Chance of June

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«Non fare la bambina!» sentenziò Hanabi passandole il cucchiaio; il medico le aveva prescritto una dieta fatta di riso e zucca, e quella poltiglia arancione non riusciva proprio a mandarla giù. Il sapore di zucca, dolciastro e scondito le faceva venire la nausea. Hinata deglutì l'ultimo boccone a fatica, contenta di aver finito quel "lauto" e "saziante" pasto.

«Dove sono i bambini?»

«Boruto è andato in Accademia, e Himawari sta giocando con suo nonno.»

«Oh, bene.»

«Devo lasciarti sola, mi spiace. Perché non guardi qualcosa in tv?» le disse la sorella porgendole il telecomando per poi chiudere la porta dietro di sé.
Purtroppo, le ferite alle mani di Hinata si stavano rimarginando con molta lentezza, ma almeno riusciva a stringere gli oggetti senza sentire troppo dolore. Accese il vecchio televisore e distese il braccio, ascoltando le notizie meteo: davano sole per tutta la settimana.

"E io sono rinchiusa qui dentro," pensò delusa guardando fuori dalla finestra,"Sarebbe bello andare a prendere un gelato con Hima e Boruto..."

Era trascorsa un'intera settimana e secondo il dottore sarebbe potuta tornare a lavorare, ma suo padre non aveva voluto sentire obiezioni: doveva rimanere lì e riprendersi del tutto.



"Una valida scusa per tenermi lontana dal mio lavoro."


Chiuse gli occhi rilassando la testa sul morbido cuscino: si annoiava a morte. Tutti quei giorni passati in solitudine senza parlare con nessuno se non con sua sorella le creavano una profonda inquietudine; l'unico contatto con il mondo esterno era quella tv e nient'altro. Si voltò per accarezzare con delicatezza le margherite bianche che le aveva raccolto la piccola Himawari, sorridendo dolcemente al pensiero dei suoi due giovani e premurosi figli. L'uomo alla televisione continuava a parlare ininterrottamente delle novità di Konoha senza richiamare l'attenzione di Hinata, occupata a pensare a tutto e a niente. Si sentiva sola, isolata, aveva davvero bisogno di un po' di compagnia.


"Kiba-kun..."


Il suo amico non le aveva più fatto visita d'allora. Si erano salutati frettolosamente, quasi come se Kiba avesse bisogno di allontanarsi il più velocemente possibile da lei... Perché le aveva dato quella impressione?


«Passiamo ora alle notizie del giorno: si sono conlusi oggi i lavori di ripristino della zona che, quasi un mese fa, ha visto lo scontro tra i nostri soldati e un gruppo di ribelli, rimasti ancora in incognito; L'Hokage ha di nuovo espresso tutto il suo sostegno, ribadendo che tale atrocità non rimarrà impunita.»


"Eh?"


L'inquadratura passò dalle immagini del quartiere attaccato all'ufficio dell'Hokage; bastò un solo frame del suo volto a farle spegnere velocemente il televisore, facendo calare di nuovo il silenzio. I rumori della servitù che tagliava la siepe, dei giovani Hyuga che si allenavano nel dojo e le risate di Himawari al piano di sotto la calmarono un poco...



Non voleva vederlo.


La mattinata trascorse placida, così come i due giorni a venire. Himawari le portava la colazione ogni mattina seguita da Boruto, sempre serio in volto; Hinata sorrideva al piccolo ninja cercando di tranquillizzarlo, ma sapeva che la sua espressione era dovuta anche al rapporto incrinatosi con suo padre. Aveva cercato di convincerlo più volte ad andare a parlargli, ma si era sempre rifiutato di ascoltarla; il rancore che provava per Naruto cresceva ogni giorno di più e lei non sapeva proprio come fare per risanare il loro legame, messo più e più volte a dura prova nel corso degli anni...

Four Seasons to say AishiteruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora