«Che cosa gli avete fatto?!» urlò Hinata gonfia di rabbia. L'uomo che aveva rapito sua figlia e il giovane Shikadai continuava a deriderla dall'alto della radura, mentre i suoi scagnozzi tessevano una strana tela viscosa attorno a Naruto, che giaceva a terra in ginocchio: di colpo, le sue iridi si accesero di un rosso intenso, i canini iniziarono ad allungarsi e ogni parte del suo corpo si contorceva, scosso da forti tremori.
Gaara stava combattendo con una donna dai lunghi capelli biondi, la quale teneva in ostaggio suo nipote Shikadai; in suo aiuto accorsero Shikamaru e Temari, più che mai decisi a salvare il loro unico figlio.
«Restituitemi subito mia nipote!» Anche Hanabi era accorsa a salvare Himawari assieme a Konohamaru. Mitsuki e Sarada erano rimasti pietrificati dall'immenso chakra che sentivano fluire dalle viscere del loro Hokage. Boruto invece balzò contro uno dei nemici che teneva legata la sua sorellina.
«Boruto, fermati!» esclamò Sakura mentre Sasuke si lanciava a bloccare il pupillo.
«Lasciami, devo salvarli! Hima! Papà!»
Volgendo lo sguardo verso suo padre, il giovane Uzumaki vide una strana ed enorme sagoma oscura uscire dal suo corpo che si gonfiava grazie alle proiezioni oscure degli altri nemici. Sasuke, che nel frattempo aveva bloccato la corsa di Boruto, si accorse che l'occhio destro del ragazzo aveva iniziato a farsi completamente bianco...
La battaglia ebbe inizio.
Gaara, Temari e Shikamaru presero a combattere contro due figure incappucciate nell'intento di liberare Shikadai. Poco lontano da loro, Ino, Sai e Choji inziarono a creare dei diversivi per avvicinarsi il più possibile a Himawari, ma i nemici non avevano alcuna intenzione di lasciargli la via libera. Kakashi, Konohamaru e Shino tentavano di fermare quella strana sostanza che stava attraversando Naruto, ma più provavano a colpirla, più venivano spinti via da una folata di Chakra rovente.
Dietro di loro, il Palazzo dell'Hokage stava bruciando: segno che i due Kage rimasti al Villaggio e le altre pattuglie ninja non erano riusciti a resistere all'attacco incrociato. Kakashi richiamò Konohamaru e Hanabi, ordinando loro di tornare indietro a dare una mano: fece segno anche a Sakura, essendo una ninja curatrice; Lei annuì all'ordine, scambiandosi un'occhiata d'intesa con suo marito per poi correre con gli altri due ninja verso il loro Villaggio. Sasuke teneva ancora bloccato Boruto quando un'ombra provò a colpirlo da dietro; riuscì a deviare il colpo, ma facendolo liberò il giovane Uzumaki che si lanciò di nuovo verso il rapitore di Himawari. Con scatto felino Boruto tirò fuori il kunai che gli aveva regalato il padre e facendo ricorso a tutti gli insegnamenti di Konohamaru attaccò l'uomo incappucciato: questi fece cadere nel vuoto la piccola e spaventata Himawari, presa al volo da Mitsuki mentre Sarada, attivato lo sharingan, si accingeva ad aiutare il biondino.
«Himawari!»
«Mamma!»
Hinata, accortarsi del preventivo soccorso di Mituki, corse incontro alla figlia abbracciandola; la piccola piangeva, ma sembrava non aver subito ferite. Rassicurata, la donna chiese a Mitsuki di richiamare Sarada e Boruto e di riportare Himawari al Villaggio, dove sarebbe stata al sicuro. Mitsuki sapeva che non sarebbe mai riuscito a fermare i due compagni, così prese Himawari e si allontanò il più velocemente possibile dalla zona di battaglia, portando via con sé la piccola Uzumaki.
Hinata si voltò di nuovo verso quell'orribile feccia che aveva provocato tutta quella distruzione. «Te lo ripeto un'ultima volta» sibilò, attivando il suo byakugan per mettersi in posizione d'attacco. «Che cosa hai fatto a Naruto?»
L'uomo la derise di nuovo:
«Io? Proprio un bel niente. Sei tu che l'hai colpito nel profondo, mia cara 'Signora Uzumaki'» disse, mimando l'ultima affermazione tra le virgole.
Hinata si bloccò.
«Cosa intendi dire?»
«Hina!!!»
Kiba l'aveva afferrata per la vita, portandola a qualche metro di distanza dal nemico; non si era accorta che stava per colpirle la schiena con un lungo filamento viscoso.
«Stai bene?» imprecò lo shinobi che la teneva ancora stretta a sé; Hinata si guardò attorno, per poi ringraziare il suo salvatore con un dolce sorriso. Kiba provò a dirle qualcosa, quando un gorgoglio spaventoso uscì dal corpo di Naruto, che li stava fissando minacciosamente: le sue iridi, dapprima scure, si erano accese di un intenso rosso sangue, e le sue pupille si erano fatte così strette da sembrare quelle di un animale; le zanne digrignate schioccavano, mentre le unghie lunghe si conficcavano nel terreno...
Naruto stava perdendo il controllo della Volpe.
Una folata di Chakra rosso colpì Kiba, facendolo volare lontano da una Hinata completamente sconvolta: come era possibile? Kurama era legato in modo indissolubile a suo marito, gli era fedele... perchè avrebbe dovuto manifestarsi in modo così rabbioso?
«... NoN TOcCarLA...»
Tutti i presenti, nemici e non, si bloccarono un istante, paralizzati.
Dal corpo del settimo Hokage, ancora imprigionato in quella strana cupa nube liquida, si alzò una sagoma rossa dalle dimensioni mostruose. Nove code di puro chakra si sciolsero una alla volta dalla schiena di Naruto, agitandosi con così tanta forza da sradicare tutti gli alberi presenti intorno alla radura; l'enorme sagoma che stava fuoriuscendo dal corpo del biondo aveva due occhi spaventosi, e dalle sue zanne scaturivano dei rantoli agghiaccianti...
«Allontanatevi, via di qui!» gridò con forza Kakashi, il quale aveva finalmente compreso le intenzioni del nemico. I ninja si divisero, mentre le code continuavano a mietere vittime nella fauna circostante. Sasuke scattò in avanti, cercando di rianimare il suo vecchio compagno di squadra con un colpo dritto in pieno stomaco, ma Naruto era inattaccabile. L'uomo misterioso scoppiò in una fragorosa risata, estasiato da quello spettacolo. «Devo ammettere che è davvero una scena degna delle migliori tragedie teatrali» sentenziò dall'alto, continuando a sogghignare:
«''Non è l'infedeltà a distruggere l'amore, ma la gelosia''... dico bene, Settimo Hokage?»
Hinata fissò l'ombra di quello che una volta era il suo uomo, provando una fitta stretta al cuore. "Finalmente comprendo" pensò, voltandosi a guardare Kiba, ancora dolorante per l'impatto subito da quel chakra così intenso...
Naruto stava soffrendo per causa sua.
«Ehi, Hinata!» urlò Kiba in mezzo a tutto il rumore scatenato dal turbine del chakra rosso, ma Hinata lo fermò. «Kiba,» disse dolcemente lei, voltandosi a guardarlo:
«Vado a salvare mio marito.»
Fu chiara e trasparente.
Kiba abbassò lo sguardo, contriso dalle parole della donna: Hinata aveva preso la sua decisione. Nel profondo del cuore, sapeva di non aver mai avuto davvero speranze con lei, da sempre innamorata solo e soltanto di Naruto... ma fu felice di vederla determinata nel sistemare le cose. Le sorrise a mezzabocca, facendole segno di andare. A quel punto lei si voltò verso l'enorme sagoma scura e, con molta fatica, cominciò ad avvicinarsi a essa.
«Mamma!!!» gridò Boruto, troppo lontano per poterla raggiungere.
«Dove credi di andare?»
Il nemico le lanciò di nuovo quella melma scura: Hinata la schivò, concentrandosi solo sul volto di Naruto, sfigurato dalla rabbia. «Naruto...» lo chiamò, proteggendosi il volto con le braccia, tanto era rovente l'aria attorno a lui. Naruto teneva lo sguardo fisso su di lei e le ringhiava furioso; passo dopo passo, la distanza tra loro diminuì, e proprio quando fu quasi sul punto di poterlo toccare, l'uomo misterioso fece cenno ai suoi di intensificare la potenza dei lunghi filamenti, provocando così anche l'aumento della sagoma scura intorno a Naruto che iniziò ad urlare con tutta la forza rimastagli in corpo. Purtroppo, quel poco di umanità che era riuscito a mantenere svanì, facendolo balzare addosso a Hinata che non riuscì a schivarlo... e mentre Boruto urlava verso i suoi genitori tentando anch'esso di avvicinarsi, il Settimo Hokage, sotto gli occhi di tutti i presenti, fece una cosa del tutto inaspettata...
Hinata emise un flebile gemito, mentre il suo collo veniva attraversato da un rigolo di sangue.
Naruto, conficcate le unghie nelle spalle ormai sanguinanti, aveva agguantato Hinata in una morsa animalesca e, in quella stretta posa, l'aveva azzannata ferocemente all'ugola, placando la sua sete di possesso.
«MAMMA!!!»
Un Boruto in preda al panico si lanciò come una furia verso Naruto, brandendo il suo kunai: quello non era suo padre.
Era un mostro.
Hinata, ora più che mai vicino al suo uomo, con il soffio vitale quasi spento, cinse con le sue braccia Naruto in un tenero abbraccio.
«Shhh...va tutto bene,» gli sussurrò all'orecchio, cercando di cullare il suo animo tormentato. Naruto strinse con più forza le sue fauci sulla carne della donna, cercando di soffocarla, ma lei continuò ad accarezzargli teneramente la guancia, richiamando così i suoi occhi rossi come il sangue.
«HiNaTa...» gli sentì ringhiare prima di perdere i sensi, stretta in quell'abbraccio intriso di sangue e odio. Naruto staccò i canini dalla donna, ritraendoli scioccato, e i due scomparvero inghiottiti dentro quell'ammasso di melma oscura.
Continua...
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Four Seasons to say Aishiteru
FanfictionUna lettera inaspettata viene recapitata al Kage del Villaggio della Foglia. Naruto non poteva credere ai suoi occhi. Riuscirà a riconquistare la fiducia di sua moglie, o il rapporto sarà spezzato per sempre? "Era un giorno soleggiato di primavera i...