Roles and Troubles

369 12 0
                                    


«Finalmente si sono addormentati» disse Hanabi chiudendo la porta dietro di sé.

Hinata si stava pettinando i capelli davanti allo specchio: aveva gli occhi molto gonfi e un viso pallido e spento. Era stata una giornata davvero dura per lei e i suoi figli, che si erano visti costretti a cambiare letto di punto in bianco senza sapere il perché di quella strana decisione da adulti.

Hanabi si mise seduta sul letto fissando Hinata attraverso lo specchio: per quanto fosse contenta di vedere i suoi nipoti nella dimora degli Hyuga, sapeva bene che quello non era il loro posto. Lei e Hinata avevano già avuto una simile discussione riguardo la possibiltà di trasferirsi lì, affinché Boruto e Himawari potessero crescere in un ambiente sereno ed essere seguiti nel migliore dei modi, ma Hinata era sempre stata chiara: sebbene Naruto fosse un padre assente e, secondo la visione di sua sorella e suo padre, non facesse fede alle sue promesse nuziali, lei sapeva che ciò non era dovuto a mancanza di affetto da parte di suo marito ma, anzi, ciò era causato da un profondo e legittimo senso del dovere in quanto Capovillaggio. Naruto stesso le aveva confidato che, ora che il suo sogno si era avverato, lui avrebbe fatto di tutto per proteggere la sua Grande Famiglia, e lei lo ammirava per questo.

«Dunque ora che farai, sorellona?» le chiese, cercando di mascherare la sua preoccupazione.

Hinata posò la spazzola sul tavolino, «Cercherò di dormire. Devo alzarmi presto domani.»

Hanabi sbuffò stizzita:

«Non era questo che intendevo!» bofonchiò, mettendosi a braccia conserte, «Cos'hai detto ai ragazzi?» domandò infine con aria preoccupata.

Hinata si girò verso la sorella, che dalla posa si capiva non sarebbe stata l'unica domanda che le avrebbe posto quella sera.

«Ho spiegato loro che essendo il papà molto occupato, sarebbe stato bello passare un po' di tempo con la zia e il nonno. Himawari sembrava piuttosto contenta, anche se mi ha chiesto più volte quando Naruto sarebbe passato a trovarla...»

«E Boruto?»

Questa volta Hanabi scrutò la sorella in modo deciso. Sapeva bene che quel ragazzino era molto sveglio ed era più che sicura che non aveva abboccato alla bugia della madre. Hinata abbassò lo sguardo.

Boruto...il suo piccolo ninja combinaguai.

«Non ci è cascato, dico bene?»

Hinata scosse la testa. Durante quei lunghi mesi di malinconia e dilemmi, nonché dopo quella furiosa lite con suo marito, lui era sempre stato lì, con i suoi dolci occhi tristi che cercava di dirle qualsiasi cosa potesse farla stare bene, mentre quel modo di fare la faceva morire dentro: vedere suo figlio cercare di tirarla su, quando invece era lui a stare male a causa di Naruto e dei suoi improrogabili impegni la faceva intristire ancora di più.

Hanabi prese per mano la sorella, guardandola con tenerezza, «Sono contenta che siate venuti qui. Questa è sempre casa tua, e potrete stare tutto il tempo che vorrete.»

Hinata vide nel sorriso gentile di Hanabi il volto di sua madre:

«Grazie sorellina,» disse commossa, e l'abbracciò.

«Bene, ti lascio riposare.»

La ragazza si alzò, avvicinandosi all'uscio:

«Quando sarai pronta a raccontare cosa è successo, io sarò qui...e se vuoi ammazzare quello scemo di mio cognato, basta chiedere!» le disse, facendole l'occhiolino mentre usciva dalla stanza.


Finalmente sola, Hinata si distese sul letto, sfinita.

Il profumo delle lenzuola la coccolò, insieme a quella cameretta piena di ricordi di gioventù.
Si girò dal lato del letto cui era solita addormentarsi; ancora non riusciva a credere a quello che stava succedendo...

Four Seasons to say AishiteruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora