Tomorrow

242 13 1
                                    


"Domani."



L'unico pensiero che le riempiva la testa. "Domani" ripeteva in continuazione, sistemando nervosamente i panni asciugati al sole, convinta che quel movimento monotono le avrebbe permesso di calmare i pensieri.

Lo avrebbe rivisto.

Come doveva comportarsi con lui, ora che non c'era più nulla da sperare? Cosa avrebbe detto davanti a tutte quelle persone, ignare dei loro problemi coniugali?


Perché non riusciva a dimenticarlo?


«Hinata!»

La voce squillante della sorella eccheggiò lungo il giardino. «C'è Kiba che vuole vederti.»

La Hyuga scorse la figura dell'uomo accanto a quella di Hanabi. Adagiò le ultime stoffe sulla sedia posta sul limitare del filo dei panni e corse verso di loro, incontrando gli occhi del suo vecchio compagno di squadra che la guardavano colmi d'amore:

«Buongiorno, Kiba-kun.»

«Quando ti vedo lo è sempre.»

Hanabi fissò intensamente i due, fingendo successivamente di avere delle commissioni urgenti da sbrigare. Hinata fece quindi cenno a Kiba di seguirla e si sedettero lungo il vecchio ed elegante tatami della veranda che dava proprio sul giardino. «Aspettami qui,» disse gentilmente, ricomparendo pochi minuti dopo con un vassoio contenente due bicchieri e una brocca di limonata fresca:

«Grazie,» ripose goffo lui allungando il bicchiere; sorseggiarono la bevanda in assoluta pace, contemplando i suoni del giardino. Dopo qualche sorso di quel succo agrodolce, Kiba si voltò verso Hinata, trovandola a fissare un punto lontano, più lontano della Villa e di Konoha, con occhi sereni...

«Sei davvero molto bella, oggi.»

Era vero. Non ne sapeva il motivo, ma più i giorni passavano, più Hinata sembrava respirare aria densa di colori. Era raggiante come non la ricordava da anni. La Hyuga strinse il braccio a Kiba, per nulla scosso da quel gesto divenuto da qualche tempo assolutamente spontaneo.

«Domani è il gran giorno.»

Sentì Hinata irrigidirsi di colpo, sciogliendosi poco dopo dall'abbraccio. «Sì, finalmente è arrivato,» disse sottovoce, prendendo il bicchiere dalle mani di Kiba per rabboccarlo di altra limonata fresca:

«L'ho atteso così tanto, che ora ho quasi paura di svegliarmi e scoprire che non è così.»

Lo stomaco di Kiba si contrasse, preoccupato da quello strano sorriso sul volto di Hinata.

«Tu... sei proprio decisa a lasciarlo?»

Hinata riflettè un istante, giusto il tempo di trovare le parole adatte a spiegare a Kiba ciò che provava veramente:


«Non mi è mai appartenuto.»

«...»

«Ci vorrà del tempo per dimenticarlo, ma sono più che convinta che questa è l'unica strada da seguire», pronunciò sottovoce, ripensando alle parole del vecchio Kakashi:



"Non limitarti a guardare una cosa per quello che è stata. Volgiti da altre angolazioni e osservala bene: troverai la soluzione giusta per entrambi."



«Sì, è sicuramente la soluzione giusta per entrambi.»


«Non so come fai ad essere così allegra,» bofonchiò stizzito lo shinobi incrociando le braccia dietro alla nuca. «Al tuo posto sarei gonfio d'odio.»


«Io non odio Naruto», gli rispose gentile. «Non potrò mai odiarlo. Mi ha cambiata, mi ha aiutata in mille circostanze, e di questo gli sarò sempre grata.»

Four Seasons to say AishiteruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora