negli occhi per rassicurarlo e sollevarlo dalle sue paranoie.
«Avrei da ridire...»
Cerca di scostare il viso dalla mia presa, ma faccio di tutto per poter continuare a guardarlo.
«Mi sono semplicemente fidata di te e non me ne pento.»
Forse è proprio questo di cui ha bisogno, di sentirsi dire che per me è stato tutto magnifico e che lo rifarei altre venti volte. Infatti le mie parole hanno un certo effetto su di lui e ne sono felice.
Mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente, un gesto semplice, ma che riesce sempre a rimarginare delle ferite.

«Allora...l'avete fatto o faccio prima a diventare etero?»
Sorrido all'affermazione di René, il quale mi segue fino in camera. Non sono arrivata da neanche tre minuti che già mi assilla con le domande.
Evito di guardarlo perché un po' mi vergogno, ma sono decisa a dirgli la verità.
«Sì.» dico ridacchiando e accingendomi a sistemare i vestiti dalla valigia.
«Avanti Minerva, si cosa?»
«Si, l'abbiamo fatto.»
Alzo leggermente lo sguardo per vedere la sua reazione ed è proprio quello che avevo immaginato: rimasto a bocca aperta.
«Oh mio diooo!»
René mi corre incontro e mi abbraccia calorosamente. È la prima volta dopo tanto tempo che rido così con leggerezza.
«È stata la tua prima volta? Come è stata?»
«Bella.» dico noncurante e facendo spallucce.
«Bella e basta?! Andiamo, hai fatto sesso con uno dei...»
«Uno dei più bei piloti del circus di Formula Uno, lo so.»
Faccio il verso a René.
«Ma, ora sono serio, cosa più importante: avete usato le precauzioni?»
René è decisamente il fratello che non ho mai avuto. Annuisco alla sua domanda e finalmente ho quasi finito di riporre negli armadi i miei abiti.
«Oh per fortuna. Alla tua prima volta non c'è cosa peggiore che rimanere incinta...o forse è peggio non essere depilata...eri depilata, vero?»
Mi imbarazza leggermente la sua domanda, solitamente non parlo di queste cose con i miei amici.
«René non prenderla male, ma non credo sia appropriato parlare con te della mia...depilazione.»
Lo guardo ed entrambi scoppiamo a ridere. Successivamente mi prende per il braccio e mi accompagna in cucina.
«Benvenuta nel mondo dei grandi, piccola Minni.»







Ciao!! Ecco il nuovo capitolo e spero vi sia piaciuto

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Ciao!! Ecco il nuovo capitolo e spero vi sia piaciuto. Ci vediamo la settimana prossima, vi voglio bene

Ulysses&Diomedes || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora